mercoledì 6 ottobre 2010

Berruti, l'infanzia una sola moltitudine

Alle Stelline approdano disegni e installazioni


Un universo popolato dall’infanzia, fanciulli e bimbette che animano disegni, formelle, terracotte, installazioni, sculture, minuscoli busti in ceramica (ben 400) disposti ai piedi della grande juta l’Abbraccio 2010, dipinta a olio e affresco. Ancora: questa folla sorridente, ingenua, talora inespressiva prende corpo nelle due sculture in cemento dai visi carichi di meraviglia che guardano in alto dove scaturisce la luce. 

È questo il mondo antico e nuovo di Valerio Berruti, l’artista piemontese che oscilla fra diverse espressioni artistiche, così come sa catturare le diverse lezioni dei grandi maestri del passato, dalla scultura al disegno. Ricrea così un’autentica moltitudine di giovani individui in serie, pensosi, quasi monocromi, ora testimoni o vittime d’un mondo in continuo mutare. 

Talora sono inermi protagonisti del dolore nei 14 bassorilievi dai diversi colori delle stazioni di Via Crucis 2010. Curata da Olga Gambari, con catalogo Allemandi, la mostra schiera in campo una ventina di opere dalle diverse dimensioni, compresi i nove delicati, teneri pastelli a olio su carta che svelano la dolcezza dell’abbraccio. 

Tema che era già al centro del video esposto da Berruti nel discusso Padiglione italiano firmato da Luca Beatrice all’ultima Biennale di Venezia. «Una Sola Moltitudine» è il titolo giusto di questa personale ricavato dal grande Pessoa, che quanto a moltiplicazioni di identità in sé era un vero maestro; anche i minuscoli abitanti del pianeta Berruti si riproducono quasi all’infinito, ciascuno conservando la propria autentica, magica, primigenia individualità. 

FONTE: VALERIO BERRUTI (lastampa.it)



Nessun commento:

Posta un commento