Roma, nella Galleria nazionale d'arte moderna si ammira l'autore famoso per la sua ecletticità, dalle "miniature" degli inizi alle Decomposizioni floreali, dalla corrispondenza con Calvino e Ernst alla collaborazione con Sofri e con Lotta Continua
Dopo tanti insulti più o meno scritti e cancellati nelle sue tele colorate, e dopo tanti "Oask?!", finalmente uno degli artisti italiani più "precoci" è arrivato in una grande istituzione, come lo è la Galleria nazionale d'arte moderna e contemporanea (Gnam), dove dal 20 novembre (e fino al 3 aprile 2016) si potrà visitare "Pablo Echaurren. Contropittura", a cura di Angelandreina Rorro.
Precoce perché Echaurren (classe 1951) iniziò a muoversi tra colori e carte a soli 18 anni, incoraggiato e battezzato da un critico-gallerista che di nome fa Arturo Schwarz (senza di lui non ci sarebbe stato il Dada-Surrealismo) e da un artista che di cognome fa Baruchello (classe 1924), cui il riconoscimento sta arrivando invece soltanto negli ultimi anni... Proprio quest'ultimo fu uno dei primi ad ispirare Echaurren, come si vede nella prima sezione della mostra, dal nome "Volevo fare l'entomologo", che raccoglie i "quadratini", acquerelli e smalti di piccole dimensioni.
Molto interessanti le sale delle "Decomposizioni floreali", in cui sono raccolti lavori che palesemente mostrano un cambio di registro, una tabula rasa di colori urlati e parole che lasciano spazio a raffinate carte dove sono protagoniste ombre e tinture suggerite da petali. La mostra raccoglie, in diverse sezioni,oltre 200 opere (e ricche documentazioni) dell'artista, dagli anni settanta alle grandi tele di oggi, e va oltre quei tratti di Echaurren che in tanti conoscono, come i fumetti (chi si ricorda il libro sul futurista Marinetti edito da il Grifo editore?) o la passione per il basso (l'artista "curò l'immagine" del festival Arezzo Wave per diversi anni di seguito). L'esposizione di Roma, che non è un'antologica, mette l'accento su un artista più maturo, e ha come sezione centrale quella dedicata ai disegni e collage (molti dei quali esposti per la prima volta), legati all'esperienza dei cosiddetti "Indiani metropolitani" che, in un anno denso come quello del 1977, ha visto la nascita di una reintrerpretazione di tutti i linguaggi estetici dell'avanguardia artistica con una finalità di denuncia e protesta.
Marcel Duchamp doveva essere un artista-strumento a disposizione di tutti: l'avanguardia storica andava collettivizzata. Certamente c'entra in questo, il coinvolgimento che l'artista ebbe nel movimento di Lotta Continua, chiamato da Adriano Sofri a illustrare giornali e scritti, contribuendo a fare di quel periodo, e dell'invaso creativo e intellettuale-culturale che ne conseguiva, il fulcro di quella controcultura di cui ancora oggi, in Italia, si fatica a capire il valore. Succede il contrario all'estero, tanto che Kevin Repp, curator Beinecke Library, della Yale University, di cui si legge un testo nel catalogo dell'esposizione, ha acquistato proprio per la celebre biblioteca documenti e opere di Echaurren. Ciò che questa mostra in alcuni casi svela e in altri casi sottolinea, è il suo essere stato un artista sempre molto calato e presente nei suoi tempi, facendo confluire nei suoi lavori (ceramica, fumetto, pittura e scrittura che siano stati) la forte presenza di attualità, di attenzione storica a quanto accadeva intorno. Quanto alla sua ecletticità di modus operandi, forse è stata proprio questa a creargli chiusure più che aperture di porte a mercati e consacrazioni, che sono del resto quei "retroscena" che lui ha sempre osservato e "denunciato" a modo suo nei suoi lavori.
Ora, nonostante tutto questo, è un gran bel segnale vedere che un artista libero da dinamiche economiche e fortemente lucido e intellettuale come il suo vissuto biografico ha sempre voluto (da non perdere in mostra gli scambi epistolari con Italo Calvino e Max Ernst), arrivi in una grande istituzione come la Gnam.
Info utili
Pablo Echaurren. Contropittura
A cura di Angelandreina Rorro
Dal 20 novembre 2015 al 3 aprile 2016
Galleria nazionale d'arte moderna e contemporanea
Viale delle Belle Arti 131, Roma
Ingresso per disabili: via Gramsci 71
Catalogo: Silvana Editoriale con testi di A. Rorro, A. Schwarz, G. Baruchello, K. Repp, C. Salaris.
Orari di apertura: martedì - domenica dalle 8.30 alle 19.30. Ultimo ingresso ore 18.45 Chiusa lunedì
Biglietto: 8 euro, ridotto 4 euro Prima domenica del mese ingresso gratuito
FONTE: Valentina Bernabei (repubblica.it)
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