sabato 3 novembre 2012

Se il caveau diventa "expo". La banca svela i suoi capolavori



A Milano, Intesa Sanpaolo inaugura un nuovo spazio espositivo per la sua collezione d'arte italiana del secondo dopoguerra. Da Fontana a Isgrò, oltre 180 opere ripercorrono movimenti e correnti dagli anni '50 agli '80


Anche le banche hanno un'anima artistica. Lo dimostra il progetto espositivo "Cantiere del '900", che nella sede storica della Banca Commerciale Italiana, l'elegante edificio di primo Novecento che si affaccia su piazza della Scala, inaugura al piano terra un nuovo spazio permanente per accogliere la collezione di capolavori del Novecento di Intesa Sanpaolo. Un'occasione da non sottovalutare perchè in questo allestimento inaugurale il curatore Francesco Tedeschi ha orchestrato un repertorio di 189 opere (selezionate su un patrimonio di oltre tremila) firmate dai protagonisti principali del secondo dopoguerra. Ne viene fuori una scansione certosina di tutti i movimenti e le tendenze del secondo Novecento dell'arte italiana, sfoderando una versatilità tecnica tra pittura, scultura, fotografia e installazioni.

E in questo viaggio tutto italiano, scandito dall'allestimento dell'architetto Michele De Lucchi, che riserba anche la soluzione ad effetto del caveau come "deposito aperto" per la curiosità del visitatore. In un percorso articolato in dodici sezioni, si parte  dall'alba degli anni Cinquanta, dalla febbricitante dialettica tra realismo e astrattismo che dominava la scena dell'epoca. Un "duello" che vede schierati i colori lirici e musicali di Afro, i sacchi  di Alberto Burri, i segni tragici di Emilio Vedova, fino ai tagli di Lucio Fontana, raccontato con un nucleo di nove opere. Dall'informale all’astrattismo “concreto” del Mac (Movimento Arte Concreta).

Si comincia ad analizzare gli anni Sessanta attraverso una nuova concezione della pittura "modificata" dalle azioni intellettuali dell'artista, tra Piero Manzoni, Enrico Castellani o Toti Scialoja, per poi accogliere le nuove tecnologie dell'arte“cinetica”. Ecco, poi, le nuove forme di realismo all'insegna della sensibilità pop, da Gastone Novelli, a Schifano, Valerio Adami. E si entra nei meamdri delle nuove avanguardie della seconda metà degli anni Sessanta tra l’Arte Povera e quella concettuale. Con un focus sulla scultura (Staccioli, Colla, Ceroli, Pascali e Giuseppe Maraniello). E si approda agli anni Ottanta e Novanta.

L'allestimento della mostra comprende anche due digressioni monografiche sul "Colore come forma plastica" che parte dalle sperimentazioni cromatiche di Balla e del Futurismo per arrivare alla concezione di una pittura formale come presenza fisica nello spazio, raccontata nell’opera di Piero Dorazio e Giulio Turcato e di altri autori del secondo dopoguerra. L'altro itinerario, "L’ora italiana di Emilio Isgrò", un progetto che l'artista ha dedicato ad uno degli episodi più tragici della recente storia italiana, la strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980.

Venti tondi lasciano affiorare frammenti di immagini di vita quotidiana colta nelle strade della città in quel periodo, parzialmente cancellate dal colore bianco che ne modifica la leggibilità. Il tutto, accompagnato da un crescente ticchettio di orologio e la modificazione delle condizioni luminose. Non mancano, infine, i supporti multimediali curati da Francesca Pola, che offrono approfondimenti hi-tech sulle opere e gli artisti. 

Notizie utili - "Cantiere del ’900. Opere dalle collezioni Intesa Sanpaolo", Gallerie d’Italia – Piazza Scala, Piazza della Scala, 6. Milano
Orari: da martedì a domenica dalle 9.30 alle 19.30 (ultimo ingresso 18.30), giovedì dalle 9.30 alle 22.30 (ultimo ingresso 21.30), lunedì chiuso
Ingresso e audioguida gratuiti
Infomazioni: numero verde 800.167.619, www.gallerieditalia.com 2
Catalogo: Skira

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