sabato 15 settembre 2012

Impulsi ossessivi e sperimentazione Basilea celebra l'ultimo Degas



Alla Fondazione Beyeler oltre 150 opere provenienti dai musei più prestigiosi del mondo ripercorrono la maturità dell'artista francese, che supera la pittura delicata impressionista per sperimentare tecniche e composizioni


La maturità di Edgar Degas, nel suo lento ma inesorabile allontanamento dal gruppo degli impressionisti dall'inizio degli anni '80 dell'Ottocento. E' questo il tema non così convenzionale che sceglie la Fondazione Beyeler per la sua grande mostra d'autunno, visitabile dal 30 settembre al 27 gennaio. Un evento, il primo dedicato in Svizzera all'artista francese dopo vent'anni, curato da Martin Schwander, che raccoglie insieme un repertorio di oltre 150 opere che passano in rassegna i soggetti e le serie più importanti su cui Degas si è concentrato nell'ultima fase produttiva, dalle celebri figure di ballerine ai nudi femminili, dai fantini e cavalli, fino ai paesaggi e ai ritratti, inanellando tutte le tecniche usate dal maestro, nessuna esclusa, tra pittura, disegno, litografia, scultura e fotografia. 

E soprattutto pastello, una tecnica molto difficile ma dalla resa più incisiva rispetto alla pittura ad olio, che Degas predilige anche a causa dei problemi alla vista che cominciano a subentrare nell'ultima fase della sua esistenza. L'artista ne sfoggia una superba padronanza, anche perché è un tipo di tecnica che non ammette pentimenti. Il percorso espositivo si apre proprio con due pastelli appartenenti alla collezione della Fondation Beyeler, "Colazione dopo il bagno (Il bagno)", realizzato tra il 1895 e il 1898, e "Tre danzatrici (gonna blu, corpetto rosso)", del 1903 circa, due gioielli che spalancano subito una finestra sulla prorompente modernità di Degas. Le figure emergono come se fossero plasmate nel colore, con un gioco tratti definiti che sembrano incidere i volumi sulla carta, evocandone quasi una carnalità materica. 

La mostra raccoglie tutti lavori che ricostruiscono la parabola creativa di Degas da quel 1885, da quando l'artista azzarda un cambio di rotta dallo stile impressionista, rimandando ad una crisi generale del movimento che si consuma nella parabola degli anni '70. I lavori lasciano cogliere solo l'eco della sua stagione innovatrice radicalmente impressionista (1870-1885) quando Degas si affacciava alla vita contemporanea dei boulevard parigini e dei caffè di Montparnasse, dell'Opéra e delle corse di cavalli a Longchamp, soprattutto dopo aver metabolizzato la lezione immaginifica del rinascimento italiano, quando tutto per lui sembrava nascere da una lezione perfetta e inossidabile di alchimie prospettiche, di sinfonie cromatiche e viaggi nella psicologia umana. 

Prima al Louvre, iscritto nel 1853 come copista, dove ha copiato tutti i capolavori dei grandi maestri partenopei, primo fra tutti il Mantegna. Poi, con il viaggio in Italia tre anni dopo. Alla fine del '59 faceva ritorno a Parigi, con in valigia più di settecento copie, un souvenir d'Italia prestigioso che rimarrà parte del suo codice genetico nell'avventura impressionista (l'amico poeta Paul Valéry ricorda addirittura che Degas, nei momenti di buon umore, cantava canzoni napoletane e arie di Cimarosa). Il percorso, che mette insieme capolavori dai principali musei del mondo, dal Museum of Fine Arts di Boston alla Tate di Londra, dal Moma al Metropolitan Museum di New York passando per il Musée d'Orsay di Parigi, scandaglia l'evoluzione stilistica della sua arte. 

I tagli prospettici diventano sempre più complessi, offrendo allo spettatore scorci inconsueti e spiazzanti, le pose delle sue figure concedono poco all'idea comune di bellezza, il suo occhio, affaticato e stanco, quasi per reazione si fa ostinato e analitico soffermandosi anche sulla sgradevolezza di gesti piuttosto che sulla fascinazione per il corpo femminile. Una mostra che testimonia con energia come, nell'opera tarda di Degas, la pittura tenue e delicata della fase impressionista lascia posto a un'originalissima volontà di sperimentazione e a un ossessivo impulso creativo.   

Notizie utili - "Edgar Degas", dal 30 settembre al 27 gennaio 2013, Fondation Beyeler, Baselstrasse 101, Comune di Riehen, presso Basilea (Svizzera). Come arrivare: Tram n. 6 da Messeplatz, in direzione Riehen Grenze (20 minuti dal centro di Basilea).
Orari: tutti i giorni, 10-18, mercoledì 10-20, aperto la domenica e i festivi.
Ingresso: intero Chf 21, ridotto Chf 18, studenti under 30 anni Chf 12, ragazzi 11-19 anni Chf 6, bambini under 10 gratis (gli ingressi sono ribassati nei giorni di lunedì, 10-18, e mercoledì 17-20).

FONTE: Laura Larcan (repubblica.it)

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