giovedì 17 dicembre 2015

Tra de Chirico e Burri, i grandi del '900 da Parma a Roma

Tra de Chirico e Burri, i grandi del '900 da Parma a Roma

Nella Galleria d'Arte Moderna di via Crispi si vedono le più importanti opere contemporanee custodite dalla Fondazione Magnani Rocca nella città emiliana, che in precedenza aveva accolto cento lavori della struttura comunale della Capitale


"A differenza dei collezionisti, non frequento gli antiquari, non vado alle aste, non frequento le mostre. Ho, si, un mio museo immaginario, formato dalle opere più amate e ammirate nel tempo. Esse sono per me tutte oggetto di uguale amore e degne della più devota contemplazione; abitano la mia mente come la mia casa". In queste parole è racchiuso il pensiero di Luigi Magnani (1906-1984), fondatore della Fondazione Magnani Rocca, con cui è stata ideata la mostra "Affinità Elettive", dal 17 dicembre al 13 marzo 2016 alla Galleria d'Arte Moderna di Roma. Una mostra che fa conoscere al pubblico romano molti capolavori della raccolta del museo parmense Magnani Rocca, che custodisce nella sua sede emiliana, diverse celebri opere antiche, da Dürer a Tiziano, da Goya a Canova. L'esposizione è il proseguimento della collaborazione avviata con la Fondazione Magnani Rocca a marzo, con il prestito alla Villa dei Capolavori di Mamiano di Traversetolo a Parma di oltre cento opere della Galleria d'Arte Moderna di Roma. Quest'ultima, situata in via Francesco Crispi, è un museo comunale (diverso dalla galleria d'arte moderna nazionale, che si trova a Valle Giulia) che ora ospita importanti opere del Novecento della collezione parmense, per accostarle alle opere della sua collezione.

Gli "affiancamenti" sono stati scelti in base a "consonanze e suggestioni formali, a temi ed ambiti figurativi". Ci sono opere dei più grandi artisti italiani del '900, da Mafai a Scialoja, a Gino Severini con cinque bei pezzi al secondo piano a cui è accostato l'olio su tela  "Velocità di Movimento"" dipinto tra il 1924-26 da Benedetta Cappa (futurista, scenografa, moglie di Marinetti). In mostra anche pezzi di Giacomo Manzù, de Pisis, Marini, Burri e Alberto Savinio (1891-1952). Quest'ultimo, meno noto con il nome di Andrea de Chirico (fratello di Giorgio, è presente in questa mostra con un esemplare lavoro realizzato tra il 1945 e il 1946: "senza titolo (foresta tropicale)", una ceramica smaltata di rara bellezza esposta accanto a un'opera di Leoncillo, "vaso con fiori e vassioio con frutta", realizzato con terracotta invetriata nel 1943. Diverse somiglianze del lavoro lasciano pensare a una possibile firma dello stesso Leoncillo nella cornice dell'opera smaltata di Savinio, anche se non ci sono prove che possono attestare la paternità del lavoro. La mostra inizia comunque nella prima sala del museo con un capolavoro del de Chirico più famoso, Giorgio, e il suo "L'enigma della partenza", un olio su tela del 1914, di proprietà della Fondazione Magnani Rocca, a cui vengono accostate alcune opere della raccolta romana, in un gioco di rimandi che inizia al primo piano e termina al terzo.

L'allestimento, non prevede pannelli didattici, che in questo edificio sarebbero stati troppo invadenti, e adotta invece uno modo più efficace e delicato, quello di scrivere graficamente sulle pareti suggestive frasi degli stessi artisti in mostra. Il visitatore è aiutato anche da esaustive schede esplicative messe a disposizione, per sola consultazione, all'ingresso di ciascuna sala. Ad essere esposti anche molti pezzi di Giorgio Morandi, che conclude la mostra, nella sala della Grafica, con una serie di acqueforti. Documentazioni, foto, lettere di Magnani con artisti e intellettuali dell'epoca, sono esposte in teche in diverse sale del museo. Infine, una particolarità: per tutte le sale della mostra si sente, in sottofondo, una musica. Le "suggestioni musicali" sono state scelte per ricordare l'amore di Luigi Magnani per la musica. Lui fu anche musicologo e compositore oltre che mecenate e attento osservatore dell'arte. Se il nome di questa mostra spontaneamente, di rimando, induce a pensare al quarto romanzo di Goethe, pubblicato nel 1809, c'è da ricordare l'esito tragico di quella storia: speriamo che la fruizione delle opere non risulti danneggiata dall'ascolto, in fondo si tratta di due forme di arte dello stesso livello, quella musicale e quella figurativa, e sovrapporle non gioca a favore di nessuna, dal momento che forse può limitare l'attenzione di ciascuna a sfavore/favore dell'altra.

Info Utili
Affinità Elettive
Da de Chirico a Burri Opere della Galleria d'Arte Moderna e della Fondazione Magnani Rocca
A cura di Maria Catalano; Federica Pirani; Gloria Raimondi; Stefano Roffi
Galleria d'Arte Moderna di Roma
Via Francesco Crispi, 24
Dal 17 dicembre 2015 - 13 marzo 2016
Da martedì a domenica ore 10.00 - 18.30. 24 e 31 dicembre ore 10.00-14.00 L'ingresso è consentito fino a mezz'ora prima dell'orario di chiusura.

FONTE: Valentina Bernabei (repubblica.it)

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