sabato 22 agosto 2015

Il nylon come materiale scultoreo

 
Rosa Verloop realizza sculture utilizzando i collant da donna: un elemento sexy diventa grottesco
 
Le sculture di Rosa Verloop scatenano due tipi di commento, che ondeggiano tra il ‘sorprendente/stupefacente’ e ‘inquietante/grottesco’. Sì, perché questa artista olandese utilizza calze di nylon, semplici collant da donna in tutte le sfumature del color carne e li assembla assieme a piccole puntine da disegno o da ricamo creando delle sculture antropomorfe.

Volti, corpi, ma dalle forme inquietanti, pieni di bozzi e cicatrici sembrano uscire dalle mani di questa artista, come se i suoi personaggi fossero rugosi neonati e ottuagenari nello stesso momento. Arrotolando i collant ottiene gli spessori necessari, mentre aiutandosi con le puntine crea le espressioni nei volti, sfruttando dalle colorazioni color pelle più o meno scura delle calze. Ne nascono forme di vita quasi primordiali, aliene, deformi, che possono sorprendere e inorridire nello stesso tempo. I volti più ‘anziani’ esprimono una sorta di saggezza, di esperienza, mentre alcuni altri sembrano vulnerabili, caduchi, pronti a liquefarsi; alcune sculture sono corpi contorti, che sembra stiano per morire, o magari nascere.

Verloop non solo espone le sue sculture in diverse gallerie d’arte, ma realizza delle performance in cui allestisce una sorta di teatrino delle marionette, un puppet show, in cui lei stessa si inserisce tra le opere di nylon, sciogliendone le appendici e rimontandole, cambiandone lentamente i connotati in pochi gesti, e rendendoli sempre meno delineati. Come se si stessero dissolvendo di fronte al pubblico.
 
FONTE: lastampa.it

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