domenica 21 ottobre 2012

Lezioni di danza, corse ippiche e toilette. In mostra, tutta la modernità di Degas



A Torino, alla Promotrice delle Belle Arti, sfilano 80 opere del maestro impressionista francese prestate dal Musée d'Orsay di Parigi. In scena, tutti i temi cari al pittore, dalle ballerine ai nudi


Tutti pazzi per le ballerine, i nudi, caffè chantant e le corse ippiche, i soggetti prediletti, ma mai scontati o banalizzati, da Edgar Degas. Il sopraffino maestro dell'impressionismo è davvero il protagonista di questa stagione espositiva autunnale. Dopo la superba retrospettiva dedicatagli dalla Fondazione Beyeler di Basilea, inaugurata da poco, ora è la volta della torinese Promotrice delle Belle Arti che dal 18 ottobre al 27 gennaio offre una panoramica mozzafiato sulle opere dell'artista francese provenienti dalle collezioni del Musée d'Orsay di Parigi.

Sotto la cura di Xavier Rey, conservatore del d’Orsay e grande specialista di Degas, sfilano un'ottantina di lavori, tra dipinti, disegni e sculture, che ripercorrono tutta la parabola creativa del pittore (1834-1917), restituendone la personalità "autonoma" lontanissima dalla poetica dei compagni impressionisti. Seppur uscito all'aperto, la sua ricerca acuta non sceglieva d'immergersi nella totalità della natura, preferiva altri temi guizzanti di vitalità, captando il movimento guizzante dei cavalli, o le esercitazioni delle ballerine, gli effetti di movimenti negli spogliatoi o nelle sale prova, o le donne negli atti più intimi di bagnarsi, asciugarsi. Soggetti immortalati con tagli prospettici arditi, quasi da frame cinematografico, prediligendo l'immediatezza di gesti e gli atteggiamenti più scomposti, colti con una straordinaria vena realistica. Una resa del movimento che influenzerà molti artisti della sua epoca, tra cui Toulouse-Lautrec. Quella di Degas sarà una ricerca spasmodica dell'essenza della verità che culminerà nella sua "Ballerina" scolpita con tanto di vero tutù in tulle, saggio pionieristico dell'iperrealismo.

"Figura di collegamento tra il classicismo ottocentesco e le avanguardie del primo Novecento, ammirato dai Nabis, da Matisse e da Picasso, Degas è un impressionista paradossale - racconta  Xavier Rey - Benché il paesaggio non sia totalmente assente dalle sue preoccupazioni, fin dai tempi delle mostre impressioniste si compiace di distinguersi dai colleghi per concludere, alla fine della sua vita: 'Impressionismo non significa nulla. Qualsiasi artista coscienzioso ha sempre restituito le proprie impressioni. Gli impressionisti hanno bisogno di una vita naturale, io di una artificiale'.  Ecco, egli ci lascia così un’opera di insondabile profondità, che suscita nell’osservatore un intenso piacere e al tempo stesso continua a stimolare la riflessione sulle sfide plastiche della rappresentazione".

La parabola di Degas parte in mostra con due ritratti, l'Autoritratto del giovane artista (1855) e quello del nonno Hilaire de Gas (1857), che si era trasferito in Italia e da cui il nipote soggiorna per tre anni all'inizio della sua attività. Un legame con l'Italia testimoniato soprattutto dal capolavoro "La Famiglia Bellelli (Ritratto di famiglia, 1858-1869)", opera che solo in rarissime occasioni ha lasciato il museo parigino, anche per le sue considerevoli dimensioni (2 x 2,5 metri). Il mondo della Parigi di fine Ottocento con i suoi caffè frequentati da artisti, letterati, musicisti, viene evocato da opere come L'orchestra dell'Opéra (1870), Donne fuori da un caffé la sera (1877). Si apre poi una parentesi sul paesaggio, tema tra i meno conosciuti in Degas, dove i pastelli testimoniano un livello di virtuosismo unico.

E ci lascia sedurre dai soggetti più popolari, i cavalli, cui Degas comincia ad appassionarsi dal ritorno a Parigi nel 1859, frequentando a lungo l'ippodromo di Longchamp. Si continua con le celeberrime ballerine celebrate a suon di tecniche più disparate, tra olio, pastello, gouache, accanto alle sculture in bronzo, tra cui la celeberrima Ballerina di quattordici anni (fusione eseguita tra il 1921-1931), alta circa un metro e abbigliata con un tessuto di tulle. Gran finale, con il nudo femminile, esemplificato dal capolavoro a pastello "Donna alla toilette che si asciuga il piede" (1886).

Notizie utili - "Degas. capolavori dalle collezioni del Musée d'Orsay di Parigi", dal 18 ottobre al 27 gennaio 2013, Palazzina della Società Promotrice delle Belle Arti in Torino, viale B. Crivelli, 11.
Orari: tutti i giorni: 10-19.30, giovedì: 10-22.30, chiuso martedì.
Ingresso: intero €12, ridotto €9.
Informazioni: 011-5790095
Catalogo: Skira.

FONTE: Laura Larcan (repubblica.it)

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