L’amore del letterato per pennelli e tavolozze in mostra fino al 15 maggio
Scorci di vallate e dolci colline, cieli tersi e piccole abitazioni colorate sparse qua e là come le illustrazioni di una fiaba. Sono i paesaggi di Montagnola, in Svizzera, dove lo scrittore tedesco naturalizzato svizzero Hermann Hesse si ritirò alla fine della prima guerra mondiale e dove rimase fino alla morte, nel 1962, alternando alla scrittura una passione più nascosta ma altrettanto forte, quella per la pittura. Oggi, ad oltre cinquant’anni dalla sua scomparsa, l’amore per pennelli e tavolozze del Premio Nobel 1946 per la letteratura è al centro della mostra «Hermann Hesse. Acquerelli», che la Fondazione Culturale Hermann Geiger porta a Cecina (Livorno), in piazza Guerrazzi 32, fino al 15 maggio.
Protagonisti saranno una selezione di 36 acquerelli raffiguranti paesaggi ticinesi (tre vengono mostrati al pubblico per la prima volta), un autoritratto a matita ed alcuni disegni inediti. Completeranno la mostra diverse fotografie d’epoca ed alcuni oggetti appartenuti ad Hermann Hesse, celebre autore di «Siddharta», tra i quali il bastone e il bauletto da viaggio con i pennelli, che sempre accompagnavano l’artista nelle sue passeggiate. Questi oggetti personali provengono dalla collezione di Eva Hesse, nipote dello scrittore naturalizzato svizzero La mostra, che viene promossa e realizzata dalla Fondazione Geiger e curata dal direttore artistico Alessandro Schiavetti, offrirà al pubblico un volto poco conosciuto di Hesse: quello di pittore. Eppure questa attività è stata parte preponderante della sua vita, tanto da fargli affermare nel 1924 «non sarei giunto così lontano come scrittore senza la pittura».
FONTE: lastampa.it
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