La struttura inaugura il 2 giugno, con le collezioni d'arte dell'800 e '900. Dai capolavodi di Michetti, a Fattori, Sassu e Ortega. Tra le chicche, raffinati argenti inglesi. E per il vernissage, De Chirico in versione sacra
A volte aprono. Fenomeni sempre più rari in Italia, ma che possono ancora verificarsi. Per offrire al grande pubblico non solo un illustre edificio storico riportato ad antico splendore dopo un complesso intervento di restauro durato otto anni, ma anche una collezione d'arte vasta e poco conosciuta. Accade a Chieti dove dal 2 giugno inaugura il nuovo museo di Palazzo de' Mayo, uno degli esempi più significativi dell'architettura barocca abruzzese, che sfoggia i tesori della Fondazione CariChieti, tre raccolte permanenti dedicate all'arte dell'800, del '900 e di pregiati argenti dal '700.
Ecco allora che lungo le sale del secondo piano, si può ammirare l'allestimento permanente del museo con la collezione d'arte della Fondazione Carichieti e della Carichieti Spa, dove sfilano oltre 40 opere dell'800, punteggiata da capolavoro come l'imponente "La figlia di Jorio" di Francesco Paolo Michetti, protagonista di un nuovo realismo italiano. E' lui l'artista-chiave di questo nuovo museo, pioniere di una pittura dal vero, sulla lezione di Morelli e Palizzi, che ha conquistato la fama europea con le sue scenografie inondate di un descrittivismo esuberante, a tratti superficiale (sotto l'influenza d'annunziana), ma testimoni di una sofisticata abilità tecnico fusa ad un colorismo vivido e tragico. Tra le sue numerose opere, c'è anche l'incantevole "Lungo il fiume paterno (Il dileggio)".
Nel percorso dell'800 si trovano gioielli di maestri quali Giovanni Fattori, Luigi Gioli, Eduardo Dalbono, Ludovico Tommasi, oltre ad un altro illustre pittore del realismo abruzzese, Costantino Barbella. Insieme ai tre fratelli Cascella, Basilio, Tommaso e Michele, si incontrano anche autori contemporanei come Omar Galliani con la "Prima Neve", Luca Vernizzi con lo straordinario "Sguardo di Garibaldi" e Alberto Sughi con il "Volto di Cristo". A testimoniare L'attenta attività di acquisizioni della Fondazione è testimoniata anche dalle opere che sfilano nella mostra permanente dedicate al Ventesimo secolo, "Nel segno dell'Immagine". Un percorso attraverso 130 opere tra dipinti e sculture, di 90 artisti messo a disposizione da Alfredo e Teresita Paglione che occupa ben 14 sale del museo.
Si parte da Aligi Sassu, di cui quest'anno ricorre il Centenario, per chiudersi, con un epilogo-omaggio di 14 opere del grande pittore spagnolo Josè Ortega. Nel mezzo, scorrono i lavori di Leonardo Cremonini, Floriano Bodini, Piero Guccione, Giuliano Vangi, Claudio Bonichi, Ruggero Savinio, Giuseppe Modica, Giuseppe Bergomi, Robert Carroll, Carlos Mensa, Matias Quetglas. Ad arricchire questa panoramica di due secoli di arte italiana ed europea, c'è anche la chicca degli argenti di Palazzo de' Mayo, una pregevole raccolta di 163 esemplari antichi frutto di un certosino e acuto lavoro di ricerca sul mercato. I manufatti, databili dalla fine del Seicento ai primi del Novecento, provengono da prestigiose botteghe di argentieri di tutta Europa, con una forte prevalenza di manifatture inglesi.
E' qui infatti che incredibilmente, si può scoprire la storia dell'arte in "argento" inglese. In scena, esemplari provenienti da altre officine europee quali Francia, Russia, Olanda, Germania, Italia, Austria e Danimarca. Tra i pezzi più interessanti, la rara Alzata Carlo II Stuart (Inghilterra, 1678), le elegantissime Anfore (Inghilterra 1864/1865 e 1884), le Caffettiere (Russia 1845 e Inghilterra 1805), il Servizio da tè e Caffè (Inghilterra 1889), la Coppa per vino (Inghilterra 1870), fino al Piatto Liberty (Austria post 1867). Questo viaggio nell'arte parte però dal primo piano del Palazzo de' Mayo, spazio destinato in futuro a mostre temporanee. Per l'apertura, la Fondazione CariChieti riserva "De Chirico. L'Apocalisse e la luce", una rassegna d'eccezione, visitabile fino al 15 di luglio, che indaga per la prima volta in maniera ampia e sostanziale l'opera a tema sacro di Giorgio de Chirico.
Notizie utili - Museo Palazzo de' Mayo, Fondazione Carichieti, dal 2 giugno 2012. Corso Marrucino 121 - Chieti
Orari: dal martedì alla domenica ore 10.00 - 13.00, sabato e domenica anche dalle 16.00 alle 20.00.
Luglio e Agosto "visita in notturna": tutti i giorni dal martedì alla domenica ore 19.00 - 23.00
Ingresso libero (per tutto 2012), visite guidate su appuntamento.
Catalogo: Umberto Allemandi & C
FONTE: Laura Larcan (repubblica.it)