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domenica 16 maggio 2010

Gli alti e bassi di Renoir

Salgono Monet, Giacometti, Calder e Basquiat; scendono Van Dongen, Bonnard, Munch 
e Hirst



Dopo la crisi dell’anno scorso, il mercato dell’arte si sta riprendendo e i prezzi iniziano di nuovo a salire: a New York le vendite dell’ultima settimana hanno quasi triplicato il totale del 2009. Eppure qualcosa è cambiato. Il Wall Street Journal spiega che il quadro è stato trasformato dalla recessione e che decine di artisti di grosso calibro sono stati prima sparati in alto e poi abbandonati ai margini del campo.
Solo Picasso e Andy Warhol restano indifferenti all’andamento del mercato, e i loro pezzi continuano a essere venduti a cifre due o tre volte superiori al loro più alto valore stimato: la settimana scorsa Sotheby’s ha battuto un Picasso per 106 milioni di dollari.
Da Sotheby’s hanno giustificato l’episodio dicendo che il prezzo per ogni artista dipende molto dalla contingenze legate alla disponibilità dei pezzi, “è molto raro che un collezionista metta in vendita un quadro così importante come ‘Nudo, Foglie Verdi, e Busto’ di Picasso”. Ma anche la situazione economica gioca un ruolo decisivo. David Nahmad, collezionista con gallerie a New York e Londra, dice che prima della crisi gli appassionati compravano di tutto, ora sono molto più selettivi.
Salgono Renoir, Monet e Dali, nomi che fino a pochi anni fa erano considerati démodé nei circoli artistici. Ora invece pare che i collezionisti, con in testa i nuovi ricchi compratori asiatici, tendano a gravitare sempre di più intorno agli impressionisti europei, carini e accessibili. E infatti la Gagosian Gallery a New York ha subito organizzato una mostra sull’ultimo periodo di Monet, cosa che sarebbe stata molto improbabile fino a pochi anni fa.
Il Wall Street Journal fa la classifica di chi sale e chi scende:
SU
Pierre-Auguste Renoir
I ritratti delicati di donne dell’epoca vittoriana con bambini sono tra i preferiti dei collezionisti asiatici, che stanno scoprendo gli impressionisti e preferiscono Renoir a Monet perché costa meno.
Claude Monet
Pare che il maestro dell’impressionismo venda meglio all’inizio di un nuovo ciclo di aste, quando i collezionisti preferiscono andare sul sicuro e puntare sui classici. E ora con la mostra della Gagosian Gallery i suoi quadri a partire dal 1905 sembrano destinati a salire.
Alberto Giacometti
Un tempo preferito solo dai collezionisti europei, sta salendo grazie ai rilanci dei collezionisti russi e americani. Il 4 maggio Christie’s ha venduto il busto del fratello di Giacometti per 53 milioni di dollari, ben sopra la sua stima più alta di 35 milioni.
Alexander Calder
Le sue sculture cinetice hanno resistito alla recessione e ora si stanno impennando. Mercoledì un suo pezzo è stato battuto da Sotheby’s per 5 milioni di dollari. I collezionisti americani dicono che il valore della sua opera era stato sottovalutato troppo a lungo.
Jasper Johns
Anche i pezzi del pioniere dell’arte pop stanno salendo: una delle sue bandiere è stata venduta a New York per 28 milioni di dollari, 15 milioni sopra la stima più alta.
Jean-Michel Basquiat
Dopo aver raggiunto i 14 milioni di dollari per un pezzo nel 2007, i collezionisti avevano iniziato a vedere crollare le sue quotazioni. Ora stanno di nuovo salendo e martedì Christie’s ha venduto un suo quadro del 1982 per quasi 5 milioni di dollari, contro i tre milioni e mezzo chiesti. E il dipinto con un sassofonista del 1983 ha scatenato una battaglia di rilanci mercoledi da Sotheby’s, e alla fine è stato venduto per 7 milioni di dollari contro i sei previsti.
GIÙ
Kees Van Dongen
L’anno scorso Sotheby’s aveva venduto un ritratto del maestro olandese del fauvismo per quasi 14 milioni di dollari. I collezionisti russi sembravano impazzire per i suoi ritratti femminili, ma poi hanno iniziato a preferirgli la connazionle Natalia Goncharova e gli americani non sono arrivati a colmare il vuoto.  La scorsa settimana sette suoi quadri sono stati ritirati dall’asta di Sotheby’s.
Pierre Bonnard
Tra il 2005 e il 2006 ventitre quadri di Bonnard furono tutti venduti al di sopra delle loro stime. Ma a partire dallo scorso autunno i suoi quadri sono andati sempre più spesso invenduti a tutte le maggiori aste.
Edward Munch
Sembra che i collezionisti non amino molti i quadri di Munch se non hanno a che fare con urla e disperazione: dal 2008, tutti i maggiori quadri di Munch che ritraggono scene felici sono andati o invenduti o venduti a cifre molto più basse del previsto.
Damien Hirst
Dopo aver venduto un pezzo per più di 200 milioni di dollari in un’asta a Londra, le vendite per l’artista inglese si sono improvvisamente fermate. In quest’ultimo giro di aste c’era solo un suo pezzo da Sotheby’s e Christie’s ed è stato venduto per 782.000 dollari, ma due anni fa altri pezzi simili erano arrivati fino a quattro milioni. Gli esperti dicono che la sua assenza temporanea finirà solo col far schizzare di nuovo verso l’alto le sue quotazioni nel momento in cui presenterà qualche pezzo più raro.
Richard Prince
Nel 2008 i suoi pezzi furono venduti complessivamente a 68 milioni di dollari ma da allora hanno iniziato solo a scendere. L’anno scorso il totale raccolto dalle sue vendite in asta è calato di quasi 12 milioni di dollari: i collezionisti non se la sentono di investire su un artista che potrebbe non vendere.
FONTE: ilpost.it

venerdì 9 aprile 2010

In Asia torna il denaro sul Contemporaneo

In Asia l'arte contemporanea riaccende la competizione in asta: il dipinto "Bright road", 1995 di Liu Ye, classe 1964, è stato venduto per 19,1 milioni HK$ (2,5 milioni $) da Sotheby's Hong Kong il 5 aprile scorso, registrando il prezzo massimo battuto per un artista contemporaneo cinese negli ultimi due anni. Segno che i valori stanno tornando ai livelli pre-crisi.
L'olio e acrilico "Bright Road" di Liu, mostra una coppia sorridente con un getto fiammeggiante sullo sfondo, rappresenta il record per l'artista cinese ed è una delle sette opere contemporanee cinesi che hanno da Sotheby's superato il milioni di $, grazie al nuovo flusso di denaro cinese e indonesiano. Il vento è cambiato, basti pensare che lo scorso anno durante la crisi i compratori erano disposti ad acquistare opere simili appena a un terzo dei valori battuti lunedì scorso. Tra i record registrati il 5 aprile "A Certain Lunar Eclipse – Project for Humankind No.2 (in 7 panels)" di Cai Guo-Qiang venduto per 18,58 milioni di HK$ (2,38 milioni $), al doppio della stima più bassa (9 milioni HK$). Aniela Rahardja, dealer di Singapore, conferma che ha partecipato alla competizione sull'opera per conto di un cliente del Sudest asiatico offrendo più di 15 milioni HK$, senza spuntarla. Ancora prezzi record per gli artisti Yue Minjun con "On the Lake", scambiato per 14,66 milioni HK$ (1,88 milioni $), al doppio delle previsioni massime (7 milioni HK$); Zeng Fanzhi con "The Mask Series No. 8" aggiudicata per 10,74 HK$ milioni (1,38 milioni $), al doppio del stima più bassa (4 milioni HK$) e Wang Guangyi con "Passport (set of 30)" venduto per 8,42 milioni HK$ (1 milioni $), al doppio della stima più bassa (3,9 milioni HK$).

Tuttavia a giudizio di Eric Huang, dealer a Taipei: "La domanda per le migliori opere d'arte cinesi contemporanee è ancora indietro. Non mi sorprenderà vedere i prezzi raggiungere o addirittura battere i livelli pre-crisi molto presto".
Anche perché i valori dei top artist cinesi contemporanei sono scesi del 70% durante la crisi finanziaria dai picchi del maggio 2008, quando la pittura "Red Guards" di Zeng Fanzhi raggiunse 75,4 milioni HK$. Durante la crisi i buyer asiatici hanno preferito acquistare oggetti d'antiquariato e opere di artisti affermati o morti, considerati più sicuri.
Quest'ultima asta di Sotheby's d'arte contemporanea cinese ha totalizzato 145 milioni di HK$ (18.569.679 $) e se si aggiungono i ricavi provenienti dalla vendita del Sudest asiatico e delle più antiche pitture cinesi, Sotheby's ha raggiunto 316,8 milioni di HK$ il 6 aprile. E il 3 aprile, l'asta dei vini è andata sold out con 50 milioni di HK$.

I collezionisti 
Nell'asta di contemporaneo, Wang Wei, moglie di milionario Yiqian Liu proprietario della Sunline Group con un patrimonio netto di 540 milioni $, ha acquistato tra gli altri, il dipinto di Liu Ye. Secondo quanto confermato da Tian Kai, mercante di Pechino e advisor della signora Wang, che in precedenza si era aggiudicata un dipinto di Zao Wou-ki per 15,2 milioni HK$. E alla domanda se i prezzi fossero saliti troppo in asta, ha risposto: "Neanche se i venditori avessero aggiunto un altro zero al prezzo". 
"Da Sotheby's i prezzi sono i più economici" dichiara Kevin Ching, chief executive di Asia Sotheby's, che seguiva la signora Wang in sala. Nelle precedenti aste di Hong Kong, Wang aveva pochi rivali in sala. Mentre questa volta ha dovuto affrontare la concorrenza degli acquirenti indonesiani, che hanno acquistato tutte le categorie di arte asiatica, comprese quelle contemporanee cinesi e dei maestri come Zao Wou-Ki - classe 1921 e formazione francese -, le cui opere sono tra le più quotate in Cina. Il 5 aprile il suo top record in asta - l'olio astratto "4.4.1959" del 1959 - ha più che raddoppiato la stima massima raggiungendo i 20,8 milioni $HK (2.680.882 $). La forza dei compratori della penisola Indocinese è data dalla corsa dell'indice azionario indonesiano (Jakarta Se Composite + 94,424% in un anno) che ha creato ricchezza, spesso reinvestita in arte.
"Gli indonesiani hanno comprato in modo molto aggressivo in questa asta" ha detto Tian Kai. Il dipinto più caro venduto da Sotheby's è stato l'olio del 1960 "Bali life" che rappresenta gli abitanti del villaggio balinese, di Lee Man Fong (1913-1988). L'opera ha toccato il prezzo record per l'arte del Sudest asiatico di 25,3 milioni HK$ (3.257.748 $) acquistato da un collezionista asiatico privato non identificato.

Le case d'asta 
Nell'area asiatica Sotheby's e Christie's International battono aste semestrali ad Hong Kong, barometri dell'arte del mercato asiatico.
Sotheby's ha aperto la strada alla vendita al pubblico occidentale delle opere Sudest asiatico contemporaneo con un'asta a Singapore nel 1996. Anche Christie's è entrato nel mercato dell'arte del Sudest, ma lo scorso anno gli incanti del Sudest asiatico hanno sommato 7 milioni $, meno dell'1% del totale del fatturato della società.
Ma non ci sono solo loro in questo mercato, ricco di case d'asta. 
Daniel Komala, amministratore delegato della casa d'asta di Jakarta, Larasati Auctioneers, ha dimostrato talento nel valorizzare i giovani artisti asiatici: "Nyoman Masriadi (1973), oggi una stella in asta -
il 5 aprile sempre da Sotheby's "I'm still lucky " del 2000 ha raggiunto i 4.940.000 HK$ (636.097 $) - insieme a molti altri nomi al top dell'arte contemporanea asiatica, ora costano milioni a New York e Hong Kong e sono partiti da questa casa d'asta" afferma il fondatore Komala. Larasati ora batte aste semestrali ad Hong Kong e Singapore e ha concluso il 2009 con 10 milioni $ di vendite a fronte di un milioni del 2000. Komala ha iniziato a collezionare 16 anni fa, oggi possiede circa 40 dipinti. Tutto nacque da un'altra crisi finanziaria asiatica, quella del 1997-1998, che portò alla svalutazione delle valute della regione. Al culmine della crisi a metà del 1998, la valuta indonesiana veniva scambiata a 17mila rupie per un dollaro, contro 2.500 dell'anno prima. Komala lasciò il suo lavoro e fondò la casa d'asta Larasati e nel 2000 battè la prima asta al Jakarta Aryaduta Hotel, con 140 lotti offerti e una stima di prevendita di 250mila $: la vendita raggiunse i 400mila $, con solo tre opere in vendita.Ora Komala ha intenzione di costituire una società con sede Singapore per offrire nuovi servizi ai collezionisti di educational e di mostre d'arte.

"Gli europei e gli americani hanno cominciato ad acquistare l'arte contemporanea cinese pochi anni fa e solo ora pongono attenzione anche alla cultura del Sudest asiatico" dichiara Sandra Walters, collezionista che gestisce l'omonima società di art consulting ad Hong Kong. "Le opere di Masriadi non ricevono la medesima visibilità di Damien Hirst, per questo costano meno". Gli artisti Masriadi e Agus Suwage (1959) hanno debuttato in asta da Komala qualche anno fa, le loro opere avevano ancora valori contenuti, per poi passare alle major Sotheby's e Christie's. I collezionisti ora danno la caccia alla prossima messe di artisti asiatici: da Sotheby's sempre il 5 aprile "Aku melihat, aku mendengar, aku merasa (I see, I hear, I feel)", olio su tela in sei pannelli del 1994-2001, di Agus Suwage ha registrato 1.040.000 HK$ (133.915 $), oltre il doppio della stima. Mentre "Charity", olio su tela del 1997 ha segnato 375mila HK$ (48.286 $). "Agus Suwage era uno dei nostri artisti in un'asta di beneficenza del 1999", ricorda Komala, quando la stessa "Charity" fu venduta per 9 milioni di rupie (circa 980 $ di allora). Ora è il momento giusto per acquistare le opere di artisti emergenti come Hadi Masoed e Ristyo Eeko Hartanto perché sono ancora a buon mercato" conclude il fondatore di Larasati.
"Ma l'esposizione d'asta è solo uno dei motori del successo per gli artisti come Masriadi" afferma Jasdeep Sandhu, direttore della Gajah Gallery di Singapore, che ha rappresentato Masriadi dalla fine del 2007. "Non è importante chi è il primo a portare in asta le opere di un artista" è convinto. "Quello che stabilisce definitivamente il valore di un artista è la qualità delle sue opere."

FONTE: Marilena Pirrelli (ilsole24ore.it)