domenica 2 febbraio 2014

Arte, architettura, moda ecco il 2014 del Maxxi

 

La nuova programmazione del Museo di Zaha Hadid riparte dai numeri incoraggianti e  coinvolge tutte le arti, attività extra incluse. Ecco gli eventi, dalle personali tradizionali al ritorno di Roma Interrotta, fino al tributo alla nascita della fashion italiana

L'importanza delle cifre più che delle opere d'arte. Dopo un 2012 di commissariamento e un 2013 di assestamento, il Museo delle arti del XXI secolo di Roma (guarda il Maxxi) , inizia il nuovo anno  con la necessità di fare i conti e ripartire dai numeri che, finalmente, iniziano ad essere incoraggianti. Oltre il 40 per cento di visitatori in più rispetto all'anno precedente, 250mila accessi alla piazza da giugno 2013, una media di 1.500 al giorno con una affluenza di maggioranza internazionale, romana al 32 per cento e dal resto d'Italia al 28 per cento. Donne adulte quelle che lo frequentano di più. In forte crescita anche il numero del pubblico online (+85 per cento) che, con oltre 110mila contatti, rende il museo più social tra quelli italiani.

E poi le mostre: 37 di cui 27 prodotte o coprodotte e 6 esportate all'estero nel 2013. E nel 2014? Cosa ci sarà da vedere quest'anno nell'edificio progettato nel 2010 da Zaha Hadid?  Si inizia a febbraio con Utopia for Sale? a cura del nuovo direttore Hou Hanru che, con questa esposizione, rende omaggio all'artista americano Allan Sekula, scomparso cinque mesi fa. Insieme alle sue opere video e installazioni anche quelle di altri artisti come Noel Burch, Amie Siegle, Cao Fei, Li Liao e Adelita Husni-Bey, tutti focalizzati sui temi della globalizzazione, per fare il punto su come stanno cambiando le utopie contemporanee rispetto a quelle del passato. Hanru sarà anche il curatore di Indipendent space a giugno e Open Museum, Open City a ottobre, in cui ci sarà spazio per opere audio e progetti più trasversali.

L'attenzione all'arte italiana torna a marzo, con la personale di Ettore Spalletti, a cura di  Anna Mattirolo e in sinergia con alti importanti musei del nostro Paese come la Gam di Torino e il Madre di Napoli, tutti uniti per  rendere protagonista il lavoro di un artista che è certamente complesso e vasto, oltre che riconosciuto a livello internazionale. Di Spalletti, fino a settembre, saranno esposte le installazioni ambientali più recenti, ma anche opere pensate per il museo dalle dimensioni meno monumentali, dipinti e sculture.

Sempre a marzo ci sarà Verso la Grande Brera, a cura di Caterina Bon Valsassina e Margherita Guccione che, ereditando l'esposizione dalla Triennale di Milano, portano in mostra al Maxxi di Roma i progetti in gara per la ristrutturazione di Palazzo Citterio. Ad aprile è tempo di una riedizione della storica mostra Roma interrotta. Quest'anno, infatti, grazie alla donazione fatta al MAXXI dall'archivio di Incontri Internazionali d'Arte di Gabriella Lonardi Buontempo, rivivrà negli spazi del museo l'esposizione curata da Piero Sartogo nel 1978 ai Mercati di Traiano.

Maggio è il mese del Premio Maxxi, a cura di Giulia Ferraci con i quattro finalisti in mostra: Yuri Ancarani, Micol Assaël, Linda Fregni Nagler e Marinella Senatore. E spazio anche all'architettura con Geografie Italiane. Viaggio nell'architettura contemporanea e al design con la personale di Gaetano Pesce e la collettiva Design Destinations, a cui parteciperanno i talenti della Design Academy di Eindhoven, a cura di Domitilla Dardi.

A giugno ritorna Yap Maxxi, l'ormai conosciuto programma dedicato ai giovani architetti, a cura di Margherita Guccione e Pippo Ciorra, in partnership con il MoMA di New York. L'anno si chiuderà con United History, sequences of the modern in Iran form 1960 until now, un'anteprima europea che ripercorre la storia delle arti visive dell'Iran in epoca moderna, a cura di Catherine David, Odile Burluraux, Morad Montazami, Narmine Sadeg e Vali Mahlouji e in programma per dicembre. Nell'ultimo mese del 2014, ci sarà anche l'altra personale curata da Hou Hanru, questa volta dedicata a Huang Yong Ping, cinese affermato e conosciuto soprattutto in Francia, dove vive e lavora dagli anni Ottanta.

Ci sono inoltre due mostre ancora con data di inizio da definire: Bellissima. L'Italia dell'alta moda 1945-1968 a cura di Maria Luisa Frisa, Anna Mattirolo e Stefano Tonchi e Architecture in Uniform, a cura di Jean Louis Cohen e Maristella Casciato. Insomma, mostre di diverso genere, per accontentare più di un pubblico, a cui si aggiunge quello degli eventi, dei talk, dei film in programmazione. Perché i quasi 300mila visitatori che sono arrivati nel museo lo scorso anno sono entrati a vedere le mostre anche per le tanto discusse lezioni di yoga che si sono tenute nella piazza antistante. Se per molti  sono state una profanazione dell'arte, di sicuro si sono rivelate un appuntamento che ha fatto entrare nel museo un target di gente che non si sarebbe recato a vedere una mostra. Un modo per allargare la fruizione della sede espositiva a più gente possibile, proprio come succede ovunque il museo viene concepito come luogo da vivere, da tutti e per tutti.

FONTE: Valentina Bernabei (repubblica.it) 

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