Taglio del nastro in anteprima per il Museo delle Culture all'ex Ansaldo. Due mostre, "Mondi a Milano" e "Africa", pensate per Expo2015, danno il via all'attività. Grande assente all'evento il progettista David Chipperfield, in polemica con l'amministrazione locale
Il Museo delle culture di Milano o meglio il MUDEC, l’acronimo funziona ed è già in bocca a molti, apre ora, ma l’inaugurazione vera e propria si terrà tra sei mesi. L’Expo2015 alla porte mette fretta e le due mostre con cui prende il via la sezione dedicata alle esibizioni temporanee “Mondi a Milano” e “Africa. La terra degli spiriti”, sono state pensate proprio per mettere in dialogo la città con l’esposizione universale. Da troppi anni si aspettava questo momento, nell’ormai lontano 2001 lo Studio David Chipperfield vinse il concorso internazionale per «La Città delle Culture», bandito dall'allora assessore alla Cultura e Musei Salvatore Carrubba con il direttore centrale Alessandra Mottola Molfino, artefici anche del Museo del Novecento all'Arengario. A causa di molti ritardi, l'apertura prevista nell'autunno 2014 è slittata, ma l’attuale assessore Filippo Del Corno ha riorientato il progetto museologico, facendolo diventare un “luogo dedicato all'interculturalità, dove le culture planetarie e quelle locali potranno confrontare le loro differenze e sintonie”, proseguendo il pensiero di Stefano Boeri, che della riconversione è stato il promotore e nonostante altre difficoltà, stavolta non si poteva rimandare. Su tutte la seria possibilità che la britannica archistar David Chipperfield si rifiuti di firmare il progetto. L’architetto starebbe intentando una azione legale contro l’amministrazione rea di non aver rispettato gli accordi su opere di finitura, in particolare le discromie riscontrate nella pavimentazione di pietra vulcanica dell’Etna. In effetti non tutte le lastre hanno la medesima tonalità e alcune sono già leggermente scheggiate.
Detto ciò, architettonicamente il museo è molto accattivante. Distribuito su 17.000mq dell’ex complesso industriale dell’Ansaldo acquistato dal comune di Milano nel 1990, è uno spazio “leggero” non monumentale, non affaccia direttamente sulla strada, ma è all’interno di un cortile. Il piano terra accoglie i visitatori con bookshop, caffetteria, didattica, biblioteca, mediateca e ha al centro la grande scala. Percorrendola si inizia a vedere la cupola irregolare, avvolgente e spettacolare, corpo quadrilobato di vetro opaco, una sorta di bellissimo "fiore", e si giunge nella corte centrale, snodo di percorsi che portano all'auditorium, agli spazi per le esposizioni temporanee e a sale destinate ad ospitare piccoli nuclei delle raccolte etnografiche. La missione del Mudec sarà la ricerca e la divulgazione dell’arte proveniente da tutti i continenti, attraverso la programmazione espositiva, gli eventi collaterali e i laboratori creativi e multimediali, che garantiscano una crescita del patri8monio cognitivo rivolta soprattutto alle nuove generazioni. Nei suoi depositi, aperti al pubblico con visite guidate, confluiranno le Raccolte Etnografiche del Comune comprendenti oltre settemila opere, tessuti e strumenti databili dal 1.500 a.C. ai primi anni del XX secolo. Il percorso museale sarà allestito in autunno, dopo la conclusione dell’Expo.
Intanto, come dicevamo, si potranno visitare le due mostre inaugurali. “Mondi a Milano”, fino a metà luglio racconterà come le culture non europee sono state presentate al pubblico nel corso delle mostre di arti industriali ospitate nel capoluogo lombardo nella seconda metà dell’Ottocento, concepite come Esposizioni Universali, divenute poi Biennali e Triennali degli anni Venti e Trenta del Novecento. L’esposizione “Africa. La terra degli spiriti”, fino alla fine di ottobre, farà conoscere l’arte africana dal Medioevo a oggi, con un percorso espositivo che presenta oltre 200 pezzi tra opere della tradizione culturale e religiosa. L’intera attività del Mudec sarà gestita da una “governance mista”, una partnership pubblico-privata tra il Comune e 24 Ore Cultura del Gruppo 24 Ore. Al soggetto privato spetterà la produzione delle esposizioni temporanee, mentre il comune curerà la collezione permanente. « 24 ORE Cultura amplia la propria offerta culturale affiancando il Comune di Milano nell'ambizioso progetto di un Museo di nuova concezione che ancora non esisteva. Si tratta di una sfida impegnativa - in termini di risorse umane ed economiche - che abbiamo consapevolmente deciso di accettare e che ci auguriamo possa diventare una case history di successo» ha dichiarato Natalina Costa, Amministratore Delegato di 24 ORE Cultura. «Quella del MUDEC è una storia lunga e travagliata - ha aggiunto Del Corno - costellata da ritardi e polemiche. Oggi diciamo basta perché Milano non vuole attendere oltre alla vigilia di Expo. Le ultime discussioni con i rappresentanti dell'architetto Chipperfield sono state molto faticose. Ecco perché abbiamo deciso di partire con un evento speciale: un’illuminazione incantevole per l'edificio e inviti gratuiti a disposizione della città».
FONTE: Valentina Tosoni (repubblica.it)
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