Jean Arp e la Dadagalassia rivivono a Nuoro
Al MAN, il Museo d'Arte della città sarda,
una grande mostra dedicata al padre del movimento di inizio Novecento e
ai suoi amici e colleghi
Quando ancora non erano stati inventati i discopub, a Zurigo, c'era il
Cabaret Voltaire. Andare in quel locale la sera si è rivelato, per
alcuni, più proficuo che frequentare l'accademia di belle arti la
mattina. I movimenti artistici, infatti, non sempre nascono negli studi
dei pittori o frequentando i critici. In quel locale, in un Paese
neutrale dove tutt'intorno era scoppiata la Prima guerra Mondiale,
gruppi di artisti si riunivano e si esprimevano in tutta libertà con
improvvisazioni artistiche, musicali, letterarie. Chi lo frequentò più
di tutti fu, nel 1916, Jean Arp (Strasburgo 1887-Basilea 1966) che
definiva quel posto così: "un pandemonio totale. La gente intorno a noi
urla, ride e gesticola. Le nostre risposte sono sospiri d'amore,
raffiche di singhiozzi, poemi, versi...". In quell'atmosfera, Arp e i
suoi colleghi, diedero vita al Dadaismo.
A lui e agli altri artisti coinvolti, ora il Man, Museo d'Arte di Nuoro
dedica una mostra: "La galassia di Arp", a cura di Rudy Chiappini e di
Lorenzo Giusti, che è anche il direttore del museo sardo. L'esposizione
raccoglie le opere dell'artista franco-svizzero e dei maggiori
protagonisti dell'avanguardia europea, da Paul Klee a Francis Picabia,
passando per Sebastián Matta e tanti altri. C'è anche l'italiano Piero
Manzoni, con cui Arp condivise infinite ricerche sul colore e Alexander
Calder che, con i suoi famosi "mobiles", sculture mosse dalle correnti
d'aria e dal vento, ha dimostrato di essere il più influenzato dal
linguaggio di Arp. Il legame principale tra i nomi presenti in mostra è
la loro frequentazione, erano tutti amici e colleghi. I pezzi provengono
infatti dalla sua collezione privata, conservata abitualmente nella
città di Locarno, dove è nata nel 1965 grazie a una donazione
dell'artista e di sua moglie Marguerite Arp. Inizialmente erano poche
opere a cui pian piano si sono aggiunte altre, sempre privilegiando il
linguaggio dell'astrazione.
Alcuni pezzi ora a Nuoro provengono
anche dalla Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma, dalle collezioni
di Intesa Sanpaolo e da altre raccolte private. L'allestimento, quindi,
mette insieme circa sessanta pezzi di varia tipologia, tra sculture,
arazzi, dipinti, bassorilievi, découpage, carte: tra i pezzi principali
ci sono le più celebri sculture di Arp tra cui "Hurlou" (solo bronzo) e
"Pas encore de titre" (lamiera e fili metallici verniciati). Nella
seconda sezione della mostra c'è spazio per i lavori del gruppo dei
colleghi tedeschi, tra cui Max Ernst e tutti quelli che lo chiamavano
Hans, e per le opere degli amici francesi, tra cui Robert Delaunay, che
lo chiamavano invece Jean. L'artista, infatti, usò per tutta la vita due
nomi, oscillando sempre tra Dadaismo, Cubismo e Surrealismo, tra la
natura e la forma, tra la definizione di arte concreta e quella di arte
astratta, tra una città da cui era in fuga e un Paese che l'aspettava
per una nuova vita, di cui questa mostra riepiloga, ricostruendo la
complessa rete di rapporti, tutte le tappe.
NOTIZIE UTILI
MAN Museo d'arte Provincia di Nuoro
"La Galassia di Arp" Dal 15 novembre 2013 al 16 febbraio 2014
Via Sebastiano Satta 27 tel +39.0784.252110
Orari: 10:00 - 13:00/15:00 - 20:00 (Lunedì chiuso)
Biglietteria: Intero 3,00 euro Ridotto 2,00 euro (dai 18 ai 25 anni)
Gratuito under 18 e over 60
Gratuito ultime domeniche del mese
FONTE: Valentina Bernabei (repubblica.it)
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