martedì 2 ottobre 2012

Angelo Bozzola, lo stupore della natura e della meccanica



Nato da una famiglia contadina, Angelo Bozzola trasferì nell’arte l’amore per la natura e lo stupore per la genesi delle sue infinite forme. A ripercorrere la carriera dell’artista galliatese è il Museo Regionale di Scienze Naturali, con una retrospettiva in corso dal 14 settembre al 14 ottobre, realizzata in collaborazione con la Fondazione Angelo Bozzola. Il percorso, curato da Martina Corgnati, include un centinaio di opere: dipinti, disegni, progetti e sculture mobili.
Scoperta la sua vocazione nel 1937, a soli 16 anni, Bozzola iniziò a realizzare dipinti astratti e strutture in ferro, accostando alla sperimentazione materica lo studio morfologico degli organismi viventi. Tappa fondamentale della sua carriera fu l’adesione nel 1954 al Movimento di Arte Concreta, neoavanguardia che vanta tra i suoi fondatori Gillo Dorfles e Bruno Munari.
È nelle sculture e nei dipinti di questi anni, che l’artista galliatese sviluppa la forma trapezio-ovoidale, addolcendo il rigore geometrico dei lavori precedenti, ne è un esempio «Funzione di forma concreta» del 1956. Il suo talento non sfuggì dunque agli occhi di Michel Tapié, critico francese inventore del termine «Informel», trasferitosi a Torino negli anni ’60. Al loro rapporto di stima e amicizia è dedicata un’intera sezione della mostra, che culmina nel grande «Polittico» di Bozzola presentato da Tapié nel 1967. Degli anni ’70, invece, è la piccola incursione nell’ambito dell’Arte Cinetica, rappresentata da «Il libro tecnoscultura operazionabile», in cui la dimensione organica cede al fascino della meccanica e della tecnologia.
Non manca infine l’ultimo trentennio dell’artista, un lungo periodo in cui le forme si sgretolano lentamente, sino a diventare segni silenziosi, tracce incise nella pietra, mappe misteriose che evocano la memoria della Terra e dell’uomo, come documenta la serie «Origine» del 1988. Instancabile sperimentatore, Angelo Bozzola continuerà a produrre fino al 2010, anno della sua scomparsa.

FONTE: J.D. (ilgiornaledellarte.com)

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