lunedì 5 marzo 2012

La pittura al femminile in Sicilia Cent'anni raccontati da Dacia Maraini



A Palermo, il Reale Albergo delle Povere accoglie la prima vera mostra organica sulle donne artiste nell'isola. Madrina d'eccezione, la scrittrice che svela anche l'intensità della mamma, la pittrice Topazia Alliata, allieva di Guttuso


"Nell'arte si dà per scontato che le donne siano una categoria umana inferiore per storia e tradizione consacrata. Nessuno si è dato la briga di andare a vedere, a studiare, ad approfondire questi dipinti, dando per scontato che essendo di mano femminile, sia in partenza arte marginale, trascurabile, infantile, primitiva, irrilevante. Ma questo si chiama pregiudizio. Sentimento che si trasforma facilmente in discriminazione. Discriminazione da pregiudizio". Dacia Maraini non ha dubbi nel sostenere questa tesi, e, anzi, nel pronunciarla lascia cogliere nella voce un pizzico di rancoroso fastidio. Per questo ha voluto seguire da vicino l'organizzazione della prima mostra veramente organica sulle donne artiste, "Arte Donna. Cento anni di pittura femminile in Sicilia, 1850-1950", in scena fino al 25 aprile al Reale Albergo delle Povere di Palermo, promossa dalla Regione Sicilia. 
Una rassegna inedita che attraverso duecento opere da collezioni pubbliche e private indaga trentatré personalità siciliane e "straniere", che hanno scelto l'isola per vivere e creare. La mostra accoglie infatti anche alcune artiste nate o attive nel secondo dopoguerra, concludendosi con un giusto omaggio a colei che apre un nuovo capitolo della storia dell'arte contemporanea, Carla Accardi, che intraprende il suo viaggio di conquista di gallerie e mercati del Nord. 

"Quando mi hanno proposto questo progetto coordinato dalla studiosa Anna Maria Ruta l'ho trovato subito giusto e calzante - racconta la scrittrice - Le donne già devono subire discriminazioni in tanti campi, ma nelle arti visive la penalizzazione è ancora più forte, perché nell'arte è innegabile, domina ancora una supremazia maschile". Dacia Maraini è risoluta: "Questa mostra lascia emergere come le donne abbiano la qualità degli esclusi. Tutti coloro che sono stati esclusi per secoli hanno sviluppato un'indole particolarmente combattiva. E per le donne che riescono a farsi valere non si può discutere del loro valore". 

Come scrive nella prefazione del catalogo della mostra Dacia Maraini pensa alle figure "intense ed espressive di Lia Pasqualino, al nitore del tratto di Ida Nasini, ai soffusi paesaggi di Teresa Tripoli, alle rapide pennellate impressioniste di Maria Giarrizzo, all'esistenzialismo ante litteram di Maria Grazia Di Giorgio, ai fosforescenti colori utrilliani di Emma Giarrizzo, alle invenzioni futuriste di Benedetta e di Adele Gloria, ai tratti morbidi e lucidi di Elena Pirrone". 

Ma la Maraini pensa soprattutto a Topazia Alliata, la mamma. "Ci sono anche i quadri di mia madre in mostra. Aveva la qualità di essere vicino alla realtà. Dipingeva paesaggi e ritratti con intensità poetica. E' stata allieva di Guttuso, e c'è sempre qualcosa di Guttuso nei suoi temi, che sono la Sicilia e la loro adorata Bagheria. Ha rinunciato alla pittura quando sono nate le figlie. Ha scelto la famiglia. All'arte si è dedicata più tardi come gallerista. Ha sofferto di questa scelta, ma non ha mai recriminato nulla. Ha avuto una vita piena. In fondo, queste donne artiste erano femministe nel senso pratico della vita, ma non sarebbero state d'accordo con le teorie dei movimenti femministi di oggi. Non apparteneva loro uno spirito di rivendicazionismo. Forse per questo sono state dimenticate, e val la pena oggi che il loro lavoro sia riconosciuto". 

E in questo viaggio nella storia dell'arte al femminile, sfilano anche la giapponese O'Tama Kiyohara, Adelaide Atramblè e Herta Schaeffer Amorelli. Donne dal piglio forte, che hanno saputo rivendicare, una volta approdate a Palermo, le loro qualità e le loro passioni, la loro indipendenza e sicurezza.

Notizie utili - "Arte Donna. Cento anni d'arte femminile in Sicilia 1850 - 1950", dal 25 febbraio al 25 aprile 2012, Reale Albergo delle Povere, Corso Calatafimi 217, Palermo. 
Orari: martedì-sabato 9 - 13 / 15 - 19, domenica 9 - 13,  lunedì chiuso.
Informazioni: tel.091-6398011.
Catalogo: Edizioni di Passaggio di Palermo

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