lunedì 27 giugno 2011

L'arte d'Oriente arriva a Roma

Per la Biennale Internazionale di Cultura la capitale celebrale «Vie della seta»

Per la Biennale Internazionale di Cultura, dedicata a quei Paesi del Medio ed Estremo Oriente, prevista nella capitale fino al 2012, alcuni tra i luoghi storici e archeologici romani diventano sedi espositive delle «Vie della seta». 

Con 11 mostre, che spaziano dalla storia all’archeologia, dall’arte contemporanea all’attualità, sei delle quali alle Terme di Diocleziano, al Museo dei Fori Imperiali ai Mercati di Traiano, al Museo di Roma in Palazzo Braschi e al Museo di Roma in Trastevere, Macro Future, Roma diventa capitale della cultura internazionale. 

A queste si aggiunge il complesso delle Terme di Diocleziano, che per l’occasione riaprirà al pubblico alcune aule chiuse da tempo per ospitare la mostra «Le strade degli Dei» (a cura dell’Istituto Italiano per l’Africa e l’Oriente, con la cura scientifica di Gherardo Gnoli, Pierfrancesco Callieri e Francesco D’Arelli) che metterà in scena, una mappa cinese di oltre 30 metri, risalente all’inizio del XVI secolo e rinvenuta recentemente in Giappone, la sovrapposizione di culture e religioni lungo le Vie della Seta. 

Quasi come lo svolgimento di un rotolo, il percorso porterà il visitatore a percorrere un affascinante ed interminabile viaggio, illustrato con materiali virtuali e con una selezione di importanti manufatti di varia tipologia, attraverso le Città che più animarono la via dal ’Mare Nostrum’ a Pechino, tra il II secolo a.C. e il XIV secolo d.C.. 

Attraverso la collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e grazie all’impegno della rete diplomatico consolare e degli Istituti italiani di Cultura alcuni degli eventi proposti «ripercorreranno» la via della seta per essere proposti nei luoghi storici che hanno segnato questo cammino. Gli Istituti italiani di Cultura di Pechino, New Delhi, Jakarta ed Istanbul saranno promotori, con il coinvolgimento delle Istituzioni locali, di iniziative, mostre, incontri, conferenze e rassegne da realizzare nelle rispettive città. 

Al Museo delle Terme di Diocleziano la mostra «Luci cinesi 1980/2010» (di Enrico Rondoni, con la collaborazione dell’architetto Donata Tchou per l’allestimento) racconta, grazie al confronto tra le immagini di ieri con quelle odierne, il grande cambiamento che la Repubblica Popolare Cinese ha compiuto negli ultimi 30 anni. 

Il Museo dei Fori Imperiali ai Mercati di Traiano ospiterà due mostre. La prima, «Il Vello d’Oro: antichi tesori della Georgia» (a cura di Tiziana D’Acchille), si ispira al mito degli Argonauti e dei Paesi Caucasici come ponte culturale tra Europa e Asia. Da oltre quaranta anni di scavi a Vani, «la Pompei della Colchide», sono emersi oggetti risalenti al V e IV secolo, periodo in cui la città e il regno giunsero al culmine della ricchezza e dello splendore, considerati la traccia più preziosa legata alla leggenda di Giasone e Medea. 

La seconda, «L’ultima Carovana», è una mostra fotografica e audiovisiva del grande fotografo contemporaneo turco Arif Asci che ha ripercorso, con una carovana di otto persone e dieci cammelli, un antico tracciato commerciale partendo da Xian ed arrivando ad Istanbul. Al Museo di Roma in Palazzo Braschi ’Dvin: una Capitale tra Europa ed Asià, ripercorre la storia della Capitale Armena tra Europa ed Asia, evidenziando le profonde stratificazioni culturali, grazie all’esposizione di oltre quaranta reperti archeologici dall’Armenia. 

Al Museo di Roma in Trastevere la mostra «Il fascino di Beijing» illustra le bellezze, le attrattive e le contraddizioni di una delle città più importanti del mondo, Pechino/Beijing, attraverso 100 gigantografie di famosi fotografi. Le cinque mostre di arte contemporanea saranno ospitate negli spazi del MACRO Testaccio e saranno arricchite da incontri con gli artisti. 

La «Grande astrazione celeste» è la mostra a cura di Achille Bonito Oliva. L’arte cinese contemporanea è il frutto di una lunga strada pittorica, che si è emancipata da una manualità iniziale come semplice conferma della tradizione. Gli artisti sono tutti di età diversa, ed è possibile rintracciare un’astrazione in continua trasformazione dal 1973 fino agli anni ’90 e ai giorni nostri dove la pittura acquista una misura minimale e trova una consonanza con la ricerca artistica occidentale per la quale l’arte, come diceva Leonardo Da Vinci, è «cosa mentale». 

«Oltre l’Oriente: Arte Contemporanea Indonesiana» a cura di Dominique Lora, si pone l’obiettivo di creare un luogo dove il pubblico, attraverso le arti visive, possa accedere alle logiche e alle dinamiche che oggi stanno trasformando il volto dell’Asia. 

«(Un)Forbidden City, La post-rivoluzione della nuova arte cinese», a cura di Simona Rossi e Dominique Lora in collaborazione con Gao Zhen e Gao Qiang, in arte i Gao Brothers, rappresenta uno scorcio sulle nuove tendenze che animano la scena artistica contemporanea cinese ’The Big Gamè, la mostra a cura di Marco Meneguzzo con la collaborazione co-curatoriale di Ryas Komu, nasce dalla considerazione che l’area geografica di India, Pakistan, Afghanistan è di fatto un territorio unico, unito indissolubilmente nel proprio destino dalla situazione storica e culturale. L’intreccio di situazioni politiche, economiche, religiose, sociali trova la sua espressione e la sua interpretazione anche nell’arte prodotta in quei luoghi, qui rappresentata da una ventina di artisti operanti in quelle regioni e particolarmente sensibili alle questioni sociopolitiche. 

«Il Suono della Luce - L’ombra tra l’idea e la realtà, tra l’emozione e il gesto». La mostra, organizzata dall’Ambasciata della Repubblica di Korea presenta le opere dell’artista coreana Minjung Kim. L’incontro tra Occidente e Oriente nell’opera di Kim si gioca sulla contaminazione, lo scambio, la stratificazione, lo «sfondamento» di segni e di macchie. Segni e macchie che danno vita a una molteplicità produttiva dove la rappresentazione cede il posto alla vitalità del gesto. Non ci sono paesaggi, ritratti o cose. Carta-pennello-inchiostro-combustione costituiscono un concatenamento, un divenire molteplice su un piano d’immanenza. 

Ma la Biennale Internazionale di Cultura Vie della Seta non sarà solo mostre. Il programma prevede, infatti, un calendario di conferenze internazionali sui temi della geopolitica e della cooperazione culturale. La definizione del calendario è prevista per il mese di settembre. Il programma delle 11 mostre è stato realizzato con la collaborazione di Armenia, Cina, Corea, Georgia, India, Indonesia, Turchia, grazie al coinvolgimento delle loro Istituzioni e degli esponenti di spicco del panorama artistico e culturale internazionale. 

Fuori del periodo della Biennale, il Palazzo delle esposizioni di Roma ospiterà dal 24 novembre 2012 al 25 marzo 2013, la mostra internazionale «La Via della Seta», realizzata dall’American Museum of Natural History di New York in collaborazione con Azienda Speciale Palaexpo, Roma, Idee per la cultura, Torino, National Museum of Australia, Canberra, National Museum of Natural Science, Taichung, Taiwan, and United Daily News, Taipei, Taiwan. La Mostra ripercorre le tappe delle antiche città, attraverso un percorso espositivo di reperti ed immagini. Il carattere internazionale della mostra non ne ha permesso l’inserimento all’interno dei quattro mesi della Biennale.

FONTE: lastampa.it

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