Il centro espositivo di Rovigo, ora gestito dalla Fondazione Cariparo, presenta la programmazione triennale: si parte a fine ottobre con una mostra dedicata all'illustrazione dell'etereo elemento
Rovigo. Partirà a fine ottobre la nuova stagione espositiva diPalazzo Roverella sotto il segno di una nuova gestione, come stabilito dalla convenzione stipulata tra la Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e il Comune di Rovigo. In base a quanto stabilito dall’accordo decennale, la Fondazione si fa carico della programmazione artistica del Palazzo, dopo aver già sostenuto, con uno stanziamento di oltre 300mila euro, la realizzazione di lavori urgenti di manutenzione del Palazzo, nell’ottica di migliorare l’offerta di servizi ai visitatori.
«La presa in gestione del Palazzo è un’operazione significativa, poiché avviene in un momento di contrazione generalizzata delle risorse, spiega Antonio Finotti, presidente della Fondazione.Siamo tuttavia convinti della necessità di rafforzare l’impegno sul fronte della promozione, gestione e organizzazione di progetti culturali. Ciò significa creare benefici per l’intero territorio. La programmazione degli eventi espositivi, condivisa con il Comune e l’Accademia dei Concordi, si muoverà lungo due direttrici: da un lato verrà ripreso il filone dell’illustrazione per l’infanzia, già proposto negli anni passati con “Pinocchio” e “Il gatto con gli stivali”; dall’altro verrà ulteriormente indagata la pittura italiana tra fine 800 e inizio 900».
Pianificata l’attività espositiva del primo triennio: oltre ad «Aria» (dal prossimo 27 ottobre al 13 gennaio 2013), mostra dedicata all’illustrazione, è in programma «La Maison Goupil e l’Italia. Il successo degli italiani a Parigi negli anni dell’Impressionismo» (dal 22 febbraio al 23 giugno 2013), a cura di Paolo Serafini. Attraverso l’analisi degli inventari, dei registri e dei documenti conservati presso il Musée Goupil di Bordeaux e il Getty Research Institute di Los Angeles, saranno ricostruite le vicende storiche e la fortuna della galleria francese fondata nel 1829 da Adolphe Goupil insieme a Henry Ritner e degli artisti italiani, un centinaio circa, che vi gravitarono a partire dagli anni ’70 dell'Ottocento. Primo fra tutti Giuseppe De Nittis, che visitò Parigi per la prima volta nel 1867, attraverso il quale molti artisti italiani giunsero nella capitale francese andando incontro al successo. In mostra anche le opere di ambientazione orientaleggiante di Alberto Pasini, i ritratti di grande formato di Giovanni Boldini, tra cui quello, splendido, di Marthe Regnier, «Il piccolo scolaro» di Francesco Paolo Michetti, proveniente dal Musée d’Orsay, insieme ad alcuni dipinti della serie «Saltimbanchi». Oltre a quelli di Antonio Mancini, Edoardo Dalbono, Domenico Morelli, solo per citarne alcuni.
Seguirà, da febbraio a giugno 2014, una mostra a cura di Giandomenico Romanelli, dedicata «all’ossessione nordica», ossia all’influenza della pittura nordeuropea sugli artisti italiani, prevalentemente veneti e lombardi, che parteciparono alle prime edizioni della Biennale di Venezia. Da febbraio a giugno 2015, sarà la volta di «Lega, Fattori e Signorini: lavoro e vita quotidiana nella pittura italiana dell’Ottocento».
La Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, in base a quanto stabilito dalla convenzione, provvederà anche alla valorizzazione della Pinacoteca dell’Accademia dei Concordi e delSeminario Vescovile. Si tratta per lo più di opere di arte veneta che vanno dal XV al XVIII secolo, tra cui si segnalano «Cristo Portacroce» e «Madonna col Bambino» di Giovanni Bellini, «Madonna col Bambino tra i santi Gerolamo ed Elena» di Palma il Vecchio, «Madonna col Bambino e Santi» di Dosso Dossi, «Ritratto di giovinetto vestito all’orientale» di Fra Galgario, «Autoritratto» di Rosalba Carriera, «San Giovanni Battista» di Giambattista Piazzetta, «Ritratto di Antonio Riccobono» di Giambattista Tiepolo.
L’apertura della Pinacoteca sarà garantita in tutti i periodi dell’anno, assicurando una costante fruizione delle opere e promuovendone la conoscenza attraverso una selezione «ragionata», sempre diversa. Già con la mostra «Aria» il pubblico potrà ammirare 80 importanti dipinti provenienti dalla collezione permanente dell’Accademia dei Concordi e del Seminario Vescovile.
FONTE: Anna Saba Didonato (ilgiornaledellarte.it)