venerdì 24 luglio 2015

Neve: il Rinascimento diventa street


Cura per i dettagli, spray come pennelli, muri come tele antiche: è questo il tris vincente di Danilo Pistone, l'artista italiano nato a Torino...

Non tele ma muri. Grandi muri. E soggetti che potrebbero rivisitazioni di celebri volti rinascimentali. Ma non lo sono. Si tratta di un'arte che fonde la pittura da strada con i più noti stili e metodi  che hanno fatto storia. Si tratta dell'arte diNeve, un artista italiano divenuto famoso per  i suoi murales monumentali e per le sue pitture davvero impressionanti.
 Il suo vero nome è Danilo Pistone, ha 29 anni, è nato a Torino dove ha iniziato, era il 1995, la sua avventura con l'arte, armato di spray in giro per il capoluogo piemontese. Inizialmente per divertimento, poi scoprendo abilità rimaste col tempo in gran parte inesplorate. Fino a farsi apprezzare non soltanto nel territorio italiano, ma anche in tanti Paesi europei, per il suo connubio tra arte di strada e classicismo, per  la fusione, da lui adoperata, di modernità e tradizione.
 Il suo obiettivo è quello di lasciare lo spettatore con una domanda aperta, o almeno una riflessione. Un segno tangibile per affermare il suo stile, per imporre un nuovo punto di vista, per raccontare qualcosa di nuovo. Con lavori che hanno conquistato Paesi come la Spagna, Francia, Inghilterra, Grecia, Svizzera e Germania, per il suo stile iperrealista, per l'attentissima cura per i particolari, per questo certosino uso di spray e di pennellate. 
 Tra le sue opere più importanti c'è la Pietà, in cui inverte i ruoli del capolavoro di Michelangelo, c'è Biancaneve a Cinisello Balsamo che addenta la Terra, ci sono i murales per Eni a Crotone, e anche i miti di Atlante e Pandora sul cavalcavia dell'autostrada Paullese. Tra le opere più belle Gli occhi colorati dei Bambini, in cui i volti di cinque bambini, uno per ogni continente , sono ritratti in bianco e nero, ad eccezione degli occhi, perché il colore della pelle non sia significativo: occupa un muro di oltre 40 metri ed è adiacente alla scuola per l'infanzia del quartiere Borghesiana, a Roma. Perché, come sosteneva Bob Marley, "Fino a quando il colore della pelle sarà più importante del colore degli occhi, ci sarà la guerra".

FONTE: FRANCESCO SALVATORE CAGNAZZO (lastampa.it)

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