La formazione di Francesco
Guardi avviene all’interno di una modesta bottega a conduzione familiare, dove
tutti sono pittori, dal padre Domenico ai fratelli Antonio e Nicolò. Nessuno
sarà in grado di raggiungere in vita, se non il successo, almeno una certa
agiatezza. Dopo la morte nel 1793, su Francesco Guardi cade l’oblio.
La sua riscoperta avviene in
Francia alla metà dell’Ottocento, assieme alla generale rivalutazione del rococò.
Il successo è improvviso quanto straordinario, tanto da sovvertire agli occhi
dei critici e dei collezionisti il consolidato rapporto gerarchico nei
confronti di Canaletto. Non a caso Francesco Guardi sarà il primo artista
veneziano del Settecento ad avere una propria monografia di valore scientifico.
Negli anni successivi si susseguono
i contributi e scoppiano le polemiche: è la famosa querelle
guardesca che culmina con la celebre mostra curata da Pietro Zampetti a Palazzo
Grassi nel 1965, dove il dibattito sulla distinzione delle opere eseguite da
Francesco e dal fratello maggiore Antonio tocca il suo
vertice. Da allora Francesco Guardi è diventato una presenza stabile nel pantheon dell’arte
veneziana, che al successo presso la critica coniuga quello del pubblico e dei collezionisti,
come testimoniano le recenti quotazioni raggiunte da alcuni dei suoi dipinti, quasi dei record
per la pittura antica.
La mostra
La prima parte della mostra è
incentrata sulla produzione di opere di figura, in particolare quelle scene di vita
contemporanea ispirate alla pittura di costume in cui allora primeggiava Pietro
Longhi. Si tratta del Ridotto e del Parlatorio delle monache di San Zaccaria
ora a Ca’ Rezzonico – Museo del Settecento veneziano, vere e proprie immagini
simbolo del Settecento veneziano, messe a confronto con un dipinto finora mai
presentato al pubblico come il Ridotto Rothschild. Accanto a queste opere
profane Francesco Guardi realizza, lungo tutto l’arco della
sua carriera, numerosi dipinti
sacri. Una produzione spesso discontinua, che in alcuni casi però tocca valori
esecutivi di alto livello, quale, tra le opere presenti in mostra, il Miracolo
di san Gonzalo del Kunsthistorisches Museum di Vienna. Solo verso i quarant’anni,
e con alle spalle una non esaltante carriera di figurista, Guardi comincia a
realizzare le prime vedute, probabilmente nel tentativo di agganciare il lucroso mercato dei
visitatori stranieri, orfano in quegli anni di Canaletto, allora trasferitosi
in Inghilterra.
Non è nota con certezza la
data d’inizio di questi lavori, forse attorno al 1755. Si tratta di dipinti
ancora acerbi, che ricalcano le composizioni di Canaletto e Marieschi e dove la
stesura pittorica è fluida e controllata, ancora lontana da quella frizzante e
stenografica che lo renderà celebre. Dal punto di vista filologico si tratta
della sezione forse più interessante della mostra che consente di confrontare
un cospicuo numero di opere mai viste assieme e quindi di verificare le
proposte cronologiche fin qui avanzate dagli studi. Questa fase sperimentale,
che si può circoscrivere in poco più di un decennio, è chiusa da dipinti quali
la Piazza di San Marco della National Gallery di Londra oppure nel grande
Bacino di San Marco del Metropolitan Museum di New York dove la sua vena
singolare emerge nelle figure costruite con spumeggianti impasti di colore che
rivelano un timbro cromatico vivacissimo.
Si è voluto riunire in un
gruppo a se stante i paesaggi ed i capricci, seppure siano collocabili lungo tutto il suo iter
professionale, così da evidenziare la sua originalità in questo campo rispetto
agli altri maestri veneti. Ancora una volta la sua fonte di ispirazione è data
da incisioni o dipinti altrui che il suo occhio, simile alla lente distorta di
un caleidoscopio, rielabora, presentando all’osservatore composizioni divenute
originali e autonome, rese uniche da
valori esecutivi di
straordinaria delicatezza. È il caso dei grandi paesaggi dell’Ermitage di San
Pietroburgo e del Museo di Worms dove l’elemento naturale è trasfigurato da
vibranti e irreali effetti luministici. Diverso è il caso
dei Capricci che per
definizione propongono nello stesso quadro l’accostamento di luoghi concreti e
di fantasia, di architetture antiche e moderne. Si tratta di un genere
squisitamente settecentesco, che sembra nato per assecondare l’immaginazione
del grande pittore. Veri e propri capolavori di questo campo sono i due grandi
Paesaggi fantastici del Metropolitan Museum di New York, dove tutti questi
elementi sono riuniti a comporre un insieme improbabile quanto affascinante.
In occasione del terzo
centenario della nascita di Francesco Guardi (1712 – 2012), la Fondazione Musei Civici di
Venezia dedica un’ampia retrospettiva che testimonia – con una ricchezza di
prestiti mai vista in precedenza e con opere in alcuni casi per la prima volta esposte
insieme - la lunga e complessa parabola artistica di uno degli ultimi grandi
maestri della pittura veneta.
Informazioni
generali
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Sede
Museo Correr
Piazza San Marco, Venezia
Apertura al pubblico
29 settembre 2012
6 gennaio 2013
Orari
Tutti i giorni dalle 10.00
alle 19.00 (biglietteria 10.00-18.00)
Chiuso 25 dicembre e 1 gennaio
Biglietti
Intero: € 12,00 (promozione 1°
mese, ridotto € 10,00*)
Ridotto: € 10,00
ragazzi da 6 a 14 anni; studenti dai 15 ai 25
anni; cittadini over 65; personale del Ministero per i Beni
e le Attività Culturali;
Ridotto speciale: € 9,00
titolari di MUVE Friend Card;
titolari di Carta Rolling Venice; titolari Carta Giovani; possessori di Museum
Pass o biglietto Piazza San Marco (non gratuito); possessori di Venice Card
Adult e Junior (acquistabile solo presso Museo Correr e Palazzo Ducale)
Ridotto scuole:€ 5,00
la scuola deve presentare lista su carta
intestata dell’istituto
Gratuito
portatori di handicap con
accompagnatore; guide autorizzate; interpreti turistici che accompagnino gruppi;
accompagnatori (max. 2) di gruppi di ragazzi o studenti; accompagnatori (max.
1) di gruppi di adulti; Partner ordinari MUVE
Prenotazioni
call center
+39 0418624101
(dall’Italia e dall’estero)
www.mostraguardi.it
correr.visitmuve.it
Informazioni
correr.visitmuve.it
info@fmcvenezia.it
call center 0418624101
FONTE: FMCVenezia
FONTE: FMCVenezia
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