martedì 16 febbraio 2010

Contemporary a Londra, grande richiesta di italiani


La sera del 10 febbraio a New Bond Street (Londra), in una sala gremita di collezionisti, Sotheby's ha registrato il suo secondo miglior totale aggiudicato per un'asta di contemporaneo, dopo il picco di 95 milioni di sterline del febbraio 2008, per una vendita nella City, portandosi a casa 54,1 milioni di sterline - con soli tre lotti invenduti su 77 -, una cifra che supera le stime iniziali di 32,3-45,2 milioni ed è tre volte il totale ottenuto dalla stessa asta nel 2009.  La qualità, così come è stato dimostrato la scorsa settimana per gli incanti londinesi di Impressionisti e arte moderna, torna nelle sale d'asta anche per il contemporaneo, andando incontro ad un mercato soprattutto europeo che elegge Londra a sua piazza principale. È il caso dei 49 lotti provenienti dalla Sammlung Lenz Schönberg Collection, parte della raccolta di 600 opere degli artisti del Gruppo italo-tedesco Zero (fondato in Germania alla fine degli anni '50, ndr.) di Gerhard e Anna Lenz. La vendita delle opere, in perfetto stato di conservazione, ha totalizzato 23,1 milioni di sterline, contro una previsione di 11,1-15,1 milioni, registrando il sold out (solo un violino di Arman è rimasto fermo al palo, ndr.). Circa 3,3 milioni di sterline sono andati a "F88" di Yves Kelin, straordinario lavoro del '61 con sagome di corpi femminili impressi su carta con fuoco e acqua, nelle stime di 2,8-3,5. Il mercato ha premiato la scelta di Claudia Dwek, co-presidente Sotheby's Italia, di esporre la collezione in anteprima europea nelle sale milanesi della major: l'affluenza di collezionisti italiani nella City ha infatti dato vita ad una serrata battaglia di offerte (la vendita dei 49 lotti si è prolungate per oltre due ore) che hanno fatto registrare ben 21 record. A volare alto sono stati soprattutto gli italiani: Fontana, Manzoni, Bonalumi, Castellani, Dorazio, Simeti e Colombo. Fontana ha ottuenuto il record per la sua serie ‘Metalli' con il bronzo verticale di circa 2 metri di altezza "Concetto Spaziale, New York 26", pagato 3 milioni di sterline (quasi il doppio della stima di 1,5-2 milioni). Della stessa serie, un "Concetto spaziale" simile datato '64, è andato a 2 milioni di sterline (stima 1,5-2). Per il suo "Concetto Spaziale, Ritratto di Carlo Cardazzo", del '56, una gara tra nove bidders ha fatto salire la cifra a 2,7 milioni (inclusa commissione) - nuovo record per la serie ‘Pietre' - da una stima di 1,5-2 milioni. E un "Achrome" di Piero Mazoni del '58, stimato 1,5-2 milioni di sterline, è stato venduto a 2,8 milioni. Se il miglior prezzo di tutta la serata è andato a Willem de Kooning, con 3,9 milioni (stima 2-3milioni) per "Untitled XIV'" dell'83, ha invece deluso le aspettative l'autoritratto del '78 di Lucian Freud dove l'artista si è raffigurato con uno occhio nero a seguito di una lite con un taxista newyorkese. Ha infatti ottenuto solo 2,8 milioni (commissioni comprese), al di sotto delle stime, forse troppo ottimistiche viste le ridottissime dimensioni dell'opera, di 3-4 milioni. Peter Doig, con 2,8 milioni per il grande dipinto "Saint Anton (Flat Light)" del '95-‘96, è restato nelle stime di 2-3 milioni. Nelle stime di 2-3 milioni di sterline anche l'"Abstraktes Bild" (Dipinto Astratto) di Gerhard Richter, dell'88, con 2,5 milioni. Nuovo record, invece, per la star del contemporaneo Chris Ofili, che ha ottenuto 800mila sterline per "Through the Gravepine", opera stimata 250-350mila sterline. 

FONTE: Margherita Remotti (ilsole24ore.it)

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