domenica 28 febbraio 2010
Il cavallo di Leonardo: realtà, non leggenda
sabato 27 febbraio 2010
Egon Schiele l'"immorale" il racconto delle sue prigioni
A Milano, a Palazzo Reale, una mostra celebra Egon Schiele e la Vienna di Freud. Tra erotismo animalesco e ritratti psicologici, sfila l'epopea dell'avanguardia espressionista all'insegna dell'angoscia esistenzial
venerdì 26 febbraio 2010
L’Isola numero 7, tra famosi, non famosi e figli di papà
Fedele alla rodata tradizione, ma con qualche novità, l'Isola dei Famosi va al debutto mercoledì sera su Raidue guidata, come sempre, da Simona Ventura. Dodici puntante, undici di gara in collegamento con il Centro America, più un'ultima finale per incoronare il settimo vincitore del reality prodotto da Rai e Magnolia.
Nel gruppo dei vip, più o meno provvisti di fama, il regbysta Denis Dallan, il tronistaFederico Mastrostefano, lo chef Simone Rugiadi, il doppiatore Luca Ward e lo scrittore Aldo Busi. Tra le donne Clarissa Burt , la decana Sandra Milo (77 anni),Loredana Lecciso, le modelle Claudia Galanti e Nina Senicar. Tutti dovranno vedersela con sei concorrenti non noti ma assai agguerriti; la Ventura li ha definiti 'personaggi molto divertenti', aggiungendo: "Alcuni di loro sono i compagni di viaggio che vorrei trovare".
Il famoso più atteso alla prova è sicuramente lo scrittore e polemista Aldo Busi, che compirà 63 anni il 25 febbraio sulle isole Cayos Perlas. "Ho esaudito un altro desiderio - ha detto la Ventura a proposito di Busi - quello di avere un intellettuale, uno scrittore all'isola". "Per Busi, ha aggiunto Giorgio Gori, produttore per la Magnolia, è stato fatto anche uno strappo alla regola che vieta ai naufraghi di portarsi dietro qualcosa da leggere. "Abbiamo deciso di far arrivare sull'isola alcuni libri e abbiamo chiesto a Busi di compilarci una lista di possibili volumi - ha raccontato Gori - E lui ci ha chiesto Platone, Petrarca, Gozzano".
Tra le donne c'è curiosità per l'imprevedibile Sandra Milo, la Sandrocchia di Fellini, che ha deciso di partire con un cuscino di piume ed è particolarmente preoccupata dal doversi lavare con l'acqua salata. Della partita, ma non è stato chiarito in che ruolo, anche quattro figli di papà, ovvero personaggi che devono la prima fama a quella dei propri genitori. "Quattro 'figli di' - ha detto la Ventura - che dovranno guadagnarsi la pagnotta. "I genitori si sono fatti il mazzo che se lo facciano anche loro". Sarano introdotti nella terza puntata e avranno un loro compito nel gioco dell'Isola". Tra i quattro sicuramente Roberto Fiacchini, figlio adottivo di Renato Zero, e Daniele Battaglia, figlio di Dodi Battaglia dei Pooh, al terzo tentativo di sfondare nel mondo dello spettacolo, dopo un Sanremo e rapidi passaggi come inviato nelle trasmissioni Rai.
La padrona di casa Simona Ventura torna alla conduzione col solito "entusiasmo", con una "gran voglia di Isola". Il format, infatti, è stato fermo per un anno e mezzo, faccenda questa non proprio gradita al direttore di Raidue, Massimo Liofredi, che avrebbe preferito un avvicendamento alterno ad X Factor.
Il consigliere d'amministrazione della televisione di Stato, Antonio Verro, il primo che sbarca a Milano per una conferenza stampa, spezza definitivamente una lancia a favore dello show di Simona Ventura. A lungo e da più parti accusato di non essere adeguato ad un servizio pubblico, il reality ha, invece, come ha spiegato Verro una funzione importantissima per la Rai che vive "per il 50% di canone e per il 50% di entrate pubblcitarie". Entrate pubblicitarie che nel caso dell'Isola superano di gran lunga la media.
Daytime Isola: toccherà a Rossano Rubicondi guidare la finestra giornaliera di RaiDue sull'Isola di Lime (Cayos Perlas ) e raccontare l'Isola a partire da giovedì 25 febbraio, dalle 19 alle 19.40. Dalle 19:40 alle 20 seguirà un angolo di talk show ('L'isola e poi...') affidato a Elena Di Cioccio e Linda Santaguida (altra ex concorrente dell'Isola). Una sintesi è prevista anche nel palinsesto notturno di Raidue, intorno all'1:20, e la mattina alle 6:25. Appuntamenti quotidiani anche sul canale del digitale terrestre Rai4
martedì 23 febbraio 2010
Caravaggio, 24 capolavori assoluti alle Scuderie del Quirinale
lunedì 22 febbraio 2010
Investimenti anti-crisi - Ecco tutti gli artisti
sabato 20 febbraio 2010
A caccia degli artisti di lungo corso
venerdì 19 febbraio 2010
Roma, al Vittoriano le ceramiche di Franco Giorgi
giovedì 18 febbraio 2010
Archeologia: studiosi Oetzi svelano segreti su morte Tutankhamon
mercoledì 17 febbraio 2010
Sanremo dà uno schiaffo al principe: fuori Emanuele Filiberto, come Cutugno
Eliminato anche D'Angelo. Per Morgan solo un veloce accenno della Clerici. Dita Von Teese, strip da 80mila euro
martedì 16 febbraio 2010
Contemporary a Londra, grande richiesta di italiani
sabato 13 febbraio 2010
L'intrepida sula
lunedì 8 febbraio 2010
Le orbite impassibili di Grazia Toderi
sabato 6 febbraio 2010
Mostra.... Fuoriluogo
A Firenze, all'interno del pittoresco Palazzo Medici si è aperta una mostra inerente l' interpretazione dei WC, questo appuntamento culturale prende il nome di “Fuoriluogo-Wchairs” ed è curato da Simona Chiessi dell’omonima società di termoidraulica Chiessi&Fedi di Firenze . Rimarrà aperta fino al 14 febbraio prossimo.
Sono esposti 17 WC che hanno subito un’interpretazione creativa, per la quale si sono cimentati artisti e designer come : Olimpia Benini, Arabella Bettazi, Filippo Burresi, Michelangelo Chiti, Abraham Clet, Fiona Corsini, Giacomo Cuccoli, Ginevra De Renzi, Luigi Fragola, Francesca Guicciardini, Gregorio Konstantopoulos, Selvaggia Lensi Orlandi, Giulia Leoni, Francesca Nuti, Guido Pelagallo, Ghigo Poccianti, Alessandro Pretini, Carlotta Turini, Francesca Viacava, Francesca Viacava, Marina Visconti di Massimo, Ippolita Zetti.
La mostra che appare molto interessante, ben strutturata e curata nell’aspetto espositivo, permette di soffermarsi a “scrutare” gli oggetti, non più WC e costringendo il visitatore a “riviverli" e a dargli una nuova prospettiva interpretativa.
Questa operazione artistica su di un WC prende spunto da Marcel Duchamp che per primo usò un orinatoio come fontana dando vita a quel filone artistico chiamato Ready Made cioè il già pronto, si prende un oggetto della vita quotidiana e si sposta dal suo contesto quotidiano trasferendolo in altro contesto, così da cambiare il suo significato ed il suo ruolo, sia pur rimanendo inalterato nella sua forma.
Giuliano Governatori
venerdì 5 febbraio 2010
Un’imprevedibile estate, il nuovo libro di Monica Blesi
mercoledì 3 febbraio 2010
Fuoco sul mondo
Parigi. Alla sua dodicesima edizione, Paris Photo sciorina i consueti numeri che le garantiscono il primo posto nel mondo tra le fiere specializzate in fotografia: 89 gallerie e 13 editori provenienti da 23 paesi, le opere di 500 fotografi che dal 19 al 22 novembre faranno bella mostra di sé al Carrousel du Louvre, attirando una folla stimata intorno alle 38mila presenze. La fiera sarà anche il momento per fare il punto sul mercato della fotografia che, come ogni segmento in questo periodo, regge con qualche scricchiolio e saggi aggiustamenti dei prezzi. Secondo una formula ormai consolidata, il fulcro dell’interesse critico sarà concentrato sul paese ospite, che quest’anno è in realtà una grande area geografica e culturale, i Paesi arabi e l’Iran, attraverso una selezione compiuta da Catherine David, già curatrice di un’edizione di Documenta a Kassel. Particolare curiosità suscita la presentazione, nella sala centrale del Carrousel, di una selezione di fotografie storiche provenienti dalla Fondazione Araba per l’immagine, un’associazione nata a Beirut nel 1997 ad opera di critici, storici, artisti, che si propone di salvaguardare e diffondere la fotografia storica e contemporanea dell’area. In questa sezione, e nelle 8 gallerie della sezione «Statement», provenienti da Marocco, Tunisia, Iran, Libano e Dubai, ci si attendono naturalmente le maggiori sorprese e novità, le scoperte e le riscoperte di una storia che in Occidente è ancora ben poco nota, se non nei suoi aspetti più recenti. A fianco dei nomi ormai già entrati nel circuito internazionale come Walid Raad, Yto Barrada, Lara Baladi, sarà dunque possibile avvicinare una cultura in costante movimento e per verificare se alla crescita economica dell’area corrisponda un’equivalente crescita qualitativa delle sue manifestazioni artistiche, così come è accaduto nei decenni scorsi per le aree del Sud-Est asiatico e dell’Est europeo. Secondo quella che è una tradizione consolidata, l’omaggio ai paesi ospiti continua anche fuori dagli spazi del Salon, con mostre come «Iran 1979-2009: 30 anni di fotografia documentaria iraniana», che si apre il 6 novembre alla Monnaie, e come «Palestine, la creazione in tutti i suoi stati» all’Institut du Monde Arabe, «150 anni di fotografia iraniana» al Musée du quai Brainly, che chiudono proprio nei giorni della fiera, consentendo a chi non le avesse ancora viste una vera e propria full immersion nel presente e nel passato. Per ciò che riguarda invece il settore tradizionale della fiera, Paris Photo conferma la sua vocazione internazionale, riservando il 75% delle presenze a gallerie non francesi (quelle francesi sono 23): 11 tedesche, 10 statunitensi, 7 inglesi, 5 spagnole, 5 giapponesi, 3 italiane e le restanti 25 da altri 16 Stati, a conferma di quelli che sono i diversi pesi nel panorama fotografico mondiale. L’Italia è rappresentata, come nell’edizione precedente, dalle gallerie Forma di Milano, Brancolini/Grimaldi di Roma-Firenze e Guido Costa di Torino, quest’ultimo membro anche del comitato di selezione, insieme tra gli altri a nomi storici quali gli statunitensi Howard Greenberg e Edwynn Houk, la tedesca Priska Pasquier e l’inglese Tim Jeffries. Tra le nuove entrate, da segnalare i nomi prestigiosi di Goodman da Johannesburg, Bernheimer Old Masters e Tanit da Monaco, Photographers’ Gallery da Londra, Koch da San Francisco, e quelli emergenti di Kuckei + Kuckei da Berlino e Pente 10 di Lisbona.
FONTE: Walter Guadagnini (ilgiornaledellarte.it)