Faraonico, non c'è che dire. Il nuovo Museo Egizio di Torino, la seconda istituzione al mondo di reperti provenienti dall'antico Egitto, si candida a diventare una sorta di paese delle meraviglie tra reperti di incalcolabile valore, soffitti specchianti, sontuosi lucernari che illuminano le sale, teche di cristallo e tecnologie all'avanguardia. Con in più, un solido tocco di italian style garantito dal pluripremiato premio Oscar Dante Ferretti e dal suo “percorso di risalita del Nilo” che sarà pronto soltanto per l'inaugurazione definitiva prevista nella primavera del 2015.
Ieri intanto, alla presenza di rito delle autorità degli enti locali (hanno finanziato il progetto con 20 milioni di euro, che si vanno ad aggiungere ai 25 offerti dalla Compagnia San Paolo e ai 5 arrivati dalle casse della Fondazione Crt), un assaggio piuttosto consistente con l'inaugurazione della prima porzione di lavori che hanno riguardato l'Ipogeo.
L’INTERVENTO
Frutto di quasi cinque anni di interventi, precisamente mille e 80 giorni complessivi, sono stati completamente riallestiti i circa mille metri quadrati che si trovano al di sotto del cortile interno del seicentesco Collegio dei Nobili, splendido esempio di barocco torinese che ospita il museo e le sue ricchezze sin dal 1824. Un cantiere importante e impegnativo che, ha spiegato la presidente del museo Evelina Christillin, «non ha impedito alla struttura di rimanere aperta, passando dai 100 mila visitatori del 2004 agli attuali 500 mila e che ha impegnato 110 maestranze, quasi 7 mila metri quadri di terra rimossa, oltre 2 mila metri quadri di calcestruzzo, 254 chili di armature di ferro e 160 mila metri di cavi elettrici».
L'Ipogeo adesso è di strabiliante bellezza: illuminato da un elegante lucernario, pavimenti in marmo grigio opaco, soffitti specchianti che riflettono i preziosi reperti sottostanti, è destinato nel definitivo futuro del museo ad accogliere i servizi al pubblico. Biglietteria, museum shop, guardaroba, sale didattiche garantiranno infatti dal 2015 un'accoglienza all'altezza di un museo di moderna e internazionale concezione.
LA MOSTRA
Nel frattempo, però, l'area accoglie l'esposizione di un migliaio di reperti selezionati tra gli innumerevoli che costituisco la straordinaria collezione del museo e che torneranno ai “piani alti” non appena la ristrutturazione sarà definitiva.
“Immortali. L'arte e i saperi degli antichi egizi”, questo il nome dell'esposizione temporanea, è un piccolo ma sostanzioso assaggio tra le conoscenze e la perizia che gli artigiani e gli artisti egiziani raggiunsero nel corso della loro millenaria storia. Ci sono, fra gli altri, calcari sapientemente dipinti come “La Dama Hel” (Nuovo Regno, 1279 – 1213) e i “Coniugi Penda” e “Nefertari” (gli stessi che campeggiano sui manifesti pubblicitari in quanto utilizzati come simbolo del nuovo allestimento); ci sono i sandali intrecciati provenienti dalla tomba della regina Nefertari, un'intera parete di stele e materiali diversi, egregiamente dipinti; una testa in basalto di un re di epoca tolemaica e due regine tolemaiche, una in basalto e una in arenaria.
Terminata la visita dell'Ipogeo, i visitatori hanno però la possibilità di salire al piano terreno e continuare la visita nella Sala Predinastica, scoprendo le meraviglie della celebre Tomba dell'architetto Kha e di sua moglie Merit, ricca di ben 504 reperti che costituivano il prezioso corredo funebre ritrovato intatto al tempo della scoperta archeologica.
GLI OBIETTIVI
Quando il museo sarà a pieno regime, grazie al progetto dello studio Isola architetti e Associati, potrà contare su oltre 10 mila metri quadrati di spazi e oltre mille metri lineari di vetrine per ospitare i 6 mila e 500 reperti, alcuni dei quali mai esposti finora. Tre i piani previsti, oltre l'Ipogeo. Collegamenti verticali, scale mobili che collegano la parte interrata e quella esterna, una nuova biblioteca e una grande caffetteria con roof garden, completeranno il nuovo complesso espositivo che, ha azzardato l'assessore alla Cultura della Regione Piemonte Michele Coppola, «raggiungerà in tre anni il milione di visitatori». Ieri, primo giorno di apertura, ingresso gratuito con 3.700 visitatori.
FONTE: ilmessaggero.it
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