Il Belgio celebra l’arte muranese con un’esposizione dedicata alla Seguso Vetri d’Arte.
Il Design Museum di Gentaccoglie in Belgio una grande esposizione dedicata all’arte di Murano e in particolare alla fornace Seguso Vetri d’Arte.
La mostra, in programma fino al 2 marzo 2014, ospiterà 190 opere provenienti da collezioni private che illustreranno attraverso le curve e i colori del vetro la storia e la tradizione artigianale della dinastia Seguso dal 1932 al 1973, ovvero dalla fondazione alla cessione dell’attività, mettendo a frutto i dieci anni di ricerca che il belga Marc Heiremans ha dedicato ad una delle eccellenze produttive del XX secolo italiano.
La mostra, in programma fino al 2 marzo 2014, ospiterà 190 opere provenienti da collezioni private che illustreranno attraverso le curve e i colori del vetro la storia e la tradizione artigianale della dinastia Seguso dal 1932 al 1973, ovvero dalla fondazione alla cessione dell’attività, mettendo a frutto i dieci anni di ricerca che il belga Marc Heiremans ha dedicato ad una delle eccellenze produttive del XX secolo italiano.
Sperimentazione e progresso, soprattutto nel fertile periodo che vide collaborare i maestri vetrai Archimede Seguso e Alfredo Barbini sotto l’innovativa direzione artistica di Flavio Poli, accompagnarono molto rapidamente al prestigio internazionale la vetreria muranese che fece il suo ingresso nella sfera dell’arte contemporanea già negli anni Cinquanta, quando importanti musei come il Victoria & Albert di Londra, il MoMA di New York, il Neue Sammlung Museum di Monaco e il Royal Ontario Museum di Toronto cominciarono ad acquistare e ad esporre creazioni forgiate qui.
Di quel periodo saranno in mostra esemplari rarissimi di Valve, per la cui complessa lavorazione a freddo la Seguso sperimentò il riutilizzo della tecnica a incalmo, e i Sommersi, i cui spessi strati sovrapposti diedero vita ad alchimie di colori mai viste prima.
Di quel periodo saranno in mostra esemplari rarissimi di Valve, per la cui complessa lavorazione a freddo la Seguso sperimentò il riutilizzo della tecnica a incalmo, e i Sommersi, i cui spessi strati sovrapposti diedero vita ad alchimie di colori mai viste prima.
FONTE: L.SANFELICE (ARTE.IT)
Nessun commento:
Posta un commento