lunedì 10 marzo 2014

Pontormo e Rosso, gemelli diversi


Antonio Tabucchi una volta ha scritto: «Ci vuole un grande coraggio per farsi un autoritratto in mutande e Pontormo lo ha avuto». Guardate infatti questo disegno: è l’autoritratto (forse) più straordinario di tutta la storia dell’arte. Nel 1525 Jacopo Carucci, conosciuto come Jacopo da Pontormo, o semplicemente come il Pontormo, (Pontorme, 24 maggio 1494 – Firenze, 2 gennaio 1557), decise di auto-immortalarsi così, a torso nudo, con delle mutande e con l’indice puntato verso lo spettatore, al pari dello sguardo.Questo straordinario lavoro è parte della mostra dedicata a Pontormo e Rosso Fiorentino, a Palazzo Strozzi (Firenze) fino al 20 luglio.

Sia Pontormo che Rosso, rappresentarono due esempi di quella stirpe artistica di «toscanacci», geniali e irascibili, un po’ eccentrici, che comprese anche Brunelleschi E Botticelli.

I curatori della mostra Carlo Falciani e Antonio Natali hanno fatto un lavoro doppio, di confronto e spiegazione, tra gli artisti.

I pittori più anticonformisti e spregiudicati fra i protagonisti del nuovo modo di intendere l’arte in quella stagione del 500 italiano che Giorgio Vasari chiama «maniera moderna». Una rassegna che rappresenta anche un viaggio attraverso le vite parallele di questi artisti «gemelli diversi».

L’esposizione è promossa e organizzata da Fondazione Palazzo Strozzi, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Soprintendenza PSAE e per il Polo Museale della città di Firenze, con Comune di Firenze, Provincia di Firenze, Camera di Commercio di Firenze, Associazione Partners Palazzo Strozzi e Regione Toscana. Con il contributo di Ente Cassa di Risparmio di Firenze. Il catalogo è di Mandragora.

FONTE: corriere.it

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