La prima personale italiana dell'artista svedese al Museion. Lo show tra installazioni e sculture urbane
I manifesti staccati dai muri, le biciclette prese a manganellate, i coni segnaletici che diventano gabbie per pipistrelli. Klara Lidén, artista svedese alla sua prima personale in Italia, ha portato con sé tutto il suo articolato bagaglio artistico e culturale e lo espone ora al Museion di Bolzano dove, con l'installazione Autostrada Cafè, ha letteralmente trasportato la strada nello spazio espositivo.
Con l'asfalto del passo del Brennero ha ricreato al quarto piano del museo un paesaggio straniante fatto di tavoli e sgabelli, composti da pezzi del manto stradale della vicina A22. La mostra è curata da Letizia Ragaglia, direttrice del Museion of Modern and Contemporary Art di Bolzano, che motiva la scelta di dedicare una personale alla Lidén parlando dell'impegno "intrapreso da diversi anni nell'avvicinare il pubblico al linguaggio della scultura, in particolare ai cambiamenti radicali che ha subito nella storia dell'arte recente; presentando artisti emergenti con un occhio attento alle figure femminili". La personale della Lidén ? si intitola Invalidenstraße, dal nome della celebre strada di Berlino, città dove l'artista, nata a Stoccolma nel 1979, vive e lavora. Di quel lungo viale tedesco, scenografia di episodi importanti della storia della Germania, le opere esposte in questa mostra conservano un po' il sapore di rabbia rivoluzionaria e irriverenza, ma mai fine a se stessa.
L'artista, con un curriculum di personali in tutto il mondo, dal New Museum di New York alla Serpentine Gallery di Londra, non è infatti nuova a queste incursioni metropolitane. Lo spazio, sia publico che privato, è il tema che le interessa indagare più di ogni altro con ogni mezzo espressivo, fotografie, installazioni e video. Non è un caso che sia stata anche tra le artiste invitate nel padiglione dei Paesi Nordici alla 53a Biennale, quello curato da Elmgreen&Dragset, che proprio sugli spazi pubblici e privati hanno spesso incentrato la loro ricerca. Ma soprattutto la Lidèn è quella che, nel 2011, piazzò all'Arsenale di Venezia una installazione -Untitled (Trashcan) - composta di quattro secchi per la spazzatura: in pochi se ne accorsero, i più ci hanno gettato dentro rifiuti, dalle carte di caramelle alle bottigliette di plastica vuote ma l'opera non sfuggì alla giuria che gli diede proprio per quel lavoro una menzione speciale alla 54ma Biennale.
Suoi anche i famosi Poster Paintings, sovrapposizioni di manifesti raccolti nelle strade, staccati dai muri e portati a casa in bici per essere incollati uno sull'altro in museo o galleria: quasi una rivisitazione del Nouveau réalisme attualizzata ai giorni nostri e con un un'attitudine quasi punk che cela una critica sociale dal sapore forte, seppure mascherato da tratti assurdi, no sense e ironici. Sfumature che si colgono di più di fronte ai suoi video, come Der Mythos des Fortschritts, in cui cammina facendo il passo di Michael Jackson in una New York notturna o Bodies of Society, in cui citando "Arancia Meccanica", si accenna a scene di violenza domestica, scagliandosi dentro all'interno di una stanza, contro una bicicletta, inizialmente quasi acccarezzandola poi distruggendola a bastonate.
Tra lavori datati e inediti vedendo la mostra si può conoscere meglio un'artista che lavora con oggetti di uso quotidiano rivitalizzandoli come fossero ready made, senza conferirgli però nessuna aurea di "lavoro su piedistallo", anzi rimanendo sempre su toni quasi ironici e spiazzanti, dalla sfera pubblica a quella privata, quasi fosse una ispiratissima squatter dell'arte contemporanea.
La scheda
Klara Lidén, Invalidenstraße
a cura di Letizia Ragaglia
Durata mostra: fino al 12 gennaio 2014
Orari: da martedì a domenica 10-18.
Giovedì 10-22 con ingresso gratuito dalle 18 alle 22 e visita guidata gratuita alle 19.00.
Lunedì chiuso. Biglietto d'ingresso: intero € 6, ridotto 3,50.
Museion, Via Dante 6, Bolzano
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