Nella "capitale" della montagna una grande mostra svela i capolavori sconosciuti dell'illustre collezionista Mario Rimoldi. In 200 opere, con un focus unico su Filippo de Pisis, il pittore innamorato delle Dolomiti
Galeotte furono le Dolomiti. Era l'estate del 1929, e a Cortina d'Ampezzo Filippo de Pisis, già all'epoca illustre pittore ferrarese residente nella Parigi delle avanguardie, votato ad un felice figurativismo vibrante e di tocco dopo un giovanile debutto nella metafisica, conobbe il giovane albergatore Mario Rimoldi "un singolare mecenate delle arti, nato tra le aspre guglie dolomitiche proprio all'alba del nuovo secolo, il 1900", come scrive Gabriella Belli. Da questo incontro, non solo ebbe inizio una delle maggiori collezioni private di de Pisis, ma lo stesso Rimoldi orienterà la sua collezione verso una più forte consapevolezza di gusto e ricerca nell'arte contemporanea. E in cinquant'anni di passione ne nascerà una delle più ricche e prestigiose collezioni (negli anni '40 contava già settecento opere) dedicate al Novecento, che viene ora celebrata dalla sua Cortina nella mostra "Il Bello chiama il Bello. Da De Pisis a Sironi, grandi maestri del Novecento nella Collezione Rimoldi", in scena fino al 6 novembre alla Ciasa de Ra Regoles.
Se il nucleo delle opere di de Pisis rimane il focus più intrigante del percorso - cinquantaquattro lavori - le altre centocinquanta opere esposte, sotto la cura di Alessandra de Bigontina, escono in larga parte per la prima volta dal depositi del Museo d'arte Mario Rimoldi, dove sono custodite per mancanza di spazi adeguati, ripercorrono i grandi protagonisti dell'arte del ventesimo secolo. A queste, si aggiunge un repertorio di memorabilia legati alla figura eclettica e versatile di Rimoldi, tra oggetti d'arte, carteggi con de Pisis, foto d'epoca, documenti vari.
Roma fu una tappa strategica nella vita di Rimoldi. Qui si recò ventunenne per frequentare la scuola alberghiera della Capitale, e qui, sulla scia di una fascinazione per gli artisti scoperti visitando gallerie e musei, iniziò timidamente a comprare. I primi anni da collezionista guardano soprattutto ad artisti della sua terra, tra Cadore e Veneto. Come Luigi de Zanna, figura di spicco nell'ambito dello storicismo viennese, anche se i paesaggi di Rimoldi sposano un raffinato realismo inondato di suggestioni atmosferiche. Con de Pisis, che adorava passare le vacanze estive in montagna sulle Dolomiti, scegliendo Cortina come meta preferita negli anni Trenta, Rimordi scoprì la finezza cromatica di un realismo trasfigurato da una prorompente emotività. Spiccano in mostra il "Soldatino francese", la "Chiesa di Cortina" del 37, la "Natura morta con ombrello" del '39. Il filone figurativo e l'affinità col territorio comune legano Rimoldi ad artisti di area veneta come Cadorin, Cesetti, Saetti, Depero. A questi ben presto si affiancano i protagonisti principali degli artisti residenti a Parigi, come de Chirico, Campigli, Savinio, Severini, Tozzi. E nel 1941, l'anno della "Prima Mostra Italiana del Collezionista" dedicata a Rimoldi dalla sua Cortina (dove nel '51 sarà eletto sindaco) la collezione vanta capolavori di Morandi, Sironi, Guidi, Mafai, Scipione, Pirandello, Martini, Funi, Carrà, Guttuso e Rosai, di cui la mostra offre cinque intensi lavori. Al di là dell'affezione ai quadri figurativi, Rimoldi testimonia anche una attenzione verso la sperimentazione, acquisendo lavori di Music, Vedova, Crippa, Santomaso, Morlotti. Tra i lavori meno noti, fatti riemergere dai depositi, ecco allora l'Isola di San Giorgio di De Chirico, la Spiaggia di Campigli, gli Amanti di Carrà, una natura morta di Carena, un pastello su carta di Kokoshka dedicata a Venezia, l'Etet di Severini, Ritratto del figlio di Pirandello. E ancora un Picasso, Ligabue e Funi.
Notizie utili - "Il Bello chiama il Bello. Da De Pisis a Sironi, grandi maestri del Novecento nella collezione Rimoldi", fino al 6 novembre 2011, Museo Rimoldi Ciasa de Ra Regoles, Corso Italia 69, Cortina d'Ampezzo (Belluno)Orari: fino al 30 agosto tutti i giorni 10-20, dal 1 settembre al 6 novembre tutti i giorni 10-12.30 e 16-19,30.Ingresso: intero €8, ridotto €5.Informazioni: 0436-866222.
FONTE: Laura Larcan (repubblica.it)
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