martedì 17 agosto 2010

Giambattista Tiepolo tra scherzo e capriccio

Capricci e scherzi d'autore ad Udine. E' un Tiepolo inedito ed intrigante quello che si rivela nelle sale del Castello. Esoterico, intriso di mistero e ricco di simoboli alchemici e di rimandi alla cultura sapienziale Tiepolo stupisce e attira i visitatori in un viaggio all'interno del “sapere nascosto” e recondito.

Immagini che si svelano a chi le sa leggere a chi sa cogliere il messaggio criptato: un gioco allusivo e ricco di suggestioni che porta direttamente nel cuore della cultura del Settecento veneto. Una cultura che apparentemente si mostra chiara e comprensibile ma che rivela il senso ultimo solo a chi è in grado di coglierlo.

Un Tiepolo affascinante e soprattutto inedito viene rivelato grazie ad un sapiente lavoro di ricerca delle curatrici (Cristina Donazzolo Cristante e Vania Gransinigh) della mostra che sono riusciti a riunire ad Udine, a 40 anni dall’ultima loro storica esposizione il corpus completo della produzione grafica dell’artista veneziano insieme ad una selezione di suoi disegni, opere direttamente collegate ai temi delle incisioni. Il tutto affiancato dagli oli del Tiepolo e dei tiepoleschi patrimonio delle Gallerie d’Arte udinesi e dai cicli di affreschi che i Tiepolo, Giambattista e Giandomenico, hanno lasciato in città e che valgono ad Udine l’appellativo di “Città di Tiepolo”.

La mostra rientra, ed è anzi una delle proposte di punta, delle “Giornate del Tiepolo 2010”, programma ideato e gestito dall’Assessorato alla Cultura del capoluogo friulano, che propone, ogni anno itinerari tiepoleschi, concerti di musica barocca, momenti di approfondimento storico e scientifico, tutto intorno appunto al marchio “Udine Città del Tiepolo”.
“Di spiritoso e saporitissimo gusto” è il giudizio entusiasta che lo Zanetti profferì nell’ammirare per la prima volta, affascinato, le incisioni di Tiepolo. A colpirlo innanzitutto fu l’uso della tecnica dell’acquaforte: le figure sembrano schizzate senza alcuna esitazione, sull’impeto del momento, di getto, si direbbe. Del resto “concepire, disegnare, intagliare non è che un istante per me..”, ebbe a chiosare Tiepolo stesso.


Ma la mostra di Udine è anche un'occasione importante per conoscere meglio, e da vicino, l'estro di Tiepolo genio della pittura. Un Tiepolo che colora i cieli di rosa e di azzurro che rende le nuvole soffici e candide come panna appena montata, che sa drappeggiare broccati e sete preziose attorno ai corpi di angeli e santi esili ed eleganti.

Tiepolo che apre e scoperchia soffitti e tetti di chiese e Palazzi con cieli fantastici dai colori nuovi e cangianti. Tiepolo che inventa e crea una realtà che fa da sfondo ai personaggi immortalati. Tiepolo che amplia la tavolozza e la rende pastosa e morbida ma sempre incandescente e rutilante.Tiepolo che ha in Udine una vera seconda patria, dopo Venezia. Udine da visitare e da gustare seguendo le opere di Giambattista e perdendosi nelle suggestioni della sua pittura.

Qui, in questa città nel cuore del Friuli, Tiepolo arriva nel 1725 su invito del patriarca Dionisio Dolfin, per decorare il suo palazzo, appena ristrutturato. Il primo affresco che esegue è il soffitto dello scalone, con La caduta degli Angeli ribelli, per passare poi alla decorazione della Cappella del Sacramento del Duomo.

Quando arriva a Udine, Tiepolo è ancora legato alla pittura accademica, ma qui trova un ambiente particolarmente favorevole, che, diversamente da quello veneziano saturo di artisti e di rivalità, è caratterizzato da una committenza forse più “ruspante” ma certamente più aperta, che gli consente anche nuove sperimentazioni.

Il momento più importante è il ciclo degli affreschi della “Galleria” nel Palazzo Patriarcale: è il suo primo importante intervento pittorico su larga scala, quello in cui riesce a svincolarsi definitivamente dalla tradizione barocca, per elaborare un linguaggio autonomo e originale.

Dopo il Palazzo patriarcale Tiepolo continua a lavorare a Udine: oltre alla Cappella del Sacramento nel Duomo, realizzerà anche gli affreschi del Castello, due dipinti in Palazzo Caiselli, le due tele per la Chiesa dei Filippini; il clamoroso e rivoluzionario Consilium in arena, per ricordare e celebrare un momento importante per la nobiltà udinese, che aveva ottenuto (faticosamente) di essere iscritta, come la nobiltà veneziana, nell'Ordine di Malta, e la decorazione della Chiesa della Purità, con la collaborazione del figlio Giandomenico.

Tiepolo e Udine: un dialogo mai interrotto e che, adesso con l'iniziativa dell'Assessorato alla Cultura, è destinato a ripetersi ogni anno per regalarci mostre ed eventi ma soprattutto incontri ravvicinati con il genio di questo artista. Info per la visita alla Mostra: PuntoInforma tel. 0432 414 717 – 8 puntoinforma@comune.udine.it www.udinecultura.it Ulteriori informazioni:www.comune.udine.it 
di Natalia Encolpio

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