Molti creativi hanno condotto esistenze al limite. Una mostra a Ravenna indaga il rapporto tra genio e follia, presentando una ricca selezione di opere, con artisti che abbracciano un vasto arco temporale, da Goya a Debuffet a Basquiat
"La follia è solo una maggiore acutezza dei sensi", sintetizzava Alda Merini e proprio la follia è il tema centrale della mostra "Borderline" che ha da poco aperto al Mar di Ravenna. L'esibizione presenta i lavori di oltre 20 artisti, da Bosch a Dalì, dall'Art Brut a Basquiat, che hanno dipinto e rappresentato paure, disagi, forme di alienazione e ossessioni. L'artista "genio e sregolatezza" è quasi un genere che attraversa tutte le epoche, in questo caso però l'indagine è più sottile, e maggiormente rivolta alla rappresentazione artistica, che deve contenere essa stessa il germe di una presunta "anormalità". L'esito finale è un viaggio in 5 capitoli (Disagio del corpo, della Realtà, Ritratti dell'anima, Terza dimensione e Sogno) negli angoli più bui della mente umana.
Già nella cultura europea del XX secolo diversi protagonisti delle avanguardie e psichiatri ruppero il tabù e studiarono le esperienze artistiche nate nei luoghi di cura per malati mentali. Queste produzioni erano prese in considerazione sia come sorgenti stesse della creatività o come medium rappresentativi del disagio dell'essere nel mondo, da comprendere al di là del linguaggio formale. Nel 1912 Paul Klee, in occasione della prima mostra del movimento artistico del Blaue Reiter alla Galleria Thannhauser di Monaco aveva individuato nei disegni infantili e in quelli dei malati mentali, processi puri di attività creativa. Mentre, nel 1945, Jean Dubuffet con l'Art Brut avvia una nuova ricerca in questa direzione.
La mostra, curata da Claudio Spadoni, direttore scientifico del museo, da Giorgio Bedoni, psichiatra, psicoterapeuta, docente presso l'Accademia di Brera, e da Gabriele Mazzotta, si apre con una ricca selezione di opere che rappresentano la dimensione introspettiva, di Hieronymus Bosch, Pieter Bruegel, Francisco Goya, Max Klinger e Géricault, e prosegue poi per sezioni tematiche.
Il Disagio del corpo raccoglie una serie di lavori in cui l'organismo diviene l'estensione della superficie pittorica e talvolta opera stessa nelle sue più sorprendenti trasformazioni, descritte in toni ludici, poetici, talvolta violenti. In questa sezione troviamo tra gli altri Victor Brauner, Corneille, Jean Dubuffet, Pietro Ghizzardi, Cesare Inzerillo, André Masson, Arnulf Rainer, Eugenio Santoro, Carlo Zinelli.
Nel Disagio della realtà sono presentate importanti opere di grandi protagonisti come Pierre Alechinsky, Karel Appel, Jean Dubuffet, Gaston Chaissac, Madge Gill, Vojislav Jakic, Asger Jorn e Tancredi Parmeggiani.
Ritratti dell'anima è lo spazio dedicato a una sequenza di ritratti e autoritratti con una forte componente psicologica, una delle forme di autoanalisi inconsapevole più frequente nei pazienti delle case di cura, con opere di Francis Bacon, Enrico Baj, Jean - Michel Basquiat, Pablo Echaurren, Sylvain Fusco, Pietro Ghizzardi, Theodor Gordon, Antonio Ligabue; sono inseriti poi emblematici manufatti di arte primitiva, provenienti dalle popolazioni indigene. Un'intera sala è dedicata ad Aloïse Corbaz, storica autrice dell'Art Brut. L'esibizione comprende opere di scultura, nella Terza dimensione del mondo si trovano inediti di Umberto Gervasi, Giuseppe Righi e ancora opere di arte primitiva.
Il sogno rivela la natura delle cose chiude l'esposizione e qui aleggia l'onirico come fantasma del Borderline, con una selezione di dipinti surrealisti di Salvador Dalì, Max Ernst, André Masson, Victor Brauner, oltre a dipinti di Paul Klee, grande estimatore dell'arte infantile e degli alienati, e dell'autore di Art Brut Scottie Wilson.
Notizie utili. Borderline-Artisti tra normalità e follia. Da Bosch a Dalì, dall'Art Brut a Basquiat
Sarà aperta fino al 16 giugno 2013
Orari: fino al 31 marzo: martedì- venerdì 9-18,
sabato e domenica 9-19, chiuso lunedì
dal 1 aprile: martedì - giovedì 9-18; venerdì 9-21;
sabato e domenica 9-19, chiuso lunedì
Ingresso: intero: 9 euro, ridotto: 7 euro