venerdì 1 ottobre 2010

ARTE: I PROTAGONISTI

Intervista all’artista filandese Hannu Palosuo
mercoledì 29 aprile 2009 di Marco Ancora
Hannu Palosuo ha da poco concluso una importante mostra presso la Galleria De Crescenzo e Viesti che sembra segnare un passaggio fondamentale nella carriera dell´artista finlandese. Non a caso Palosuo sarà presente con i suoi lavori alla prossima edizione, la cinquantatreesima, della Biennale d’arte di Venezia. Naturalismo, contemplazione e meditazione, una spiritualità insorgente concentrata in dettagli bidimensionali e inquadrata a colori quasi monocromi indicano una precisa svolta verso la maturità.
d) Ti seguo da molti anni e ora vedo che la tua ricerca sta portandoti verso soluzioni nuove, basate su una maggiore e forse definitiva serenità artistica. Vedo anche un rinnovamento "magico": è l´approdo verso una nuova mistica?
r) Misticismo e la ricerca del “Io” costituiscono sicuramente una parte fondamentale del mio lavoro. Questa è forse la più grande eredità finlandese che porto dentro di me. Sono nato è cresciuto in un paese dove la natura è molto presente e dove sei costretto ad incontrare te stesso nel confronto con essa. Si dice che ogni finlandese abbia una foresta dentro di sé.
Credo che l’elemento nuovo nel mio lavoro sia il bisogno di una estrema semplificazione. Sento il bisogno di eliminare tutto quello che è di troppo, di isolare ogni singolo elemento e capire bene la sensazione che il lavoro possa trasmettere allo spettatore. Sento sempre più la necessità di eliminare ogni traccia di racconto dalle mie opere, trovare la più pura emozione, arrivare a considerare l’opera come il veicolo per trasmettere delle sensazioni tra l’opera e lo spettatore. E questo sicuramente porta ad un misticismo, all’avvicinarsi al “creatore” (e non parlo in senso cristiano-cattolico).
d) Ispirazione e non solo: quanto ti ha dato l´Italia, cosa hai preso dalla Finlandia, e poi come si legano e si risolvono le due "diversità"?
r) La mia formazione artistica è italiana, ho studiato all’Accademia delle Belle Arti di Roma. Sicuramente questo mi ha lasciato un grande bisogno di confrontarmi con la storia dell’arte e soprattutto con la storia sociale dell’arte. Purtroppo il grande peccato degli artisti finlandesi è spesso quello di pensare che il proprio “genio”nasca dal nulla, che sia senza precedenti.
d) Mi dici cosa funziona nei due paesi verso il singolo artista e verso l´arte in generale? Quali sono i fattori di spinta e quali invece quelli da rimarcare negativamente in termini di internazionalità e provincialismo?
r) La Finlandia è sempre stata molto generosa con gli artisti in quanto a sovvenzioni statali, per legislazione (p.e. IVA 8%, pensioni, investimenti verso le accademie), con i musei, con le fondazioni che intendano comprare, etc. Questa è la grande forza e allo stesso momento il più grande impedimento dell’arte finlandese. Quando lo stato ti supporta e ti garantisce la sopravvivenza, è ovviamente molto più facile concentrarsi sul lavoro, creare opere di altissimo livello. Ma nello stesso momento la sicurezza toglie spinta ed ispirazione, non esci più dal tuo giro rassicurante.
E ovviamente tutto il mondo è paese. Così anche in Finlandia i soldi pubblici nell’arte hanno creato delle vere e proprie, potentissime “massonerie”, delle “mafie” d’arte, o sei con noi o sei contro di noi. Spesso per le sovvenzioni le tue amicizie contano molto più della propria bravura artistica. Quasi sempre gli artisti finlandesi che hanno fatto delle vere carriere internazionali vengono fuori dalla sistema, non hanno goduto delle sovvenzioni …
Al contrario l’Italia, dove l’arte non è per niente supportata (e sopportata), dove praticamente è ostacolata sotto ogni possibile forma, nascono degli artisti che riescono a farcela. Il più grande insegnamento che l’Italia mi ha dato è quello di aver imparato ad analizzare il proprio lavoro, credere nella propria opinione e nella propria strada (che percorri da solo) e lottare in una realtà senza regole.
d) Un ultimo consiglio al "Paese Italia", e senza peli sulla lingua....
r) Secondo me il più grave difetto del sistema dell’arte italiana è lo stesso che colpisce tutti i livelli della società italiana, cioè “il bamboccionismo”. L’ Italia è il paese dei piagnucoloni. Sicuramente la realtà attuale è molto difficile. In ogni caso sul territorio ci sono delle ottime gallerie private, che con grandi sacrifici portano avanti il loro ottimo lavoro. Nessuno (neanche gli artisti) parlano di loro. Faticosamente si stanno costruendo nuovi spazi espositivi pubblici, dove s’incontrano solo artisti stranieri e turisti. Dopo le pubbliche relazioni delle inaugurazioni, gli artisti italiani rimangono a casa a lamentarsi, invece che farsi una formazione. Mentre in altri paesi esistono per esempio dei sindacati di artisti molto attivi, in Italia nessuno è disposto a portare avanti un discorso. Tutti lamentano la mancanza delle sovvenzioni, nessuno considera che per averli devi prima aprire la partita IVA e dichiarare la tue vendite. Tutti vorrebbero tutto e subito e possibilmente offerto dalla mamma, ma nessuno è realmente pronto a lavorare per ottenerlo. Tutti siamo d’accordo che senza sapere le lingue è difficile lavorare fuori d’Italia. Ma chi è pronto a frequentare un corso serale per impararle? Usando la metafora dei bamboccioni, tutti preferiscono rimanere vivere da mamma, invece che fare il lavapiatti o altro per mantenere il proprio lavoro artistico INDIPENDENTE.
d) I tuoi progetti futuri?
r) Il progetto futuro più importante è la partecipazione al 53. Biennale di Venezia. In aprile inaugurerò un nuovo spazio espositivo, MART nella Repubblica di San Marino e c’è in progetto una tournée espositiva in Sud America per 2010.
Hannu Palosuo: cenni biografici.  Nato a Helsinki, in Finlandia, nel 1966; Ha studiato storia dell’arte all’Università “la Sapienza” di Roma e pittura all’Accademia delle Belle Arti di Roma.
Principali mostre: 53. Biennale di Venezia, Italia 2009; Museum of Finnish Contemporary Art, Tampere, Finland, 2008; Fondazione Pavia, Pavia, 2007; Istituto Iberoamericano de Finlandia, Madrid, Spagna, 2007; Museo Zorrilla, Montevideo, Uruguay, 2007; Heinola Art Museum, Heinola, Finlandia, 2006; Focal Point, Buenos Aires, Argentina, 2006; Herbergenmuseum, München, Germania, 2006; Sojoh University Gallery, Kumamoto, Giappone, 2005;
Principali collezioni pubbliche:  Fundacion Mundo Nuevo, Buenos Aires, Argentina; Helsinki City Art Museum, Helsinki, Finlandia; Heinola Art Museum, Heinola, Finlandia; Paulo Foundation, Helsinki, Finlandia; Museum of Finnish Contemporary Art, Tampere, Finlandia;Herbergenmuseum, München, Germania; Fondazione Valerio Riva, Venezia, Italia; National Gallery, Amman, Gioddania; Apotekets Konst Forening, Stockholm, Svezia; Museo Zorrilla, Montevideo, Uruguay.

Nessun commento:

Posta un commento