Il "San Felice in Cattedra" di recente esposta in Piemonte, e rimarrà a Molfetta durante il restauro della chiesa dalla quale proviene.
Nell'ambito di una intensa attività di promozione delle bellezze del territorio, realizzata in collaborazione con le diocesi di Ruvo, Giovinazzo e Terlizzi, il Museo Diocesano di Molfetta si è impegnato ad ospitare due nuovi capolavori tra le sue collezioni.
All'interno del consueto percorso allestitivo i visitatori potranno ammirare il "San Felice in Cattedra" di Lorenzo Lotto, proveniente dalla Chiesa parrocchiale di S. Domenico a Giovinazzo. Fino all'inizio di febbraio 2014 l'opera è stata esposta nella mostra "I Volti e l'Anima" presso il Castello di Miradolo, in Provincia di Torino, e rimarrà a Molfetta per circa due mesi, in attesa che si concludano i lavori di restauro della sua sede originaria.
Accanto a questo il Museo esporrà uno dei sui pezzi più importanti, la "Pietà" di Bernardo Cavallino. Il prezioso dipinto evidenzia un forte realismo ispirato al Merisi ed è stato recentemente definito da Vittorio Sgarbi "il più sensibile pittore napoletano della generazione post-caravaggesca".
All'interno del consueto percorso allestitivo i visitatori potranno ammirare il "San Felice in Cattedra" di Lorenzo Lotto, proveniente dalla Chiesa parrocchiale di S. Domenico a Giovinazzo. Fino all'inizio di febbraio 2014 l'opera è stata esposta nella mostra "I Volti e l'Anima" presso il Castello di Miradolo, in Provincia di Torino, e rimarrà a Molfetta per circa due mesi, in attesa che si concludano i lavori di restauro della sua sede originaria.
Accanto a questo il Museo esporrà uno dei sui pezzi più importanti, la "Pietà" di Bernardo Cavallino. Il prezioso dipinto evidenzia un forte realismo ispirato al Merisi ed è stato recentemente definito da Vittorio Sgarbi "il più sensibile pittore napoletano della generazione post-caravaggesca".
FONTE: E. BRAMATI (ARTE.IT)
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