sabato 6 giugno 2015

MP5: quando l'arcobaleno è bianco e nero

 
Lei è una giovane artista romana con origini napoletane: le sue linee, il suo stile e i suoi "colori" raccontano storie e poesie...
 
E poi ci sono artisti che ti conquistano con pochissime opere. In effetti è bastato davvero poco per essere attratto dalla fantasia e dagli stili di MP5, straordinaria artista di origini napoletane che lavora in pianta stabile a Roma ma che è spesso con la valigia in mano, in giro per il mondo, per incontrare il suo pubblico e per presentare i suoi (tanti e variegati) lavori.  Ok, un passo indietro: innanzitutto si tratta di una "lei". Fumettista, street writer e illustratrice: ha studiato scenografia per il teatro a Bologna, si è lasciata coinvolgere dalla stop motion alla Wimbledon School of Art di Londra, poi ha iniziato a sperimentare la Public Art e si è spostata in Francia per i suoi primi lavori. Oggi, con alle spalle decine di collaborazioni, con la conquista di importanti premi internazionali, fa parte dell’organizzazione di importanti festival nazionali e realizza fumetti e wall paintings in tutto il mondo.  Linee dolci e volti e corpi umani appena stilizzati sono il suo principale biglietto da visita, spesso in contrasto con forme più complesse che circondano l'apparente soggetto principale. Occhi appena abbozzati, colori quasi assenti, spesso accostati per lanciare un sottomessaggio. Prevale il bianco e nero che fa apparire i protagonisti delle sue opere murali fantasmi alla ricerca di vita e di energia. Sospesi in una dimensione spaziotemporale che non è la nostra, con atmosfere spettrali che conquistano l'attenzione del soggetto che non riesce a non fare a meno di cercare la corretta chiave interpretativa. E che, nonostante l'assenza cromatica, fa fermentare l'immaginazione come se ci fossero tutti i colori dell'arcobaleno. MP5 racconta storie, semplicemente, senza ansie morali e senza pretese artistiche. E' come si lasciasse guidare dall'istinto, come se nel suo tratto elementare si celasse tutto il suo mondo, e tutte le sue complessità. L'impatto è immediato, e forte. Piace, perché è elegante e introspettivo, senza morbosità cromatiche e sottintesi spirituali. Racconta storie, più o meno, semplici, e miti che prendono forma. Lei farà ancora carriera, e davanti a un settore che un po' maschilista lo è, soprattutto in Italia, merita un plauso particolare.
FONTE: Francesco Salvatore Cagnazzo (lastampa.it)

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