Quella caduta di pezzi di malta a maggio non era un sintomo di buona salute. E c'era già chi prevedeva crolli più importanti come quello di due mesi prima nella vicina Domus Aurea. «Finché esisterà il Colosseo, esisterà anche Roma; quando cadrà il Colosseo, cadrà anche Roma; quando cadrà Roma, cadrà anche il mondo», ammoniva il venerabile Beda nel VII secolo, periodo in cui l'Anfiteatro Flavio-Colosseo era praticamente ridotto a cava di marmo travertino e ferro. E per i romani il suo profilo è familiare almeno come la visione dei turisti stesi sui pratini antistanti a godere della sua mole, e quella dei ponteggi dei restauri lì almeno dalla metà degli anni Novanta.
Ora, però, per il monumento voluto dall'imperatore Vespasiano sembra aprirsi una nuova fase, finalmente decisiva: il ministero per i Beni Culturali ha appena presentato il nuovo progetto per il restauro del Colosseo, la cui attuazione sarà preceduta da un bando per la ricerca di finanziatori privati. Servono 25 milioni di euro per completare o iniziare una lunga lista di interventi: il restauro del prospetto settentrionale e meridionale, la sostituzione delle chiusure dei fornici del primo ordine con cancellate, la revisione e restauro degli ambulacri del primo e secondo ordine, la revisione, restauro e consolidamento degli ipogei, l'adeguamento e integrazione degli impianti (elettrico, videosorveglianza, allarme) e infine la realizzazione di un centro servizi da 1.500 mq nella piazza antistante.
Gli sponsor privati potranno pregiarsi del loro investimento, ma resta da capire esattamente come, visto che saranno vietati (per fortuna) quei mega pannneli pubblicitari che coprono i monumenti in fase di restauro. Ma una pubblicità a tappeto si farà per il bando stesso, dopo che il 4 agosto apparirà in Gazzetta Ufficiale: lo stesso giorno sarà disponibile sul sito www.commissario-archeologiaroma.it e si stanno già individuando giornali e magazine italiani e stranieri per acquistare degli spazi. Il periodo per presentare le offerte non è propriamente lunghissimo, perché si chiuderà il 15 settembre. «Siamo di fronte a un fatto storico: è la prima volta che in Italia si emana un avviso pubblico per scegliere una società o un'istituzione italiana o internazionale, disponibile a sponsorizzare il restauro di uno dei monumenti più noti al mondo e più importanti della storia», ha commentato il ministro Sandro Bondi che ha presentato l'iniziativa insieme al sindaco Gianni Alemanno e ai sovrintendenti della città.all'imperatore Vespasiano sembra aprirsi una nuova fase, finalmente decisiva: il ministero per i Beni
FONTE: Chiara Beghelli (ilsole24ore.it)