lunedì 23 aprile 2012

Luca Signorelli, tormenti e estasi del genio caro a Michelangelo



L'Umbria celebra il grande pittore cortonese, protagonista del Rinascimento. A Perugia la Galleria nazionale ricostruisce la carriera riunendo dopo 50 anni i suoi capolavori. L'itinerario ideale tocca Orvieto e Città di Castello


Si è nutrito della "calma spazialità" luminosa di Piero della Francesca, per maturare uno stile "impetuoso e tragico" nell'esaltazione delle figure che tanto piacerà a Michelangelo. E la tensione febbricitante dell'energia del corpo umano sarà, infatti, la cifra stilistica di Luca Signorelli (1445-1523), il cortonese "de ingegno et spirto pelegrino" come ebbe a definirlo Giovanni Santi, il padre di Raffaello, grande protagonista del Rinascimento umbro, che viene celebrato, dopo un'assenza di cinquant'anni, con una rassegna monografica dalla Galleria nazionale dell'Umbria dal 21 aprile al 26 agosto, che si articola in un ideale itinerario dei tesori nelle altre due tappe, Orvieto tra Duomo, Museo dell'Opera e chiesa dei Santi Apostoli, e Città di Castello con la Pinacoteca Comunale.

Un evento con oltre 100 opere, di cui 66 del pittore cortonese, dal ricco parterre di istituzioni sostenitricie l'organizzazione di Civita, curato da Fabio De Chirico, Vittoria Garibaldi, Tom Henry e Francesco Federico Mancini, che vanta la primizia di mettere insieme eccezionalmente un repertorio di capolavori, le "Madonne" di Boston, Oxford e Venezia, a confronto con l'affresco staccato di Città di Castello, coronate della suggestione della "Presentazione al Tempio" (ex Cook e già Morandotti) fresca di battuta all'asta da Sotheby's a New York e oggi concessa in prestito dal nuovo proprietario. Un trionfo di lavori giovanili che sviscerano tutta l'influenza della lezione pierfrancescana. Un liaison che viene esaltata dalla presenza, come prologo al percorso, dalla "Madonna di Senigallia", gioiello maturo del pittore di San Sepolcro arrivato dalla Galleria Nazionale delle Marche, in duetto mozzafiato col polittico di "Sant'Antonio da Padova", della Galleria Nazionale. 

E' la definizione che ne dà Giovanni Santi, padre di Raffaello, a cogliere l'intima essenza di questa artista: "Ne illumina bene il profilo tanto irrequieto e girovago, quanto intellettualmente vivace", commentano i curatori. caratteristica del Signorelli è la "straordinaria forza creativa, che partendo da premesse pierfrancescane subito dopo si concede, al pari di Perugino e Bartolomeo della Gatta, alle tensioni lineari del Verrocchio". Elemento che si coglie "soprattutto nella rappresentazione del nudo, che è pervasivamente presente in quasi tutta la sua produzione - avvertono i curatori - A volte carichi di energia come nella Flagellazione di Brera, a volte rilassati come nella Corte di Pan, i nudi di Signorelli costituiscono il leitmotiv del suo lungo percorso figurativo, attestando un forte interesse per l'anatomia del corpo umano insieme all'ammirazione per l'antico". 

Ed è proprio il percorso della sua produzione che cerca di riproporre la mostra. Dopo gli esordi pierfrancescani, ecco le opere che "toccano il problema, tuttora in discussione, dell'incontro a Firenze con Andrea del Verrocchio - avvertono i curatori - Una bellissima testa di San Girolamo, ascrivibile a quest'ultimo e proveniente dalla Galleria Palatina di Firenze, dà modo di comprendere il senso e la portata di quell'incontro". E il legame col Perugino emerge anche dal coinvolgimento di Signorelli nel cantiere della Cappella Sistina: "La critica è concorde nel riconoscere l'intervento di Signorelli nel riquadro raffigurante Il testamento e la morte di Mosè, presentato qui in mostra sia attraverso un'incisione ottocentesca di Ludovico Ferretti, sia attraverso un acquerello di Eliseo Fattorini concesso in prestito dal Victoria and Albert Museum di Londra", dicono i curatori. 

Dopo questa breve ma esaltante esperienza, eccolo alle prese con quello che sarà il punto di snodo del percorso, la cosiddetta Pala di Sant'Onofrio del Duomo di Perugia. Fino a quelli che sono gli "autentici vertici della pittura rinascimentale italiana", come sottolineano i curatori - la Sacra Famiglia Pallavicini Rospigliosi, il Tondo di Monaco, la Sacra Famiglia degli Uffizi, nota come Madonna Medici, la Sacra Famiglia della Galleria Palatina di Firenze, la Sacra Famiglia del Musée Jacquemart-Andrè di Parigi e il bel tondo della Fondazione Zamberletti di Fiesole. Il resto della monumentale vertigine dell'arte di Signorelli lo regalano il grandioso ciclo del Giudizio Universale nella Cappella di San Brizio nel Duomo di Orvieto (1499-1504), culmine della pittura rinascimentale, con le famosissime immagini del Finimondo, dell'Inferno e del Paradiso, puntuale precedente della pittura di Michelangelo. 

Notizie utili - "Luca Signorelli. de Ingegno et spirto pelegrino", 21  aprile  -  26 agosto 2012
Galleria Nazionale dell'Umbria a Palazzo dei Priori Corso Vannucci, 19, Perugia. 
Orari: tutti i giorni dalle ore 9.00 alle 19.00.
Ingresso:  intero € 10,00, ridotto €   8,00
Info:             199 757513      
Catalogo: Silvana Editore
Altre sedi: Orvieto e Città di Castello

Nessun commento:

Posta un commento