giovedì 12 dicembre 2013

Da Modigliani a Soutine, in mostra a Roma gli artisti "maledetti"

Da Modigliani a Soutine, in mostra a Roma
gli artisti "maledetti"

Passionalità, tormento, energia, disordine. Soprattutto, genio e sregolatezza in quello che poi sarebbe divenuto lo stereotipo dell’artista.
Tra Montmartre e Montparnasse, talenti e difficoltà economiche, il primo Novecento culturale parigino, bohémien ante litteram, è protagonista della mostra Modigliani, Soutine e gli artisti maledetti: la collezione Netter, a Palazzo Cipolla fino al 6 aprile.     Oltre centoventi opere raccontano il fermento di epoca e contesto in una panoramica che spazia da Modigliani a Soutine appunto, senza dimenticare Utrillo, Suzanne Valadon, Kisling e molti altri.  Di opera in opera, la “maledizione” di un’ispirazione ricercata senza tregua. Così, tra i capolavori di Modì, giunto a Parigi nel 1906 convinto di poter lì “salvare il suo sogno”, ecco il ritratto di Jeanne Hébuterne, amore travolgente che si concluderà con la morte di entrambi. Modì malato, Jeanne suicida per il dolore della perdita.  Poi, Utrillo, alcolista sin da giovane, ossessionato dalla figura della madre, Suzanne Valadon, e dalle sue opere, anche queste esposte.  Mostra nella mostra per Soutine, con oltre venti oli. E ancora Krémégne, Kikoine, Hayden, Ebiche, Antcher e Fournier.  È una Parigi multiculturale, senza confini e regole, quella ricostruita da Netter e divenuta una sorta di suo ritratto. Ebreo alsaziano, sostenne molti artisti, Modì incluso, contribuendo alla rivoluzione estetica della Scuola di Parigi. Tra intuito e profezia.

FONTE: Valeria Arnaldi (leggo.it)

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