sabato 8 dicembre 2012

Il senso di Canova per il disegno



A Roma, a Palazzo Braschi, una grande mostra presenta quasi 80 fogli di Canova, i bozzetti e gli studi preparatori dei suoi monumenti, ritratti e gruppi mitologici. Un viaggio nella creatività intima del genio di Possagno


"Solea gittare in carta il suo pensiero con pochi e semplicissimi tratti, che più volte ritoccava e modificava". Sono le parole dello storico dell'arte Leopoldo Cicognara che restituiscono il senso del disegno per Antonio Canova, artista sommo di finezza e grazia ideale, maestro di nostalgica e perfetta bellezza classica (1757-1822). Per Canova il significato "segreto" del disegno era quella romantica ed emotiva urgenza di trasporre il pensiero sulla carta, ad evocare una modernità esistenziale e di prassi artistica. Ed è questa "sorpresa" che vuole restituire la bella mostra "Canova. Il segno della gloria. Disegni, dipinti e sculture" visitabile dal 5 dicembre al 7 aprile nelle sale del Museo di Roma a Palazzo Braschi. 

Il percorso offre lo spettacolo di 79 disegni, selezionati dai circa 1800 esemplari che impreziosiscono la più grande raccolta al mondo di disegni di un artista, donata a metà Ottocento all'appena inaugurato Museo Civico di Bassano da Giambattista Sartori Canova, fratellastro dell'artista ed erede universale. Il corpus delle carte è accompagnato da 15 acqueforti delle opere realizzate, 6 modelli originali in gesso, 4 tempere, un dipinto ad olio, due terrecotte e due marmi. Un repertorio che lascia evocare in tutta la sua sottile complessità il passaggio dalla fase ideativa alla realizzazione dell'opera. A firmare l'evento, l'organizzazione dell'associazione Metamorfosi presieduta da Pietro Folena, e la curatela di Giuliana Ericani, direttrice del Museo Biblioteca Archivio di Bassano del Grappa, in collaborazione con l'Assessorato capitolino alla Cultura. "Pensieri delineati a lapis", era la sintetica descrizione che Giambattista Sartori faceva dei disegni dell'illustre fratello: appunti, idee, embrioni di genialità che segnavano la prima fase dell'"invenzione" e consentono oggi di seguire attraverso la loro lettura tutte le fasi della nascita delle opere. E la mostra offre proprio questa indagine inedita sulla preparazione del capolavoro piena di immediatezza espressiva di questo artista figlio di uno scalpellino. 

Cresciuto e formatosi a Venezia, ma maturato a Roma nel segno dell'studio dell'antico tra la scuola del nudo all'Accademia di Francia e il Museo capitolino, Canova riuscì a sintetizzare "la nobile semplicità e la quieta grandezza", ossia l'ideale dell'arte greca secondo lo studioso Winckelmann. Da qui fioccarono le illustri committenze ufficiali, tra ritratti, monumenti funebri, gruppi mitologici, col quartier generale al Vaticano, fino all'epoca napoleonica che segnò l'apice della sua fama internazionale, diventando il rappresentante di punta dell'internazionalismo della cultura neoclassica. 

"Partire dal disegno per indagare il pensiero di Canova, i modi della sua invenzione, le ragioni stilistiche e culturali che sono alla base delle sue realizzazioni in pittura e scultura può essere un'operazione interessante ed è quanto si propone questa nuova mostra su Antonio Canova- sottolinea la curatrice Giuliana Ericani - Partendo dal disegno, la mostra individua due principali percorsi di lettura dell'opera canoviana, il rapporto con la scultura antica delle collezioni romane e con i personaggi storici e della cultura del suo tempo". 

E il retroscena più intimo e privato di questa carriera è regalato dai disegni che sfilano in mostra, che hanno forgiato l'anima più autentica dei suoi capolavori, tra i monumenti e le sculture di Clemente XIV, Napoleone Bonaparte, Maria Luisa d'Asburgo, Maria Cristina d'Austria, Carlo III e Ferdinando I di Borbone, George Washington, Vittorio Alfieri, Orazio Nelson, e Paolina Borghese Bonaparte, fino alle opere commissionate da re Giorgio IV d'Inghilterra e Joséphine de Beauharnais Bonaparte. Chicca del percorso è poter vedere a confronto le incisioni fatte eseguire da Canova per offrire l'immagine dell'opera realizzata ed alcune opere, come i cinque bozzetti in gesso e in terracotta e due dipinti, parte integrante dell'iter della realizzazione. Momento clou, i disegni per tre importanti opere realizzate, la Venere Italica, il Creugante e Damosseno per Pio VII e l'Ercole e Lica per il banchiere Torlonia. 

Notizie utili - "Canova. Il segno della gloria. Disegni, dipinti e sculture", dal 5 dicembre al 7 aprile 2013, Museo di Roma Palazzo Braschi , ingresso da Piazza Navona, 2. Roma
Orari: Martedì-Domenica ore 10.00-20, chiuso lunedì
Ingresso: integrato museo + mostra: intero € 11, ridotto € 9
Informazioni: 060608
Catalogo: Palombi Editore

FONTE: Laura Larcan (repubblica.it)

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