venerdì 22 gennaio 2010

Ciò che gli emiri ammirano


50 supergallerie da Acquavella a Gagosian (con Pinault e Jeff Koons nel comitato) per l’esordio della fiera

Abu Dhabi (EAU). Acquavella, Pace Wildenstein, Gagosian, Richard Gray, White Cube, Gmurzynska, Hauser & Wirth, Thaddaeus Ropac, Jérôme de Noirmont, la bolognese Maggiore e la milanese ProjectB sono alcune tra le 50 gallerie che partecipano alla prima edizione di Abu Dhabi Art, fiera d’arte contemporanea che si svolge dal 19 al 22 novembre nel Palazzo degli Emirati. 29 espositori provengono da Stati Uniti (8) ed Europa, 15 dal Medio Oriente e le restanti dall’Asia. Organizzata da due organismi governativi, il Dipartimento per il Turismo e lo Sviluppo e dall’Autorità per la Cultura e il Patrimonio di Abu Dhabi, la fiera si avvale di un comitato internazionale di cui fanno parte Answar Gargash, ministro per gli Affari Esteri di Dubai, Abdul Rahman Mohammed Al Owais, ministro per la Cultura di Shariah, François Pinault, proprietario della Christie’s e collezionista, Norman Foster, architetto, Hou Hanru, direttore del programma espositivo del San Francisco Art Institute, gli artisti Jeff Koons e Subodh Gupta, Fabrice Bousteau, caporedattore della rivista «Beaux Arts», Peter Sloterdijk, docente di estetica in Germania, e Anupam Poddar, industriale indiano e collezionista che ha istituito a New Delhi, con la madre, la Devil Art Foundation, il maggior museo d’arte contemporanea del Paese. A proposito di musei, il 17 novembre sempre nel Palazzo degli Emirati, s’inaugura la prima mostra di opere provenienti dal Guggenheim di New York. In attesa dell’apertura della filiale di Abu Dhabi, prevista nel 2013, dalla casa madre newyorkese arrivano, per fermarsi sino al 4 febbraio, opere di Cézanne, Kandinskij, Klee, Mondrian, De Kooning e Motherwell, riunite sotto il titolo «Guggeheim. The Making of a Museum».


A cura di www.ilgiornaledellarte.com

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