mercoledì 19 settembre 2012

Caratteri particolari


Rari, artistici, artigianali: i volumi che sanno sedurre i collezionisti


Nell'epoca in cui l'editoria fa i conti con un futuro(anche) digitale, il libro riscopre il suo valore di oggetto antico, volume di pregio, prodotto artistico e manufatto artigianale.

Accade alla nona edizione di «Artelibro Festival del libro d'arte», dal 21 al 23 settembre a Bologna, che propone un ricco calendario di eventi e che dal Palazzo di Re Enzo e del Podestà - cuore della mostra-mercato - si allarga alla città, coinvolti una trentina di spazi pubblici e privati (musei, biblioteche e gallerie). Bologna, «invasa» già fin d'ora da una grande libreria d'arte in piazza del Nettuno, diventa una sorta di «biblioteca d'arte diffusa», forte di un successo consolidato: nella passata edizione «Artelibro» ha richiamato oltre 50 mila visitatori.
Viatico alla rassegna è, il 20, la lectio magistralis di Guido Rossi, giurista e bibliofilo: il tema è quello che fa da cappello all'intera edizione, «Il collezionismo librario: raccogliere è seminare» (alle 17.30, alla Cappella Farnese di Palazzo Accursio). Un argomento trasversale, perfetto per «sfogliare» in maniera diacronica e prospettica l'oggetto libro: ciò che nei secoli è stato seminato e ciò che oggi - raccolto, collezionato - dà i suoi frutti. Così la Biblioteca universitaria ospita «C_artelibro. Il principio delle pagine» in cui a cinquanta artisti - tra cui Giosetta Fioroni, Emilio Isgrò, Giulio Paolini, Marco Nereo Rotelli - è stato chiesto di creare la prima pagina del libro perfetto; i frontespizi ideali ora in mostra diventeranno un volume (Danilo Montanari editore).
Presenza illustre è Umberto Eco, altro bibliofilo eccellente, che guida una cavalcata tra volumi trovati e introvabili dalla Grecia alessandrina a oggi, nella tavola rotonda, promossa da Associazione librai antiquari d'Italia (Alai), «Il collezionismo librario, storia e attualità» (il 21, alle 17.30, al Palazzo di Re Enzo). E ancora, variazioni sul tema, in chiave ironica, ludica e d'attualità sono il ciclo Bibliofollie curato da Andrea Kerbaker e Stefano Salis; i laboratori per ragazzi di Mus-e e MamBo; e «Arte&Libro», incontri «tra penna e pennello» con, tra gli altri, Cristina Acidini e Marco Carminati.
Il dialogo tra editoria, arte e grafica si rinnova guardando al passato. «Jazz Matisse» celebra l'artista francese Henri Matisse attraverso venti tavole colorate à pochoir , rapsodie pittoriche realizzate per il libro Jazz , uscito nel 1947 da Tériade in 250 esemplari e ora riproposto in edizione fac-simile (da Electa Mondadori); le tavole sono esposte al Museo civico medievale fino al 21 ottobre. E, avvicinandosi nel tempo, la mostra «3 Editori storici d'avanguardia», al Museo internazionale della Musica. Si tratta di Enrico Riccardo Sampietro, editore colto ed eclettico che tra il 1965 e il 1968 seppe tradurre in progetto librario le urgenze della Neoavanguardia letteraria italiana che faceva capo al Gruppo 63; di Geiger/Baobab, esperienza nata negli stessi anni a Torino attorno alla figura del poeta sperimentale Adriano Spatola (1941-88) e alla sua idea di opera d'arte totale; infine, di 3ViTre, «rivista sonora» creata negli anni Ottanta da Enzo Minarelli.
Ancora libri per viaggiare. A ritroso, fino al Quattrocento, per gli otto Corali benedettini manoscritti di San Sisto a Piacenza (al Museo civico medievale) e avanti, per un assaggio di futuro con «Fruit. Focus on contemporary art» (al Palazzo di Re Enzo e del Podestà), vetrina dell'editoria self-publishing italiana ed europea: opere cartacee multiformato realizzate da piccole officine e microlaboratori, libri d'arte che circolano nei circuiti underground proposti ora al grande pubblico. E in vendita, per la gioia dei bibliofili, a meno di cento euro.
FONTE: Severino Colombo (corriere.it)

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