martedì 6 dicembre 2011

Lo show del cantore dell'ambiente a Prato si rivede De Maria


Al Centro Pecci, una mostra celebra il maestro della Transavanguardia. Nell'antologia dagli anni Novanta ad oggi, sfilano le visioni cosmiche, i colori "musicali" e le stanze dipinte


"I miei dipinti s'inchinano a Dio". Nel titolo che il grande maestro della Transavanguardia Nicola De Maria ha scelto per la sua mostra antologica dal 10 dicembre al Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci, c'è condensata tutta la sua ricerca. Che non va fraintesa in termini meramente religiosi, bensì in un'ottica di lirica esaltazione della bellezza naturale, fatta di esplosione di colori, di astrazione delle forme e di segni fluttuanti e dinamici. Perché nell'arte di De Maria, romano, classe '52, c'è l'evocazione della meraviglia umana al cospetto dell'universo, c'è lo stupore verso visioni cosmiche, c'è la suggestione di scenari scoperti attraverso viaggi fantastici, c'è l'eleganza di una poesia visiva composta di colori e forme, c'è l'armonia disarmonica del ritmo musicale. 

La profondità del blu, l'energia dei gialli, la forza prorompente del rosso, i bianchi orchestrati in costellazioni lattiginose. Tutto questo lo racconta il bel percorso cronologico di lavori che rievocano una produzione dagli anni Novanta al Duemila, sotto la cura attenta e vigile di Achille Bonito Oliva e Marco Bazzini, nell'ambito del progetto Transavanguardia italiana che sta celebrando con mostre disseminate sul territorio nazionale gli illustri maestri del movimento affermatosi negli anni '80. La mostra dunque diventa l'occasione per lasciarsi sedurre dall'immaginario poetico di Nicola De Maria, con i suoi giochi di colori che possono esplodere su una tela, come la grande tela mozzafiato "Universo senza bombe" (1984  -  1985) conservata in una collezione privata di Colonia, ma anche espandersi sui muri avvolgendo lo spettatore con tutte le pareti di una stanza, catapultandolo in una dimensione alternativa. 

Per la mostra, infatti, l'artista ha confermato la sua cifra stilistica di "pittore ambientale", per dirla con Bonito Oliva, e dipingendo direttamente sulle pareti. "Nicola De Maria, mediante un linguaggio astratto, sfonda la cornice del quadro ed invade l'architettura del vissuto - commenta Achille Bonito Oliva - Il risultato è una pittura che assume la cadenza spaziale del concavo, una curvatura che include lo sguardo e la complessità sensoriale dello spettatore. Perché qui l'arte non vuole una frontalità contemplativa ma il movimento del corpo che vive la transfigurazione estetica senza alcuna distanza". 

Una parata di colori che sembrano comporre una amalgama di suoni "tanto differenti che danno vita a una serie di asimmetrie ritmiche, disarmonie e stonature che hanno però le stimmate della classicità". Per Marco Bazzini, infatti, le affinità elettive tra i colori di Nicola De Maria e la musica sono assolute. "L'arte di Nicola De Maria è un viaggio in mongolfiera nel suono-colore, un'architettura sinfonica di musica-occhi". E la parete dipinta eccezionalmente per la mostra diventa un evento unico e irripetibile. 

"La sua pittura ambiente è umile ed epifanica - avverte Bazzini - appare per un tempo e poi come un fantasma scompare, per restare nella memoria delle architetture che l'hanno ospitata e nei ricordi di coloro che l'hanno ascoltata con la stessa partecipazione con cui si ascolta un concerto. Fortunato colui che può dire io c'ero, proprio come quando si prende parte a quel live che ti ha cambiato la vita senza però essere in grado di raccontare nel particolare tutte le emozioni che si sono vissute".

Notizie utili - "Nicola De MariaI miei dipinti s'inchinano a Dio", dal 10 dicembre al 4 marzo 2012, Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci, Viale della Repubblica, 277, Prato.
Orari: tutti i giorni 10-19, chiuso il martedì, 24, 25 e 31 dicembre 2011. 1 gennaio 2012 aperto con orario 15 - 19.
Ingresso: €4.
Informazioni: tel. 0574 531828, www.centropecci.it 2

FONTE: Laura Larcan (repubblica.it)

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