L'artista russa utilizza i libri come fossero tele, componendo un mosaico di carta e colore
Avete mai ritrovato un oggetto che inspiegabilmente evoca un'immagine, un sentimento o il ricordo di un momento e luogo specifico nel tempo? L’artista russa Ekaterina Panikanova esplora il tema dei ricordi d'infanzia, grazie ad una serie di opere estetiche e concettuali che esaltano l’impiego di un mezzo insolito.
Panikanova tenta infatti di riscrivere visivamente le storie più intime della psiche umana intervenendo sulle pagine ingiallite di vecchi libri, quaderni di scuola e stampe di epoche diverse che assumono la duplice funzione di supporto e struttura concettuale.
In questo modo i disegni celebrano il mondo dell’infanzia, in un continuo tentativo di ritrovare la radice più profonda e intima del proprio essere.
Nata a San Pietroburgo nel 1975, Ekaterina attualmente vive e lavora dividendosi tra l'Italia e la Russia. Dopo gli studi presso la Scuola dell’Arte del Museo dell’Hermitage in San Pietroburgo nel 2001 ha conseguito la Laurea in Pittura Monumentale presso lo studio del professore Andrey Milnikov. Due anni più tardi è stata accolta nel Circolo degli Artisti di San Pietroburgo confermandosi una delle artiste più attive e prolifiche del panorama sovietico.
Adattando vecchi libri, quaderni e stampe di varie epoche in una griglia irregolare, Panikanova mette insieme una tela di grandi dimensioni non convenzionale dalle superfici interrotte. Disposti in gruppi irregolari, i libri assomigliano ad intricati tasselli di un puzzle: intercambiabili ma fortemente dipendenti l’uno dall’altro, molto simili alle esperienze e i ricordi che compongono la nostra vita.
Il risultato è una serie di spettacolari opere tridimensionali che evitano il formato tradizionale della pittura, per regalare allo spettatore una tecnica che spazia tra dipinto, installazione e collage.
FONTE: Giorgia Garbuggio (Nexta)
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