venerdì 19 marzo 2010

Tefaf, 2 miliardi di opere in mostra



La straordinaria qualità delle opere esposte a Maastricht ormai non fa più notizia. Per questa 23° edizione di Tefaf (The European Fine Art Foundation) i pezzi da oltre 1 milione di euro si sprecano. Le cifre parlano chiaro: disseminati tra poco più di 15mila metri quadrati di fiera, 263 tra i migliori mercanti d'arte del mondo, offrono migliaia di opere d'arte per un corrispettivo di circa 2 miliardi di euro. Bisognerà attendere il 21 marzo per sapere quanti di questi pezzi finiranno tra le mura di un museo o tra le opere di autorevoli collezioni private, certo è che l'anno passato sono transitati per fare shopping 225 curatori di musei e che il 18% dei 67.818 visitatori del 2009, ha dichiarato di aver acquistato almeno un'opera. Quest'anno, la giornata destinata ai Vip, arrivati su invito da Europa, Asia e America, affollando di jet privati il piccolo aeroporto della cittadina olandese e riempiendo tutti i 2mila posti letto disponibili nel raggio di 20 chilometri, ha presentato un inedito quanto insolito colpo di scena. Per sette lunghissimi minuti, attorno alle 14 di giovedì 11, un black out elettrico ha sprofondato nel buio tutti gli stands, creando panico non solo negli addetti alla sicurezza ma soprattutto negli espositori. Chi aveva attaccato a un chiodo un Botticelli da 10 milioni di euro, oppure un rarissimo ritratto di George Washington dipinto nel 1822 dall'artista americano Gilbert Stuart da 5 milioni di dollari, oppure un Gauguin da 18 o un Munch da 9,5 milioni di euro, si sarà senz'altro allarmato. Certo non si è preoccupato il proprietario del The Little Piggy Went Home, un maialino in formaldeide, realizzato nei primi anni della brillante carriera artistica di Damien Hirst, difficilmente asportabile nonostante la stima di 8,8 milioni di euro. Anche uno dei mobili più cari in mostra, il magnifico letto a baldacchino in stile Impero, appartenuto a Talleyrand, offerto a 380mila euro, ha solo rischiato che qualcuno ci si addormentasse sopra. Il numero record di espositori di quest'anno, include 22 nuovi partecipanti, presenti soprattutto nella nuova sezione "Tefaf on paper". Gli italiani, Altomani & Sons, Gianmaria Buccellati, Bulgari, Alessandro Cesati, Alberto Di Castro, Alessandra Di Castro, Rita Francsaly, Cesare Lampronti, Silvano Lodi, Moretti, Domenico Piva e Voena & Robilant, hanno confermato la loro presenza presentando opere inedite e di notevole interesse che hanno come sempre attirato i più noti curatori di museo. "Tefaf on paper", situata al piano superiore, dove l'anno passato c'era il dipartimento design, tornato oggi accanto agli stand di Arte Moderna, rappresenta un'importante aggiunta alla già eccezionale offerta di questa fiera. Per la prima volta infatti è presente un'intera sezione, con ben 19 mercanti presenti, dedicata a disegni antichi, moderni e contemporanei, libri, manoscritti, stampe giapponesi, serigrafie, miniature islamiche e fotografie d'epoca. Tra queste ultime, che rappresentano un mercato in rapida e continua ascesa, va segnalata la foto più importante della mostra, un'inedita stampa in resina pigmentata del compositore tedesco Richard Strauss scattata nel 1904 da Edward Steichen, in vendita a 420mila euro. Tra i disegni, ricordiamo invece quello in gesso, realizzato da François Boucher. Si tratta di Charlotte Sparre che tiene una tazza di caffè, in vendita attorno a 400mila euro. Infine, attendendo i primi risultati, c'è da rilevare una tendenza, legata forse al rilievo dato alla nuova sezione Paper.  Negli stand dedicati alla pittura antica, si è notata una singolare presenza di opere trompe-l'oeil francesi, fiamminghe e italiane a prezzi elevati ma anche interessanti. Segnaliamo una bella tela di Antonio Cioci (1700c.-1792c.) e una del francese Thomas Germain Duvivier (1735-1814), buon allievo di Chardin, entrambi a 120mila euro, mentre un ottimo Edwaert Collier (1633-1708) è offerto a soli 83mila euro. Di grande qualità, ma di epoca posteriore è anche il trompe-l'oeil con vanitas e crocifisso di bronzo, firmato da Prospero Mallerini nel 1827, in vendita a 141mila euro, da non perdere, infine, l'eccezionale coppia di Sebastiano Lazzari, datata 1747, per la quale si chiedono 160mila euro.

FONTE: Giovanna Poletti (ilsole24ore.it)

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