Acquerelli, disegni, litografie e, ovviamente, sculture, anche monumentali per illustrare le commissioni per spazi pubblici. Sono settantasette le opere che compongono il percorso della mostra, inaugurata ieri, Henry Moore, alle Grandi Aule delle Terme di Diocleziano fino al 10 gennaio.
A vent'anni di distanza dall'ultima esposizione italiana dedicata all'artista, tenutasi a Venezia, Roma celebra lo scultore ripercorrendone temi e ispirazioni, nel viaggio che dalle forme classicamente intese lo ha portato fino alla scomposizione delle figure, per riflettere sulla natura, tra uomini e paesaggio. O meglio, dalla figura umana alla sua metamorfosi in paesaggio. Scomposto.
Cuore del percorso sono proprio le figure scomposte in più elementi, cifra della sua ricerca e del suo stile, che prendono le mosse dalle forme della donna per riflettere sull'identità femminile prima come soggetto sensuale, poi come madre e, infine, perfino come madre Terra. È in quest'ultima manifestazione che la femminilità “spezzata” si fa prova della perenne metamorfosi della natura, tra esseri viventi e contesto.
La frammentazione della figura è però frutto di una lunga e articolata ricerca che prende le mosse dalle composizioni tradizionali poi rilette in chiave modernista e, infine ripensate alla luce delle ferite che la guerra ha lasciato sul singolo e sulla comunità. La mostra ricostruisce questo percorso, dalle prime figure, quasi abbozzate, ai “ritratti” della Londra bellica, che usa le sue metropolitane come rifugi antiaerei per la gente, fino ad arrivare alla riflessione sul rapporto madre-figlio che, abbandona la serenità dell'iconografia classica, anche sacra, per mostrare gli individui in lotta tra di loro, pronti a consumarsi vicendevolmente.
Un bronzo del 1953 mostra l’astrazione della madre stringere il collo del figlio che tenta di divorarla. La cicatrice della paura lasciata dalla guerra si sana proprio quando, in realtà, la materia si spezza. Nascono così le grandi figure distese, femminilità che regalano curve all’orizzonte, finendo per farsi roccia - rifugio solido e rassicurante - sotto lo sguardo dell’osservatore.
DOVE, COME, QUANDO Henry Moore fino al 10/01/16 alle Grandi Aule delle Terme di Diocleziano,v.le E. De Nicola 79, ore 9-19,30, no lun.,13 euro, 0639967700.
FONTE: Valeria Arnaldi (leggo.it)
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