Daniel Spoerri. "La eat art sono io"
L'artista svizzero-romeno torna a Milano, con
una mostra, alla Fondazione Mudima, intitolata direttamente "Bistrot di
Santa Marta". Il sito viene riconvertito a ristorante, a ribadire la
paternità su una forma espressiva, oggi trend, da lui sperimentata sin
dagli anni Sessanta. Con gli oggetti del mestiere a mo' di
sculture-installazioni
In questo periodo la cucina sta vivendo un momento di gran gloria e il
binomio cucina & arte spopola. Potrebbe quindi sembrare che la
mostra di Daniel Spoerri "Bistro Santa Marta" alla Fondazione Mudina di
Milano, schiacci l'occhio alle mode di questi tempi, ma in realtà la
passione per gli arnesi da cucina e gli assemblaggi di utensili per il
cibo, il maestro svizzero romeno ha iniziato ad esprimerla forse per
primo, addirittura negli anni '60.
Spoerri è l'inventore
della "Eat art" come performance interattiva. La nuova mostra è un
progetto che per un mese vedrà trasformata la Fondazione Mudima nel
Bistrot di Santa Marta, "un vero e proprio bistrot dove verrà allestita
una mostra con un ciclo di opere realizzate appositamente per questa
occasione e dove verranno organizzate alcune cene a tema sotto la
supervisione di Daniel Spoerri", spiegano gli organizzatori.
Fino ad
ora sono state solo due le esibizioni che comprendevano veri banchetti:
la prima si svolse il 19 novembre 1970 a Milano con cibi ispirati alle
opere dei Nouveau Réalisme e una grande tiara papale di pan di zucchero
in onore di Pierre Restany, guru e mente teorica del gruppo; dopo
quattro anni la seconda, il "ristorante" aperto da Spoerri quando dal 19
maggio al 5 giugno 1975 trasformò la Galleria Multhipla in Restaurant
Spoerri, facendo 12 cene astro-gastronomiche dedicate a ciascun segno
zodiacale.
Il Bistrot di Santa Marta è dedicato alla santa patrona delle casalinghe, delle cuoche, delle domestiche, degli osti, degli albergatori e dei ristoratori. Il progetto esprime il
desiderio di tornare ad aprire i suoi ristoranti reali e al tempo stesso
virtuali, che comportano il fissaggio di oggetti sul quadro, come nei
quadri-trappola o nei lavori divisi per tipologie di utensili, per
forme, per funzioni e capaci di rappresentare un momento rubato dalla
quotidianità. Lavori che celebrano la ritualità del quotidiano e al
tempo stesso l'unicità che ogni pasto consuma. Nell'esposizione viene
affrontato un tema in particolare, ovvero il mondo della cucina e la
preparazione del cibo: 21 tavole presentano assemblaggi di utensili
ritrovati da Daniel Spoerri nei mercatini di tutta Europa, collezionati e
preservati come reperti di un passato recente che non del tutto
elaborato, continua ad alimentare il presente.
Daniel Spoerri
nasce in Romania ed è vittima di persecuzioni naziste,negli anni
Quarante si rifugerà in Svizzera con la madre. E' decisamente tra i
rappresentati più originali del Nouveau Réalisme e il suo approccio con
l'arte visiva è passato attraverso altri tipi di linguaggi artistici
come la danza, il mimo e il teatro. Poeta e scrittore, ha aderito a
Fluxus ed ha passato gran parte della sua vita viaggiando come un
autentico esploratore: "Vorrei che si dicesse di me che ho unificato in
una vita, la mia, e molte vite diverse".
Capace di guardare la
realtà da punti di vista inediti, libero da preconcetti e dissacratorio
nella poetica esercitata, i coloratissimi assemblaggi di oggetti pescati
nei mercati o nelle discariche e il grande talento di mettere in scena
situazioni, lo fanno perfettamente aderire a ciò che teorizzo Pierre
Restany, che scrisse: "Questi nuovi realisti considerano il mondo come
un quadro, la grande opera fondamentale di cui si appropriano certi
frammenti dotati di significato universale. Ci mostrano il reale negli
aspetti diversi della sua totalità espressiva".
FONTE: Valentina Tosoni (repubblica.it)
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