La follia del quotidiano, che ossessiona e tormenta, che placa e costruisce, prende vita nei nuovi spazi espositivi de Il Margutta con le opere di Valeria Catania e Guido Pecci
La follia del quotidiano, che ossessiona e tormenta, che placa e costruisce, prende vita nei nuovi spazi espositivi de Il Margutta, il vegetariano più antico di Roma, pronto ad inaugurare la nuova stagione che, sin dalle premesse, promette di essere davvero straordinaria, tutt'altro che "normale".
Sarà inaugurata giovedì 17 settembre alle ore 19:00 presso gli spazi espositivi de Il Margutta, in via Margutta 118 a Roma,la mostra “Normality” dei due artistiValeria Catania e Guido Pecci. L'esposizione è ideata da Tina Vannini, curata da Giorgia Calò, organizzata e coordinata da Anita Valentina Fiorino. La mostra, ad ingresso libero, durerà sino a fine novembre.
Sarà inaugurata giovedì 17 settembre alle ore 19:00 presso gli spazi espositivi de Il Margutta, in via Margutta 118 a Roma,la mostra “Normality” dei due artistiValeria Catania e Guido Pecci. L'esposizione è ideata da Tina Vannini, curata da Giorgia Calò, organizzata e coordinata da Anita Valentina Fiorino. La mostra, ad ingresso libero, durerà sino a fine novembre.
Oggetto della mostra la follia creativa di due artisti italiani dalle diverse provenienze stilistiche e concettuali, che affrontano la presenza binaria dello spazio espositivo creando un percorso estremamente particolare nella sua totale eterogeneità. La contrapposizione non è solo tra i diversi linguaggi, spesso monocromo con l’uso di plexiglass e lamiere per Catania, estremamente colorato e materico quello di Pecci; ma anche tra due punti di vista ben distinti: più introspettivo il primo, estroverso nel suo tripudio pop il secondo.
Un progetto creativo fatto di ironia, colore, sapore, ma soprattutto rispetto. Rispetto verso gli animali, verso il prossimo, verso chi è differente da noi. La mostra propone al pubblico alcune domande: chi o cosa si può definire normale? L'anormalità fa così paura? E, soprattutto, la normalità esiste sul serio? Dopotutto la diversità è alla base della ricchezza, e la follia diventa momento di confronto e di arricchimento, anche culturale. La mostra si inserisce in un progetto ben più ampio, il cui "fuoco artistico" è il cortometraggio Normality, produzione indipendente dell'attore Gabriele Lazzaro, che sarà presentato venerdì 25 settembre a giornalisti, ospiti e artisti. Il corto racconta l'amore folle e malato di Norman per sua madre: timido e problematico lui, instabile ed enigmatica lei, un rapporto paradossale, in cui unica chiave di sopravvivenza è preservare la dipendenza emotiva. Protagonisti Mariella Valentini e Gabriele Lazzaro, con l'amichevole partecipazione di Carola Stagnaro e la straordinaria presenza nella colonna sonora di Grazia di Michele.
Durante la mostra, che proseguirà sino a fine novembre, una serata speciale sarà dedicata anche agli appassionati di teatro, con uno spettacolo che ricalca i temi della follia e del disordine. "La follia fa parte di noi, del nostro progetto vegetariano e imprenditoriale - dichiara Tina Vannini, proprietaria de Il Margutta - perché, ahimé, solo chi è un po' folle può credere oggi nell'arte e nella cultura, nei giovani e nelle loro entusiasmanti idee, fortunatamente contagiose. Noi lo siamo e, dato l'affetto di chi ci segue, ne siamo orgogliosi. E, nei prossimi mesi, di cose straordinarie ne avverranno tantissime". "Valeria Catania - spiega il critico d'arte Giorgia Calò - ci conduce in un luogo silente, raffinato, fatto di volti o per essere più precisi profili che si ripetono, sembrerebbe, all’infinito. I mezzi usati dall’artista sono pochi e potremmo dire non convenzionali: il plexiglass, l’alluminio, il colore (quando c’è) spesso fluorescente, elaborato in funzione della luce e degli effetti tipici del chiaro/scuro". "Guido Pecci catapulta lo spettatore dentro una favola, o meglio un cartoon - aggiunge Giorgia Calò - L’artista costruisce scenografie surreali in cui il colore e la materia danno vita a luoghi fantastici, spesso animati da personaggi noti nell’immaginario collettivo, da Winnie de Pooh ai Simpson".
Il Margutta, inoltre, dedica durante la mostra una sezione apposita all'Art Therapy, che consiste nella ricerca del benessere psicofisico attraverso l’espressione artistica dei pensieri, vissuti ed emozioni. Essa utilizza le potenzialità di ogni persona di elaborare creativamente tutte quelle sensazioni che non si riescono a far emergere con le parole e nei contesti quotidiani.
Un progetto creativo fatto di ironia, colore, sapore, ma soprattutto rispetto. Rispetto verso gli animali, verso il prossimo, verso chi è differente da noi. La mostra propone al pubblico alcune domande: chi o cosa si può definire normale? L'anormalità fa così paura? E, soprattutto, la normalità esiste sul serio? Dopotutto la diversità è alla base della ricchezza, e la follia diventa momento di confronto e di arricchimento, anche culturale. La mostra si inserisce in un progetto ben più ampio, il cui "fuoco artistico" è il cortometraggio Normality, produzione indipendente dell'attore Gabriele Lazzaro, che sarà presentato venerdì 25 settembre a giornalisti, ospiti e artisti. Il corto racconta l'amore folle e malato di Norman per sua madre: timido e problematico lui, instabile ed enigmatica lei, un rapporto paradossale, in cui unica chiave di sopravvivenza è preservare la dipendenza emotiva. Protagonisti Mariella Valentini e Gabriele Lazzaro, con l'amichevole partecipazione di Carola Stagnaro e la straordinaria presenza nella colonna sonora di Grazia di Michele.
Durante la mostra, che proseguirà sino a fine novembre, una serata speciale sarà dedicata anche agli appassionati di teatro, con uno spettacolo che ricalca i temi della follia e del disordine. "La follia fa parte di noi, del nostro progetto vegetariano e imprenditoriale - dichiara Tina Vannini, proprietaria de Il Margutta - perché, ahimé, solo chi è un po' folle può credere oggi nell'arte e nella cultura, nei giovani e nelle loro entusiasmanti idee, fortunatamente contagiose. Noi lo siamo e, dato l'affetto di chi ci segue, ne siamo orgogliosi. E, nei prossimi mesi, di cose straordinarie ne avverranno tantissime". "Valeria Catania - spiega il critico d'arte Giorgia Calò - ci conduce in un luogo silente, raffinato, fatto di volti o per essere più precisi profili che si ripetono, sembrerebbe, all’infinito. I mezzi usati dall’artista sono pochi e potremmo dire non convenzionali: il plexiglass, l’alluminio, il colore (quando c’è) spesso fluorescente, elaborato in funzione della luce e degli effetti tipici del chiaro/scuro". "Guido Pecci catapulta lo spettatore dentro una favola, o meglio un cartoon - aggiunge Giorgia Calò - L’artista costruisce scenografie surreali in cui il colore e la materia danno vita a luoghi fantastici, spesso animati da personaggi noti nell’immaginario collettivo, da Winnie de Pooh ai Simpson".
Il Margutta, inoltre, dedica durante la mostra una sezione apposita all'Art Therapy, che consiste nella ricerca del benessere psicofisico attraverso l’espressione artistica dei pensieri, vissuti ed emozioni. Essa utilizza le potenzialità di ogni persona di elaborare creativamente tutte quelle sensazioni che non si riescono a far emergere con le parole e nei contesti quotidiani.
"L’Art Therapy ha diverse funzioni terapeutiche tra cui la canalizzazione creativa di spinte aggressive, il recupero di stati mentali attraverso la comunicazione per immagini anziché di tipo verbale, la facilitazione dell’associazione tra idee e affetti, l’attività di organizzazione e finalizzazione del pensiero, la possibilità di interazione con gruppi e il superamento della solitudine.Emilio, Marina, Fabrizio, Antonio, Giorgio e Pietro - spiega l'organizzatrice Anita Valentina Fiorino -sono persone comuni che "Il Margutta" ha deciso di mettere in mostra, riconoscendoli come “artisti” che affrontano le loro difficoltà attraverso la capacità di ri-elaborare il proprio vissuto, dandogli una forma e di trasmetterlo creativamente agli altri".
FONTE: lastampa.it
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