A Venezia, cento opere raccontano il riflesso espressivo delle agitazioni di fine Ottocento in Francia
Le maggiori avanguardie che incendiarono la scena artistica parigina alla fine dell’800, sono protagoniste della nuova mostra che inaugurerà il 28 settembre nei locali che custodiscono la Peggy Guggenheim Collection a Venezia.
Ponendo l’accento sui movimenti dei Neo-impressionisti, dei Nabis e dei simbolisti, l’indagine porterà in laguna un centinaio di opere tra dipinti, disegni, stampe e lavori su carta per raccontare il clima agitato di fin de siècle e il suo riflesso espressivo.
Continuando a lavorare sui temi classici esplorati dai predecessori impressionisti come i paesaggi, le vedute urbane e le attività ricreative, e allargando la sfera dell’interesse all’introspezione, gli esponenti delle nuove correnti introdussero tecniche differenti e rivoluzionarono l’approccio.
Se i neo-impressionisti lavorarono per sollecitare un’emozione ottica e raggiungere l’armonia attraverso un rigoroso impiego dei pigmenti e mediante studi sulla luce e sull’irradiazione, e i Nabis utilizzarono il colore in maniera profetica, come viatico verso mondi lontani ed emozioni pure, i simbolisti si spinsero oltre staccandosi dalla realtà per abbracciare suggestioni fantastiche, mitiche e macabre.
Indagando tali avanguardie la mostra a cura di Vivien Greene si concentra sul lavoro dei maggiori protagonisti dell’epoca: Paul Signac, Maximilien Luce, Maurice Denis, Pierre Bonnard, Félix Vallotton e Odilon Redon.
FONTE: lastampa.it
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