L’arte contemporanea torna in piazza della Signoria a Firenze con due opere in bronzo dello scultore belga Jan Fabre, 57 anni, uno dei più innovativi e rilevanti artisti del panorama attuale. Una di queste, dal titolo «Searching for Utopia», è una tartaruga di eccezionali dimensioni ed è esposta vicino al monumento equestre di Cosimo I, capolavoro rinascimentale del Giambologna; la seconda, dal titolo «The man who measures the clouds (American version, 18 years older)», è collocata sull’Arengario di Palazzo Vecchio, tra le copie del David di Michelangelo e della Giuditta di Donatello. In entrambe le opere c’è l’autoritratto dell’artista, nella doppia veste di cavaliere e guardiano, come tramite tra terra e cielo, tra forze naturali e dello spirito.
Le due opere fanno parte della mostra «Spiritual Guards» di Jan Fabre curata da Melania Rossi e Joanna De Vos con la direzione artistica di Sergio Risaliti, ospitata anche in Palazzo Vecchio e che dal 14 maggio si allargherà al Forte di Belvedere. Jan Fabre è il secondo artista contemporaneo, dopo Botero nel 2003, a presentare una sua opera in piazza della Signoria. L’artista statunitense Jeff Koons nel settembre scorso è stato il primo a `violare´ lo spazio classico dell’Arengario di Palazzo Vecchio con l’esposizione di una sua colossale statua.
In Palazzo Vecchio ci sono una serie di sculture che andranno a dialogare con gli affreschi e i manufatti conservati in alcune sale del percorso museale del palazzo, in particolare quelle del Quartiere di Eleonora, assieme alla Sala dell’Udienza e alla Sala dei Gigli. Tra le opere esposte anche un grande mappamondo (2.50 m di diametro) rivestito interamente di scarabei dal carapace cangiante, a poca distanza dal celebre globo conservato nella Sala delle Mappe geografiche, opera cinquecentesca di Ignazio Danti.
Il 14 maggio aprirà poi la mostra al Forte di Belvedere, dove tra i bastioni e la palazzina saranno presentate circa sessanta opere in bronzo e cera, oltre a una serie di film incentrati su alcune storiche performance dell’artista. Sette scarabei bronzei saranno posizionati nei punti di vedetta del Forte mentre una serie di autoritratti dell’artista a figura intera andranno a popolare gli angoli dei bastioni. Gli scarabei rappresentano angeli di metamorfosi e simboleggiano nelle antiche religioni e nella tradizione pittorica italiana e fiamminga il passaggio tra la dimensione terrena e la vita eterna con il loro continuo movimento.
Allo stesso tempo possiedono una bellissima corazza che mette in luce drammaticamente la vulnerabilità di quel corpo «regale». Tra pochi giorni Jan Fabre arriverà a Firenze, dove nottetempo realizzerà una performance in piazza della Signoria, che lo vedrà strisciare per terra come un «verme» tra i capolavori dell’arte del Rinascimento. L’happening sarà filmato e poi esposto a Forte Belvedere.
FONTE: lastampa.it
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