“L’asta nel suo insieme è andata bene. Sono stati venduti due orologi su tre, e direi che questa volta chi ha fatto la parte del leone sono stati Cartier, Rolex e Patek”. Parola di Osvaldo Patrizzi, presidente di Patrizzi & Co Auctioneers, che ha commentato a IGN, testata on line del gruppo Adnkronos, l’asta dedicata agli orologi vintage ‘Timeless Emotions’, che si è svolta il 9 marzo a New York e che è stata seguita in tutto il mondo via internet e telefono. In realtà, spiega Patrizzi, “le vendite americane, a differenza delle europee, hanno sempre pochissima gente in sala, e molti on line. Muoversi a New York è una perdita di tempo, chi non è nella zona non viene, preferisce collegarsi o utilizzare il telefono. E’ una pratica – afferma - sempre molto attiva”.
Così, proprio grazie alla possibilità di collegarsi per partecipare, a comprare di più sono stati gli utenti europei. “Direi un 50% di acquirenti dall’Europa, un 40% dall’America. Il restante dall’Oriente”, spiega ancora Patrizzi. Non trova molto spazio questo genere di aste nel mercato arabo e islamico: “Là c’è più interesse per il nuovo. A parte qualche caso, sono persone che comprano l’orologio nuovo, estremamente caro, importantissimo, ma non l’orologio da collezione vintage”.
Nell’evento del 9 marzo a strappare il prezzo più alto è stata una pendola di Cartier. “Ha fatto 250.000 dollari – indica Patrizzi – questa pendoletta molto bella, molto interessante, simpatica e rara tra l’altro, in nefrite con calendario. Era l’oggetto più raro presente nel lotto”. Mentre tra gli orologi da polso, aggiunge, “quello che ha fatto di più è stato il Celestiale di Patek Philippe, battuto per 180.000 dollari”.
A interessare i presenti, però, sono state anche altri tre oggetti. “Il magnifico Louis Cartier del 1929 in platino, che ha fatto 135.000 dollari, venduto in Europa. E poi due orologi da tasca sempre di Cartier, un ripetitore minuti che ha praticamente doppiato la sua stima, e un orologio da sera, da taschino, in cristallo di rocca e rubini intorno alla cassa, anche lui che ha doppiato il suo valore, ottenendo un certo interesse durante la vendita all’asta”.
A colpire Osvaldo Patrizzi è stato in particolare il Louis Cartier in platino: “Io non ne avevo mai visti di così belli, integri in questo stato di quell’epoca, è del 1929 e sembra uscito dieci giorni fa. Il cliente quando l’ha visto si è innamorato e ha detto ‘lo voglio, lo voglio e basta’”.
La clientela di Patrizzi è una clientela selettiva come ha confermato l’andamento dell’asta di New York: “Sono andati molto bene gli orologi da tasca. Ci rendiamo conto che abbiamo una clientela più portata all’orologio di una certa cultura, piuttosto che all’orologio di massa. Una clientela abbastanza selettiva che cerca l’oggetto raro sia nel polso, che nella tasca che nella pendola”.
Patrizzi & Co. darà vita a Milano, dal 9 all’11 aprile, una Silent Auction, un’asta silenziosa. Un’invenzione della casa che prevede l’allestimento in una delle sedi di una vera e propria mostra di orologi, durante la quale sarà possibile fare offerte dopo aver visto gli oggetti in vendita, eliminando tutta la frenesia di un vero e proprio incanto. “L’asta silenziosa l’abbiamo creata noi – racconta Patrizzi - per dare interesse a chi viene all’esposizione, potendo vedere oltre a quello che è illustrato nel catalogo, anche quegli orologi che per il fatto che sono ad esempio arrivati tardi non sono stati messi in catalogo. Dà più possibilità a chi è amatore di questi oggetti di poter vedere le cose e scegliere con più calma. Dura tre giorni – aggiunge - c’è un rilancio che viene fatto automaticamente. Trovare una cosa che non è stata vista da tutti, che non è stata illustrata su un catalogo ma che è un vero inedito dà soddisfazione maggiore”, conclude Patrizzi.
FONTE: adnkronos.it
Nessun commento:
Posta un commento