mercoledì 23 novembre 2011

Van Gogh, Gauguin e Kerouac L'arte racconta il viaggio


A Genova, Palazzo Ducale, una mostra sul tema dell'itinerario. Con una guest star d'eccezione: "Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?" del grande post-impressionista, per la prima volta in Italia


Da Jack Kerouac a Van Gogh, passando per Gauguin. Da Turner a Rothko, da Monet a Hopper, da Kandinskij a Nicolas de Staël. Sono alcuni dei "salti" carpiati che propone l'iperbolico repertorio di capolavori della mostra "Van Gogh e il viaggio di Gauguin" in scena fino al 15 aprile nelle sontuose sale di Palazzo Ducale. Il tema è tra i più suggestivi di sempre, il viaggio come avventura nel mondo, come esplorazioni delle culture e delle identità e riflessione intima nel proprio spazio dell'anima. Da qui, il curatore art director dell'evento, Marco Goldin, orchestra il suo personalissimo diario di bordo azzardando accostamenti, affinità elettive e accordi disarmonici tra i massimi artisti della fine dell'Ottocento e del Novecento, apparentemente spiazzanti e improbabili, ma figli di un'intuizione che lascia allo spettatore l'invito ad una riflessione. 
Un percorso che si compone da ottanta lavori della pittura europea e americana del XIX e del XX secolo provenienti dai musei di tutto il mondo. E se l'ispirazione a questa mostra viene da lontano, dalle passioni letterarie di un'adolescenza sedotta dal padre della beta generation Kerouac e dal suo mitico "On the Road", cuore pulsante, anche come scelta di allestimento in una saletta individuale, dominata da una penombra quasi mistica, è il capolavoro monumentale di Gauguin, quintessenza di una meditazione sul senso della vita d'artista, "Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?" opera-testamento di quel 1897, quando aveva scelto la soluzione estrema dell'arsenico, in un tentativo di suicidio che poi fallì. Nel mese di aprile a Tahiti aveva ricevuto dalla moglie Mette la notizia che la figlia Aline, a poco più di vent'anni, era morta a Copenaghen in gennaio per le complicazioni derivanti da una malattia polmonare e Gauguin, straziato dal dolore, nei mesi successivi, matura in lui l'idea di togliersi la vita. 

Quattro metri di lunghezza per uno e mezzo di altezza, arriva in Italia per la prima volta (in Europa una sola volta), prestito eccezionale dal Museum of Fine Arts di Boston, che l'ha concessa per la quarta volta in un secolo. Mostra nella mostra, esplode folgorante la parata mozzafiato di quaranta Van Gogh (trenta dipinti e dieci disegni) a costruire un racconto sublime sulla parabola artistica del pittore olandese, toccando picchi di vertigine dall'"Autoritratto al cavalletto" dipinto nel 1888, arrivato dal Van Gogh Museum al "Campo di grano sotto un cielo nuvoloso" dipinto ad Auvers appena tre settimane prima della morte, opera riproposta al pubblico dopo quarant'anni, fino al "Seminatore", sempre eseguito ad Arles, accanto alle "Scarpe" tenero omaggio al suo quotidiano camminare, il tutto scortato dalla teatrale ricostruzione della camera di Van Gogh ad Arles. 

Intorno si dipanano i viaggi, tra l'America e l'Europa, inanellando visioni struggenti, e a volte bizzarre. Dalla provincia di un realismo magico di Hopper, ai viaggi monocromi nell'interiorità di Mark Rothko, che duettano con i giochi luministici di aria e acqua delle marine di Turner di un secolo e mezzo prima. Dalla Tahiti di Gauguin alla Giverny di Monet e le fioriture delle sue ninfee. Tra i colori musicali di Kandinskij ai percorsi straziati di Nicolas de Staël.

Notizie utili - "Van Gogh e Il Viaggio di Gauguin", dal 12 novembre al 15 aprile, Palazzo Ducale
Piazza Matteotti 9, Genova 
Orari: lunedì-venerdì: 9-19, sabato e domenica: 9-20
Info e prenotazioni: Call center 0422 429999
Catalogo: Linea d'Ombra
 
FONTE: Laura Larcan (repubblica.it)

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