domenica 8 novembre 2015

Impressionismo, russi, design italiano. Un secolo in tre mostre per l'inizio del Giubileo

Da  Picasso al realismo sovietico: tre grandi mostre al Palazzo delle Esposizioni


Roma. Grandi eventi in contemporanea nel Palazzo delle Esposizioni di Roma. Ci sono i capolavori della Phillips Collection di Washington, da Manet a Cézanne a Van Gogh. E la "Russia on the road" dei primi anni sovietici. Infine, i maesti nostrani di inizio Novecento, che crearono veri e propri capolavori di "arte applicata" partendo dal Liberty


Capolavori impressionisti, design liberty, arte sovietica. Il 2015 chiude con un grande rilancio per il romano Palazzo delle Esposizioni. Dopo voci di laboratori in chiusura e precariato di personale, l'attività del celebre luogo espositivo romano prosegue con tre mostre di carattere davvero internazionale, "cercato e voluto anche per dare il benvenuto ai primi mesi che accoglieranno nella Capitale il giubileo" come ha ricordato l'assessore alla cultura di Roma Giovanna Marinelli. Quest'ultima, a proposito delle nuove esposizioni, ha dichiarato di voler "rafforzare l'offerta per il numero di turisti in crescita, affiancando alla scelta tradizionale, ossia quella del percorso abituale che tocca Colosseo, Musei Capitolini e Vaticani, anche un'offerta per pubblici diversi, che ora possono scegliere di ammirare anche tutta l'arte del Novecento"..

La mostra dal titolo "Impressionisti e Moderni. Capolavori alla Phillips Collection di Washington", fino al 14 febbraio 2016, espone sessantadue dipinti provenienti dal museo americano di arte moderna. Uno spazio nato per volere del suo fondatore Duncan Phillips,  ad inizio degli anni Venti del secolo scorso, con le intenzioni di creare "un museo intimo e raccolto, ma anche sede di sperimentazioni". Oggi vanta una delle più grandi collezioni mondiali, di cui nella mostra romana se ne possono ammirare una ricca parte grazie all'esposizione che, concentrata sulla pittura europea e americana, è allestita cronologicamente, con un ordine di suddivisione in sezioni che corrispondono alle correnti culturali che hanno attraversato l'Ottocento e il Novecento fino al secondo dopoguerra unendo artisti di diverse nazionalità. Si parte dall'inizio del XIX secolo con la pittura europea di Goya e Ingres, fino a Courbet e Manet, fatti dialogare con Cézanne, Degas, Van Gogh e altri. Ma le tele esposte sono davvero firmate da nomi internazionali e famosi: da Bonnard a Kandinskij, passando per Matisse, Modigliani, Picasso, Soutine e Rothko.

L'altra mostra è quella organizzata dall'Azienda Speciale Palaexpo in collaborazione con l'Istituto dell'Arte Realista Russa di Mosca, che raccoglie una sessantina di dipinti provenienti dalle collezioni dell'Istituto e dai principali musei russi, visitabile fino al 15 dicembre 2015. Si intitola "Russia on the road (1920-1990)" ma, a ben guardare i dipinti, si sarebbe potuta intitolare anche "Russia on the Sky" a giudicare dalla considerevole quantità dei soggetti che ritraggono, aerei, aviazioni, aeroplani e skyline. Ad ogni modo, la mostra, prende in esame quasi un secolo di storia dell'arte russa, e il soggetto rimane sempre quello della novità accolta con entusiasmo, nei confronti dei nuovi mezzi di trasporto, simbolo di progresso che diventano protagonisti tanto quanto lo erano prima i paesaggi naturali. Così treni, navi, automobili, autostrade, ferrovie, porti, riempiono le sale di questa mostra. Si segnala, a questo proposito il dipinto di Yuri Pimenov  (1903- 1977) "La Nuova Mosca" realizzato nel 1937 ritraendo di spalla una ragazza che guida una Gaz-A, la prima automobile sovietica prodotta a partire dal 1932, su modello di una Ford (la Phaeton). Se da un lato è visibile, in sottofondo, un'idea di idealismo e propaganda, non mancano lavori più intimi e poetici, basti pesare ad alcuni capolavori del celebre Aleksandr Deineka (1899- 1969), a cui il Palazzo delle Esposizioni aveva in passato dedicato una personale. In questa mostra sono raccolti diversi suoi pezzi che testimoniano tanto la sua passione per l'aviazione quanto la sua sensibilità alla letteratura. Un esempio ne è l'olio sul tela realizzato nel 1955, in cui è raffigurato un vagone di treno pieno di giovani sorridenti che leggono: il dipinto si intitola "Le poesie di Majakovskij". Quest'ultimo è stato più volte un punto di riferimento per l'artista russo. Deineka, infatti, ha dedicato diversi suoi lavori al poeta, a cominciare da "Marcia di Sinistra", titolo che riprende fedelmente il nome di un poema di Majakovskij che, nel 1941, venne anche ritratto "al Rosta", quadro conservato al museo letterario nazionale.

Bisogna salire le scale del secondo piano di Palazzo delle Esposizioni per trovarsi immersi nel tripudio del design, con una mostra organizzata dall'Azienda Speciale Palaexpo in collaborazione con il Musée d'Orsay di Parigi. L'esposizione "Una dolce vita? Dal Liberty al  design italiano. 1900-1940" (fino al 17 gennaio 2016) è un elogio alle qualità artigiane di artisti, ceramisti e maestri vetrai che, con le loro manifatture, hanno creato le origini di quello che è il design moderno, esplorato con un percorso cronologico che espone cento opere, in dialogo continuo tra arti decorative e arti plastiche. L'inizio del Novecento è caratterizzato dall'affermazione dell'Art Nouveau, noto in Italia come "stile Liberty" o "floreale". Si segnala l'originalità di ebanisti come Carlo Bugatti, accanto a opere futuriste, oltre la Metafisica di De Chirico e all Realismo magico di Felice Casorati, la bellezza della mostra è più per le notevoli ceramiche di Giò Ponti, le prime creazioni in vetro di Carlo Scarpa, le poltrone di Franco Albini, le creazioni di Murano innovative e splendenti come si vede nel grande pannello di Vittorio Zecchin.

FONTE: Valentina Bernabei (repubblica.it)

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