lunedì 22 giugno 2015

Dagli Uffizi a Casal di Principe. La luce dell'arte nella Terra dei Fuochi

Dagli Uffizi a Casal di Principe. La luce dell'arte nella Terra dei Fuochi
 
Arriva a Casal di Principe la mostra “La luce vince l’ombra”: opere dai grandi musei italiani per riportare la cultura nei luoghi della camorra. Emblematica la scelta del sito: una villa sequestrata a un esponente della criminalità organizzata
 
Peppe Diana era un sacerdote la cui vita, nel Sud Italia, era scandita da rintocchi di campane e liturgie. Fino al 1994. In quell'anno, all'interno della sagrestia della chiesa di cui era “titolare”  a Casal di Principe, nella provincia di Caserta, Don Peppe venne ucciso. Questa mattina, il ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, Dario Franceschini, ha presentato proprio nella villa casertana intitolata alla memoria di Don Peppe, la mostra “La luce vince l’ombra. Gli Uffizi a Casal di Principe”.
Un'esposizione realizzata in una sede particolare, dal momento che è allestita all'interno di una casa sequestrata a un esponente della camorra. Ora, al suo interno, e fino al 21 ottobre, sono esposte venti opere d'arte, per riaffermare “il primato della legalità sull’illegalità e della cultura sull’ignoranza”. Stiamo parlando di grandi capolavori, da oli su tela di Mattia Preti, provenienti dalla Galleria degli Uffizi a un acrilico e serigrafia su tre tele di Andy Warhol, giunto  in prestito temporaneo dal  vicino Palazzo Reale di Caserta. Gran parte delle opere arrivate da Firenze fanno parte della scuola dei caravaggisti, scelti perchè i pezzi d'arte che hanno subito più danni dall'attentato mafioso del maggio del 1993 a via dei Georgofili, furono proprio a dipinti
di quella “scuola”.

La mostra, curata da Antonio Natali, direttore  della Galleria degli Uffizi (insieme con Marta Onali), e da Fabrizio Vona, direttore del Polo museale regionale della Puglia, mette insieme pezzi provenienti da alcuni dei principali musei italiani, come quello degli Uffizi, di Capodimonte, della Reggia di Caserta e di Capua.  Un'Italia intera riunita per far trionfare la giustizia e l'arte laddove prima c'erano soltanto soprusi e azioni “distruttive”.
“Le opere in mostra- ha detto Dario Franceschini, Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo - testimoniando l’importanza di una esposizione che non è solo etica, bensì il segno di una rinascita. L’augurio che mi sento di fare ai giovani e a tutta la comunità di Casal di Principe, dunque, è quello di continuare a lavorare uniti nel segno della legalità e della ‘bellezza’, sfidando pessimismo e paure, e rivendicando con orgoglio l’appartenenza alla propria terra”.

Si è parlato, per questa mostra, di nuova rinascita, facendo riferimento al fatto che, grazie alle intenzioni condivise degli Uffizi e del Comune campano, è stato costituito il gruppo degli “Ambasciatori della Rinascita, ottanta giovani del territorio, scelti e formati a Casal di Principe tra persone incensurate e vogliose di accogliere chiunque voglia vedere la mostra.
 
FONTE: Valentina Bernabei (repubblica.it)

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