martedì 2 aprile 2013

Mostre: Tiziano alle Scuderie del Quirinale, l'artista del colore e della passione




"Risplende più di qualsiasi altro quadro veduto sino ad oggi...". Così Goethe nel 1786, alla vista del dipinto della Madonna di san Niccolò dei Frari, rendeva omaggio al suo autore Tiziano Vecellio, maestro indiscusso del Cinquecento europeo. Fino al 16 giugno le Scuderie del Quirinale espongono una retrospettiva che abbraccia l'intero arco di attività dell'artista veneto, come ha spiegato ieri il curatore Giovanni C. F. Villa durante una visita guidata per la stampa organizzata dal main sponsor Lottomatica. Si tratta di una selezione di quaranta opere che includono le più famose (come la "Danae" di Capodimonte, l'"Uomo con il guanto" del Louvre e la "Bella" di Palazzo Pitti) ma anche opere difficilmente visionabili come il Crocifisso dell'Escorial di Madrid, custodito abitualmente nella residenza reale spagnola e esposto al pubblico solo una volta all'anno.

Nei due piani della mostra si osservano le opere degli esordi di Tiziano, quando era apprendista nelle botteghe di Giovanni Bellini e Giorgione, fino ai lavori come artista a tutto tondo per i grandi committenti, tra cui gli imperatori Carlo V e il figlio Filippo II: un percorso che renderà l'artista un pittore religioso straordinariamente apprezzato nonché il ritrattista più celebrato e ricercato del tempo. L'espressività e la passione impressa alle figure e il senso vivo del colore, fatto di velature morbidissime e più tardi di ombre e contrasti netti, ne fanno un artista in grado di superare ad ogni opera se stesso e i limiti della pittura del proprio tempo. Lo dimostra in modo emblematico il dipinto che conclude la mostra, "La punizione di Marsia", dove le macchie di colore stese anche con le dita spalancano le porte alla rivoluzione cromatica dell'impressionismo.

FONTE: Micol Pieretti (ilmessaggero.it)



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